Festival Internazionale Il Sacro attraverso l'Ordinario. XVIII edizione

Festival di teatro, musica, arti performative in programma dal 19 settembre al 23 ottobre a Torino, Piobesi, Chiaverano, Chivasso, Orta.
TORINO, (informazione.it - comunicati stampa - spettacolo)

IL MUTAMENTO ZONA CASTALIA
Residenza Multidisciplinare STORIE DI ALTRI MONDI


Festival Internazionale
IL SACRO ATTRAVERSO L’ORDINARIO
XVIII edizione

Torino, 19 settembre – 23 ottobre 2011

Nessuno è in grado di parlare di ciò che è spirituale se non attraverso ciò che è ordinario. La conquista di una dimensione spirituale procede a partire dall’ordinarietà.
Se consideriamo lo spirituale come straordinario, esso rimarrà sempre sconosciuto e impenetrabile, estraneo al nostro vissuto: un’immaginazione, un mito non attivo.
Non portiamo il divino al livello dell’ordinarietà, ma rendiamo divine le nostre vite momento dopo momento.

..Per analogia, per similitudine il nostro cuore riesce a percepire la vita fatta di un’infinita rete di fili che pervade tutto l’universo.
I Fili orizzontali sono nello spazio, i fili verticali sono nel tempo. Ad ogni loro incrocio, c’è un essere.
E ogni essere è una perla di cristallo. Il grande fulgore di un Essere Assoluto illumina e penetra ciascuna perla.
E ciascuna perla riflette non solo la luce di tutti gli altri cristalli della rete, ma anche ogni altro riflesso dell’universo intero.
(RigVeda)

Teatro, musica, danza e arti performative si intrecciano ancora una volta in una rassegna che scandaglia la dimensione spirituale dell’essere attraverso l’arte e ricerca il significato del sacro a partire dalla qualità quotidiana dell’esistenza. Prenderà il via il 19 settembre prossimo la XVIII edizione de “Il sacro attraverso l’ordinario”, il Festival Internazionale realizzato da Il Mutamento Zona Castalia e diretto da Giordano V. Amato che fino al 23 ottobre proporrà concerti, laboratori, reading, spettacoli teatrali. Scenario delle performance il suggestivo complesso storico dell’ex cimitero di San Pietro in Vincoli, cuore della manifestazione, oltre ad altri spazi teatrali quali il Teatro Astra, il Teatro Vittoria, il Blah Blah, a Torino e poi la Biblioteca Civica di Piobesi, il Teatro Comunale di Chivasso, il Teatro Bertagnolio di Chiaverano e Palazzo Ubertini a Orta (No).

Realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Regione Piemonte, della Città di Torino, del Sistema Teatro Torino e della Circoscrizione 7, il Festival alla consolidata formula di una divisione in sezioni e di una direzione artistica condivisa, accanto a quella generale di Giordano V. Amato anche quella di Eliana Cantone, curatrice di due sezioni, aggiunge quest’anno alcune novità, a partire da una nuova distribuzione territoriale. Con “Il sacro fuoco – Il focus del sacro”, infatti, la rassegna per la prima volta varcherà i confini del capoluogo per approdare a Chiaverano, Piobesi, Chivasso e Orta (No). Nuova anche la sezione “Zona Giovani in Mutamento”, dedicata alle compagnie teatrali emergenti, e nuovo il progetto speciale a cura di Massimo Giovara, regista della compagnia ‘O Zoo No, intitolato “Transition Times”.

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Cinque le sezioni che compongono la rassegna: “STORIE DI ALTRI MONDI (SAM)” (dal 19 settembre al 23 ottobre), con iniziative legate all’intercultura; “OSPITALITÀ INTERNAZIONALE (OI)” (dal 21 al 27 settembre), che si apre ad artisti provenienti da tutto il mondo; “TRANSITION TIMES” (TT) (dal 25 settembre al 1° ottobre), un progetto che affronta la contaminazione e l’integrazione tra esseri umani; “IL SACRO FUOCO – IL FOCUS DEL SACRO” (FDS) (dal 2 al 10 ottobre), con quattro appuntamenti sparsi nella Regione, e “ZONA GIOVANI IN MUTAMENTO” (ZGM) (dal 3 al 6 ottobre), uno spazio aperto a quei giovani che hanno scelto la via della professionalità.

Il Festival si inaugura lunedì 19 settembre alle ore 18 (con replica martedì 20) a San Pietro in Vincoli con “La rete di Indra”, un’installazione sonora pensata appositamente per il Chiostro dell’ex Cimitero, un’esplorazione meditativa e interattiva per una differente lettura di un luogo storicamente destinato a funzioni sacre come i rituali funebri. Si prosegue poi alle 21 con la prima assoluta di “Unica Essenza” di Eliana Cantone, frutto del laboratorio che ha visto bambini e ragazzi disabili, affiancati da attori professionisti, sviluppare il tema della ricerca e dell’accoglienza della propria essenza e della sua unicità. La giornata si chiude alle 22 con “Il re che voleva uccidere tutti i vecchi” di Serena Cossotto, spettacolo ispirato a un antico racconto iniziatico Peul raccolto e trascritto dal grande studioso africano Amadou Hampâté Bâ.
Grande spazio nell’edizione 2011 è dato alla musica con numerosi concerti in anteprima. A cominciare dall’esibizione dei Blind Cave Salamander (giovedì 22 settembre ore 22.15 teatro Astra), un progetto di Fabrizio Modonese Palumbo e Paul Beauchamp che, con la violoncellista Julia Kent e il produttore Marco Milanesi e con l’accompagnamento dal vivo dei visuals di Fabiana Antonioli, propone un'insolita miscela di elettronica, archi e chitarre, drones e field recordings. Esibizione in esclusiva per il Festival è quella di Cindytalk, un progetto di Gordon Sharp nato nel 1982 dalle ceneri della band punk/new wave scozzese Freeze, in programma venerdì 23 settembre alle 22 al Blah Blah. Per l’occasione Gordon Sharp presenterà le sue “canzoni” in veste solista sullo sfondo di immagini da lui stesso selezionate, tra frequenze elettroniche e speciale timbro vocale. Con “Bar”, prima assoluta in cartellone sabato 24 settembre alle 22 al Blah Blah, Julia Kent, di nuovo in coppia con Paul Beauchamp, esplora i confini tra interazioni sociali e musicali e tra suoni musicali e non-musicali. Curiosa poi l’esibizione di Viviane C. Bertrand con il suo “Protest Song”, un concerto dedicato ai canti di protesta presentato in prima assoluta martedì 27 settembre a San Pietro in Vincoli.
Mescolano musica e parole appuntamenti come “Gocce sonore/riverberi dal mondo”, la performance ospitata all’Astra mercoledì 21 alle 22 che mette insieme i suoni e le melodie di Giulio Berutto e le opere pittoriche di Stefano Giorgi, “Il tempo scolpito” di Giordano V. Amato, in prima assoluta mercoledì 21, sempre all’Astra, alle 22.45 (in replica giovedì 22 alle 21), un omaggio alla poetica russa, dalla carnalità dostoevskijana alla mistica visionaria di Tarkovskij, nella forma di un’architettura sonora al confine tra suono, voce e immagine. Queste due serate si realizzano in collaborazione con MITO SettembreMusica e Fondazione Teatro Piemonte Europa. E ancora il reading-concert di venerdì 30 settembre a San Pietro in Vincoli (replica sabato 1° ottobre alle 21.30) dal titolo “Transition Times”, progetto speciale di Massimo Giovara/O Zoo No con Guendalina Tondo e Massimo Giovara, progetto che, con “Transition Times –Blind Movies” , viene presentato nella forma di reading al buio al Blah Blah domenica 25 e lunedì 26 settembre alle 21.30.
Al linguaggio prettamente teatrale appartiene “Ciò che non muore”, di e con Eliana Cantone, ospitato a San Pietro in Vincoli venerdì 23, martedì 27 e mercoledì 28 settembre alle 10.30, un lavoro che trae spunto da alcune drammatiche testimonianze dei ragazzi prigionieri nel ghetto di Terezin. Sempre nell’ex cimitero martedì 27 e mercoledì 28 andrà in scena alle 21 “Tracce”, spettacolo realizzato con gli allievi del Laboratorio “L’ascolto e l’incontro”, ispirato all’opera di Philip K. Dick, mentre giovedì 29 settembre alle 21 sarà la volta di “Infine andata e ritorno”, lavoro presentato in anteprima, con la drammaturgia di Giordano V. Amato e Alessandra Rossi Ghiglione, uno spettacolo che conduce il pubblico, con un registro prevalentemente comico ma anche commovente, verso una prospettiva - solo apparentemente paradossale - di riconciliazione con la morte.
Il vissuto delle persone con problemi psichici nella società contemporanea è il tema di “Sopra la rete”, diretto da Giordano V. Amato con Massimo Giovara e in scena domenica 2 ottobre al Teatro Bertagnolio di Chiaverano (con repliche giovedì 6 al Teatro Vittoria, sabato 8 alla Biblioteca Civica di Piobesi, domenica 9 a Palazzo Umbertini di Orta e lunedì 10 al Teatro Comunale di Chivasso). Quello delle persone con problemi di afasia è protagonista in “ConversAzioni”, il lavoro a cura del Teatro Popolare Europeo in scena a San Pietro in Vincoli mercoledì 28 settembre.
Accompagna lo spettatore nel mondo della meraviglia e della poesia “Invisibile agli occhi”, il lavoro con la drammaturgia e regia di Giordano V. Amato interpretato da Eliana Cantone, Elena Fresch e Matteo Mazzei in cartellone lunedì 3 ottobre alle 21 al Teatro Vittoria. A seguire alle 21.45 lo spettacolo tra musica e danza, finzione e realtà “Io Regno - The Show”. Martedì 4 al Vittoria alle 21 Eliana Cantone affronta un testo dalla forte potenza evocativa, “Teresa”, tratto dalla saga della famiglia Levi – Jodorowsky. Segue alle 21.45 “A mille miglia da Vaniglia” della Compagnia Torcigatti. “I grandi classici” dei ragazzi del Teatro della Caduta sono in programma mercoledì 5 alle 21 al Teatro Vittoria, palcoscenico calcato il giorno dopo, giovedì 6, alle 21.45 dai giovani artisti della Compagnia Crab con “Un finale per Sam”.
Il Festival si chiude infine con il Laboratorio Permanente di Domenico Castaldo che, da martedì 11 a domenica 23 ottobre, propone a San Pietro in Vincoli in prima assoluta “Welcoming! – The end of the world”, un evento basato sul ritmo, sul canto e sulla danza.


INGRESSI
Intero € 10,00 – Ridotto, Piemonte Card e soci “Teatro della Caduta” € 7,00
TRANSITION TIMES Intero € 7,00 - Ridotto € 5,00
MATINÉES Intero € 5,00 - Ridotto € 3,50
IL SACRO FUOCO / FOCUS DEL SACRO Posto Unico € 1,00
La biglietteria delle serate 21 e 22 settembre al Teatro Astra è gestita da MITO SettembreMusica.
I biglietti sono acquistabili da sabato 18 giugno, con orario speciale 8-18 e con orario normale 10.30-18.30 nei giorni successivi presso la biglietteria di via San Francesco da Paola 6, Torino. Per informazioni e prenotazioni: +39 011.4424777 – [email protected].
I biglietti sono inoltre acquistabili on-line dal sito del Festival (www.mitosettembremusica.it) tramite il Circuito Vivaticket (www.vivaticket.it). I biglietti, se ancora disponibili, saranno inoltre in vendita 45 minuti prima dell'inizio delle serate presso la biglietteria del Teatro Astra.


I luoghi del Festival

Torino
San Pietro in Vincoli Zona Teatro via San Pietro in Vincoli 28 - Torino
Teatro Astra via Rosolino Pilo 6 - Torino
Blah Blah via Po 21 – Torino
Teatro Vittoria via Gramsci, 4 – Torino

Altre sedi
Teatro Bertagnolio - Chiaverano (TO)
Palazzo Ubertini - Orta (NO)
Biblioteca Civica, Piazza Vittorio Veneto - Piobesi Torinese (TO)
Teatro Comunale di Chivasso – Chivasso (TO)


con il sostegno di

Compagnia di San Paolo
Regione Piemonte
Città di Torino
Sistema Teatro Torino
Circoscrizione 7

in collaborazione con

MITO SettembreMusica
Fondazione Teatro Piemonte Europa
Salone Off della Fondazione Salone per il Libro
Associazione Piemonte delle Residenze
Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte
Torino Spiritualità
Il Circolo dei Lettori
Master di Teatro Sociale e di Comunità dell’Università di Torino
Fondazione Paideia
Fondazione Ariel
Blah Blah
Teatro Popolare Europeo
RIZOMI Rete di Teatri Indipendenti
Residenza Multidisciplinare Dal Monferrato Al Po
Residenza Multidisciplinare Sul Lago D’Orta
Residenza Multidisciplinare Delle Due Province
Residenza Multidisciplinare Morenica – Cantiere Canavesano
‘O Zoo No
Cooperativa Sociale L’Arcobaleno
Associazione Il Tiglio
Progetto The Gate


IL SACRO ATTRAVERSO L’ORDINARIO 2011
IL MUTAMENTO ZONA CASTALIA Associazione di Cultura Globale
Residenza Multidisciplinare STORIE DI ALTRI MONDI
Direzione artistica Giordano V. Amato
Sezioni STORIE DI ALTRI MONDI e ZONA GIOVANI IN MUTAMENTO dirette da Eliana Cantone
Segreteria e amministrazione Tiziana Mitrione ([email protected])
Ufficio stampa Luigina Moretti (347.798.61.80, [email protected])
Direzione tecnica Claudio Albano (392.549.27.01, [email protected])
Sede legale e uffici: via San Pietro in Vincoli 28 - 10152 Torino
INFO www.mutamento.org - tel/fax 011.48.49.44 – cell. 347.237.73.12 - [email protected]


Festival Internazionale
IL SACRO ATTRAVERSO L’ORDINARIO
Lunedì 19 settembre – domenica 23 ottobre 2011
(XVIII edizione)


PROGRAMMA

SETTEMBRE

Lunedì 19
San Pietro in Vincoli Zona Teatro

ore 18
Inaugurazione del Festival
La rete di Indra
installazione sonora a cura di Giordano V. Amato
musica dal vivo di Giulio Berutto e Claudio Micalizzi
allestimento di Claudio Albano

La rete di Indra è un’installazione sonora concepita per il Chiostro dell’ex Cimitero di San Pietro in Vincoli, a Torino, ambiente ideale sia dal punto di vista concettuale che acustico. L’opera è un’esplorazione sonora, meditativa e interattiva, che intende suggerire ai partecipanti una differente lettura di un luogo storicamente destinato a funzioni sacre come i rituali funebri. Un rituale contemporaneo nel quale lo spazio “soglia” tra vita e morte di San Pietro in Vincoli - contemporaneamente aperto e chiuso - si trasforma in strumento musicale, animato dai visitatori e reso sonoro dai musicisti.

ore 21
Unica Essenza
di Eliana Amato Cantone
(prima assoluta)
con Eliana Amato Cantone, Antonio Ruggiero
e i giovani del Laboratorio Teatrale Il Luogo Interiore
luci di Claudio Albano
in collaborazione con Fondazione Paideia e Fondazione Ariel

Unica Essenza è un passaggio fondamentale nel percorso del Laboratorio Teatrale Il Luogo Interiore dedicato ai bambini e ai ragazzi disabili. La ricerca e l’accoglienza della propria essenza e della sua unicità è il tema centrale dello spettacolo realizzato da attori professionisti e dai ragazzi partecipanti al laboratorio. La fonte ispiratrice è una delle opere più significative della cultura africana tradizionale, Kaidara, racconto iniziatico che narra le complesse vicende di un ragazzo alla ricerca della propria identità e del proprio destino.

ore 22
Il re che voleva uccidere tutti i vecchi Il Tiglio/Il Mutamento Zona Castalia
di e con Serena Cossotto
(prima assoluta)
musica dal vivo di Giulio Berutto
luci di Claudio Albano
Produzione Associazione Il Tiglio / Il Mutamento Zona Castalia

Il re che voleva uccidere tutti i vecchi è ispirato ad un antico racconto iniziatico Peul, raccolto e trascritto dal grande studioso africano Amadou Hampâté Bâ.
Lo spettacolo narra la storia di un giovane Re che, una volta giunto al potere, credendosi superiore alla saggezza degli anziani del villaggio ne ordina la morte.
Solo un ragazzo coraggioso oserà disobbedire l’ordine del Re, nascondendo in una caverna il proprio anziano padre che saprà risolvere i numerosi tranelli, rebus e misteri proposti dal giovane monarca.


Martedì 20
San Pietro in Vincoli Zona Teatro

ore 19/24
La rete di Indra (replica)

ore 21
Unica essenza (replica)

ore 22
Il re che voleva uccidere tutti i vecchi (replica)


Mercoledì 21
Teatro Astra
serata in collaborazione con MITO SettembreMusica e con la Fondazione Teatro Piemonte Europa

ore 22
Gocce Sonore/Riverberi Dal Mondo
INKMUSIC
Giulio Berutto elettronica, strumenti etnici
Stefano Giorgi pittura

Un sistema di suoni, melodie e poliritmi. Strumenti e rituali del mondo interlacciati a loops e distorsioni. Un lavoro sull’improvvisazione, intesa come strumento attraverso il quale l’immaginazione e il sogno possano fluire e manifestarsi. Il musicista segue una linea di suoni e note cogliendo stimoli dalle immagini videoproiettate che si evolvono in sincrono. Il pittore compone tratti e colori traendo ispirazione dalla musica per creare una storia con caratteristiche di assoluta irripetibilità.

ore 22:45
Il tempo scolpito Il Mutamento Zona Castalia
di Giordano V. Amato
(prima assoluta)
Eliana Amato Cantone voce
Fabiana Antonioli video
Paul Beauchamp elettronica
Julia Kent cello
Produzione Il Mutamento Zona Castalia

Il tempo scolpito è un omaggio alla poetica russa, dalla carnalità dostoevskijana alla mistica visionaria di Tarkovskij, nella forma di un’architettura sonora al confine tra suono, voce e immagine. Il tempo scolpito ricerca, attraverso un impiego minimale di questi elementi, l’accordo perfetto tra parola, suono e immagine in un “bianco e nero” scevro da artificiosità, idealmente indirizzato verso l’origine del suono e del silenzio.

Fëdor M. Dostoevskij e Andrej Tarkovskij ci appaiono accomunati dall’esperienza di una profonda crisi esistenziale che, attraverso una spiccata tendenza all’introspezione li conduce, ognuno nei propri ambiti, a risultati artistici altissimi. Entrambi rendono maturo il proprio bisogno spirituale a partire da se stessi e dal lavoro sulla propria “materia oscura”.
Dostoevskij indaga sulla libertà e sui suoi paradossi, sulla coesistenza tra l'uomo e il suo doppio spirituale e su quella tra Dio e il male. «Satana lotta contro Dio, e il loro campo di battaglia è il cuore dell'uomo». In questo senso la sua scrittura colloca in posizione centrale il problema del male, insistendo sul male più che sul bene, quale richiamo verso la continua ricerca di Dio.
L'attenzione di Tarkovskij regista predilige l'individuo alla ricerca di se stesso. In ogni sua opera emerge con chiarezza la sua tensione spirituale, tensione indirizzata a sciogliere gli interrogativi fondamentali dell'uomo e dell'esistenza. Nelle sue opere la sofferenza prodotta dal conflitto tra mondo spirituale e situazioni materiali diventa tangibile e con questa la capacità dell’autore di trasfigurarla in pura poesia.

Alla luce di questi elementi, il percorso artistico espresso da Il tempo scolpito rifugge da qualsiasi legame con la quotidianità impiegando immagini, suoni e parole viventi, come un codice capace di interpretare i messaggi che emergono dall’inferno personale di ognuno.
Dialogando con i temi dei due grandi artisti russi, suggerendone le opere come in controluce, la creazione si avvia dal nero verso il bianco, fino all’evocazione della possibilità di un evento miracoloso.


Giovedì 22
Teatro Astra
serata in collaborazione con MITO SettembreMusica e con la Fondazione Teatro Piemonte Europa

ore 21
Il Tempo scolpito (replica)

ore 22:15
Blind Cave Salamander (concerto)
Paul Beauchamp elettronica, sega musicale, voce
Fabrizio Modonese Palumbo chitarra, viola elettrica, voce
Julia Kent cello
Fabiana Antonioli visuals

Blind Cave Salamander è un progetto di Fabrizio Modonese Palumbo e Paul Beauchamp, affiancati dalla violoncellista Julia Kent e dal produttore Marco Milanesio, che propone un'insolita miscela di elettronica, archi e chitarre, drones e field recordings: una raccolta di suoni cesellati, che a tratti si piegano verso nenie ipnotiche e a tratti accentua una tendenza all'astrazione, accompagnati, dal vivo, dai visuals di Fabiana Antonioli. Il suono insiste su un ibrido di naturale e sintetico di cui, come il Proteo, anfibio delle grotte dalla pelle rosata che dà il nome al progetto, non rintracceremo mai l'origine prima, ma di cui captiamo il dipanarsi sommerso.


Venerdì 23

ore 10:30 - San Pietro in Vincoli Zona Teatro
Ciò che non muore R.M. Storie di altri Mondi
di e con Eliana Amato Cantone
e con Serena Cossotto
luci di Claudio Albano

Lo spettacolo CIO’ CHE NON MUORE, a cura della Residenza Multidisciplinare Storie di altri Mondi è una performance che trae spunto da alcune drammatiche testimonianze dei ragazzi prigionieri nel ghetto di Terezin, tra cui anche disegni e poesie. Ricordando le vicende e la breve esistenza di alcuni di loro, questo spettacolo vuole ricostruire la vita quotidiana dei bambini di Terezin di cui colpisce la vitalità e il desiderio di futuro e che fin da subito subirono una violenza senza eguale.
Indelebili nei cuori degli spettatori risulteranno le parole e le testimonianze re-interpretate e drammatizzate dalle voci e dalle azioni delle interpreti che coinvolgeranno i partecipanti in un viaggio grave e luminoso insieme, attraverso le esperienze forti, straordinariamente viventi, di chi ha saputo dimostrare che ciò che non può essere distrutto, si trasforma e si rafforza nell’amore.



ore 22 - Blah Blah
Cindytalk
in esclusiva per Il Sacro attraverso l’ordinario

Cindytalk è il progetto di Gordon Sharp, nato nel 1982 dalle ceneri della band punk/new scozzese band Freeze. Dopo aver pubblicato l’album di debutto, “Camouflage Heart”, Gordon Sharp collabora con i Cocteau Twins alla registrazione di una Peel session ed attraverso loro entra in contatto con la seminale etichetta inglese 4AD di Ivo Watts-Russell che lo invita a diventare una delle voci del supergruppo This Mortal Coil per il loro primo singolo e lo storico album “It’ll End In Tears”.
Cindytalk pubblicano quindi la colonna sonora “The Wind Is Strong” ed il seminale doppio album ”In This World” descritto dallo stesso Sharp come ambi-dustrial (sorta di incontro tra le sonorità rarefatte di Brian Eno e la musica industriale europea).
Chiude la prima fase di Cindytalk il capolavoro “Wappinshaw” un album lacerato tra deflagrante violenza e serenità estatica.
Oggi, dopo 15 anni di sospensione animata che anno visto Gordon Sharp trasferirsi in Giappone dopo aver dato vita ai progetti Bambule e Darmatter Soundsystem con la scena americana rave e techno più sperimentale, Cindytalk ritornano prima con il singolo/manifesto “Transgender Warrior/Guts Of London”, che presenta al mondo la nuova sonorità, più astratta e frantumata che mai, della band, e quindi con una trilogia per l’etichetta austriaca Mego Editions per la quale sono ad oggi usciti i primi due splendidi volumi “The Crackle Of My Soul” ed “Up Here In The Clouds”.

Per “Il Sacro Attraverso l'Ordinario” Gordon Sharp presenterà le sue “canzoni” in veste solista, accompagnate dalle immagini da lui stesso selezionate, tra frequenze elettroniche e speciale timbro vocale.


Sabato 24
ore 22 - Blah Blah

Julia Kent's “BAR”
concerto/performance (prima assoluta)

Il bar: uno spazio di possibilità, uno spazio di intersezione. Nella musica una battuta (bar in inglese) rappresenta una struttura vuota, da riempire coi simboli del suono.
Nella vita, un bar è luogo di comunicazione, un nodo sociale con la sua propria colonna sonora.
Con la sua performance multimediale BAR, Julia Kent in collaborazione con Paul Beauchamp (già suo partner in “Blind Cave Salamander”) esplora i confini tra interazioni sociali e musicali, e tra suoni musicali e non-musicali.

Julia Kent è nata a Vancouver in Canada ed ha studiato violoncello all’università di Bloomington in Indiana. Ha suonato sia in studio che dal vivo con diversi artisti ed ensambles quali Antony and the Johnsons, Angels of Light, Ben Weaver, Burnt Sugar, Leona Naess, Teddy Thompson, Devendra Banhart, Donovan, Larsen, William Parker, Angela McCluske ed è stata uno dei membri originari del gruppo di soli violoncelli (e batteria) Rasputina.
Assieme a Paul Beauchamp e Fabrizio Modonese Palumbo costituisce il trio di psichedelia sperimentale ed elettroacustica ambientale “Blind Cave Salamander” coi quali collabora con Nurse With Wound e Jochen Arbeit.


Domenica 25
ore 21:30 - Blah Blah

Transition Times - Blind Movie
Quattro vite alla fine del tempo
Progetto speciale di Massimo Giovara (prima assoluta)
con Domenico Brioschi, Massimo Giovara, Stefania Luberti, Guendalina Tondo
suondscapes Riccardo Giovinetto
video Damiano Monaco
Ci comportiamo davvero come se fossimo parte di una comunità globale, o siamo sempre più isolati, talmente isolati che nemmeno le grandi paure collettive, un tempo così efficaci, ci toccano più e ci uniscono?
Come ci aspettiamo che reagiscano quattro persone diverse per cultura, estrazione sociale e età allo stesso grande evento mondiale? Per esempio l’annuncio del picco del petrolio? Cosa succede in una casa in collina, in un bar di periferia, alla stazione centrale, nel phone center di un quartiere etnico, quando ciascuno di questi luoghi entra in contatto contemporaneamente con una notizia di gravità globale?

Transition Times - Blind Movie racconta le storie di quattro persone normali che si confrontano con la fine dei tempi. Una partitura per quattro voci, suoni e musica viene eseguita in forma di reading al buio da un cast di attori e da un musicista esperto di sonorizzazioni, Riccardo Giovinetto (OzMotic). Gli attori saranno appena visibili ai lati della scena mentre l’occhio dello spettatore sarà occupato dalle immagini prodotte da un VJ (Damiano Monaco) in interazione con l’intreccio narrativo.

T T – Blind Movie è uno studio su ciò che può legare tra loro vite umane apparentemente separate: un’osservazione sulle possibili connessioni tra esseri umani che, fino a poco prima, non si conoscevano.

TT-Blind Movie. prende spunto da film come “America Oggi”, “Magnolia”, “Crash, Contatto fisico”, “Babel”, per creare una forma spettacolare in cui la drammaturgia usa i linguaggi della contemporaneità e del quotidiano per creare una riflessione aperta sul presente.


Lunedì 26
ore 21:30 - Blah Blah

Transition Times – Blind Movie
Quattro vite alla fine del tempo
Progetto speciale di Massimo Giovara (seconda tappa)


Martedì 27
San Pietro in Vincoli Zona Teatro

ore 10:30
Ciò che non muore (replica)
di e con Eliana Amato Cantone
e con Serena Cossotto
luci di Claudio Albano

ore 19
Songs of resistance / Canti per resistere
di e con Viviane Cristiane Bertrand
(prima assoluta)
Viviane Cristiane Bertrand, voce, percussioni, sruti box, tampura
Poesie e canzoni da Leonard Cohen, E.E. Cummings, Bob Dylan, Suzanne Jacob, Gaston Miron, Richard Desjardins

Nata nelle Hautes-Laurentides, Viviane Cristiane Bertrand, viaggia in tutto il continente americano, esibendosi nel teatro sperimentale fino al 1985. Lascia il Québec nel 1986, accettando un lavoro a bordo di una barca a vela che la porterà attraverso l’Atlantico, fino alla Cina, all’India e alla Tailandia. I suoi viaggi la porteranno su montagne sacre e presso templi buddisti, seguendo il suo interesse per la spiritualità e per l’espressione artistica della stessa. Vive, studia e pratica lo zen in Giappone, per poi spostarsi in Europa: Inghilterra, Spagna e ora Italia, dove vive in ritiro nelle Alpi. Le sue performance sono state presentate in Inghilterra, Spagna, Austria, Italia, Germania, Svizzera, Slovenia e Croazia.
In occasione del Festival l’artista presenterà una performance/concerto dedicata ai canti di protesta.


ore 21
Tracce Laboratorio L’ascolto e l’incontro
(prima assoluta)
con Valentina Addabbo, Marco Bono, Alessandro Alberti Calà, Alessandro Greggio, Serena Cossotto, Luca Lusso, Francesco Silipo
Laboratorio L’ascolto e l’incontro a cura de Il Mutamento Zona Castalia

L’indagine artistica proposta dello spettacolo Tracce trae spunto dall’opera dello scrittore americano F. K. Dick.

Tracce indaga il senso del reale per ciò che è: ciò che i nostri sensi ci restituiscono, ma nella precarietà ed illusorietà delle nostre percezioni, che potrebbero essere alterate da allucinazioni, visioni, stati di trance, droghe, stress, malattie degenerative del sistema neurologico, disordini di natura psichica, nevrosi ecc., non ci si può mai fidare abbastanza nemmeno di ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo.
“Di nulla si può essere sicuri, nemmeno di noi stessi” afferma F. K. Dick, scrittore americano alla cui opera lo spettacolo s’ispira. Uno dei suoi temi ricorrenti è quello dell’impossibilità di attribuire una validità certa allo statuto ontologico del reale; non esiste un unico piano di realtà, ne esistono tanti, e non è mai dato sapere con certezza in quale di questi i suoi personaggi si trovino. Di più. Spesso è l’identità stessa di questi ultimi a scindersi in molteplici specchi, incapaci di stabilire con certezza chi sono e dove si trovano. Più che le certezze, sfuggenti come i frammenti dei sogni, contano le percezioni.

Tracce intende evocare, anche attraverso un percorso sensoriale ed interattivo negli spazi di San Pietro in Vincoli, la forza di un dubbio che può insinuarsi, magari fino a turbare le nostre certezze. Illusorie.


Mercoledì 28
San Pietro in Vincoli Zona Teatro

ore 10:30
Ciò che non muore (replica)

ore 21
Tracce (replica)

ore 22
ConversAzioni
Progetto teatrale promosso e sostenuto dalla Fondazione Molo
Ideazione e realizzazione a cura del Teatro Popolare Europeo / Progetto Il Postale della salute
di e con Alberto Pagliarino, Esther Ruggiero, Davide Sgorlon

ConversAzioni è un viaggio nel mondo dell’afasia, nato dalla volontà di raccontare l’esperienza della perdita del linguaggio e del ritrovamento di una comunicazione altra, fatta di affetti, di scoperte, di legami ritrovati, nel momento buio della malattia. Il teatro dà voce alle parole perdute.
ConversAzioni unisce parole e musica, letteratura e canzoni, suoni e immagini per evocare, suggerire e raccontare in modo semplice, piacevole e coinvolgente la condizione di chi ha difficoltà a comunicare.
La produzione di questo spettacolo si inserisce nell’ambito delle attività che la Fondazione Carlo Molo Onlus di Torino ha messo in programma per quest’anno, con il duplice scopo: terapeutico (per i pazienti e i familiari che seguono i laboratori), e sociale (di sensibilizzazione della comunità sul tema dell’Afasia).
Il Teatro Popolare Europeo opera a Torino e in Piemonte. Ne fanno parte docenti universitari e professionisti di teatro. Il Teatro Popolare Europeo produce spettacoli, performance, installazioni e progetti teatrali rivolti alla comunità in diversi ambiti quali: anziani, disabilità, giovani, emarginazione, salute, scuola. Il Postale della Salute è un progetto che lega teatro e promozione della salute, ideato nel 2009 da Tpe con Aress, Assessorato alla Sanità e Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte.


Giovedì 29
ore 21 - San Pietro in Vincoli Zona Teatro

Infine andata e ritorno (anteprima)
con Eliana Amato Cantone e Alberto Pagliarino
drammaturgia e regia Giordano V. Amato, Alessandra Rossi Ghiglione
luci e oggetti di scena Claudio Albano
coproduzione Il Mutamento Zona Castalia / Teatro Popolare Europeo

Infine andata e ritorno ci conduce, con un registro prevalentemente comico ma anche commovente e drammatico, verso una prospettiva - solo apparentemente paradossale - di riconciliazione con la morte. A volte è proprio la fase finale della vita ad offrire l'occasione per abbandonare i modelli e il ruoli che tanto rigidamente hanno governato l'esistenza di tutti i giorni, permettendo un'accettazione di rado sperimentata in precedenza.
Un'apertura illimitata a ogni nuovo cambiamento, anche il più sottile, sia esso piacevole o doloroso, è la migliore preparazione alla morte, così come a un nuovo senso di meraviglia per la vita.


Venerdì 30
ore 21:30 - San Pietro in Vincoli Zona Teatro

Transition Times - Reading
Profezie e pratiche del presente in transizione
"Don't worry about the world coming to an end today. It's already tomorrow in Australia."
Charles Schultz
Progetto speciale di Massimo Giovara (prima assoluta)

con Massimo Giovara e Guendalina Tondo
musica dal vivo e soundscapes Gatto Ciliegia Contro Il Grande Freddo

Testi da William Blake, Philip K. Dick, J.G.Ballard, Jean Baudrillard, Slavoj Žižek, Zygmunt Bauman, Rob Hopkins, Nicholas Georgescu-Roegen, Serge Latouche, Street Prophets (profeti di strada)

Musiche da R.E.M., Laurie Anderson, Skeeter Davis, Louis Armstrong, Nick Cave, Sam Roberts

immagini dalla nuova Cina di Massimo Giovara, elaborate da Max Viale

Il tempo della musica di una radio alla fine del mondo. Il Prodotto Interno Lordo, il picco del petrolio. Profezie di poeti, narratori e visionari avveratesi prima del tempo o sconfessate dai tempi che passano. Le visioni di filosofi che sono al centro del nostro tempo. Le pratiche sincroniche di cittadini che perpetuano il sogno e la sua realizzazione. Resilienza. Permacultura. Transizione. Decrescita.

Transition Times è un reading-concerto a più voci sul confine di due epoche. Il confine in cui ci troviamo. Tre attori e una band dal vivo si confrontano con i linguaggi della poesia profetica di Blake, le visioni di Philip Dick e Ballard, le voci dei profeti di strada che si intrecciano con veloci informazioni sul sistema economico di cui facciamo parte e i principi pratici dei movimenti di transizione. Mentre scorrono le immagini dalla nuova Cina, icona plausibile del prossimo futuro a cui fanno da colonna sonora le più significative canzoni sulla fine del mondo.










OTTOBRE


Sabato 1
ore 21:30 - San Pietro in Vincoli Zona Teatro

Transition Times - Reading
Profezie e pratiche del presente in transizione


Domenica 2
ore 21 - Teatro Bertagnolio - Chiaverano (TO)

Sopra la rete Il Mutamento Zona Castalia / ‘O Zoo No
drammaturgia Giordano V. Amato e Massimo Giovara
regia Giordano V. Amato
con Massimo Giovara
coproduzione Il Mutamento Zona Castalia / ‘O Zoo No

Tema dello spettacolo è il vissuto delle persone con problemi psichici nella società contemporanea, il loro difficile inserimento e la discriminazione cui spesso sono oggetto.
La storia dell’unico personaggio, dalla personalità intermittente, indaga il ruolo dell’intelligenza ordinaria nei rapporti tra le persone e degli ostacoli alla comunicazione incontrati da chi ha un intelletto diverso, fuori dal comune, sia esso genio o idiozia.


Lunedì 3
Teatro Vittoria

ore 20:30
Invisibile agli occhi Il Mutamento Zona Castalia / Kinéma
drammaturgia e regia Giordano V. Amato
con Eliana Amato Cantone, Elena Fresch e Matteo Mazzei
oggetti di scena Alberto Pastore - falegnameria Luca Lusso
attrezzeria Augusta Tibaldeschi - costumi Roberta Vacchetta
disegno luci di Federico Merula
coproduzione Il Mutamento Zona Castalia / Kinéma

Il mondo non è tutto qui!
No? E allora dov’è? Dov’è il resto del mondo? O qualche altro mondo. E perché io vedo e credo solo in questo mondo? E soprattutto, di quale mondo state parlando?
Qui si parla del mondo della scoperta e della meraviglia.
Non il mondo di ogni giorno, sicuro e definitivo, ma quello del bambino, per il quale l’avventura in questo mondo, per noi banale e ripetitivo, è fonte di stupore immenso e di nutrimento reale. Parliamo dello stesso mondo. Eppure parliamo di un mondo diverso, per il quale ci vogliono occhi diversi.
Lo spettacolo ci porta nei Mondi della Meraviglia e della Poesia, regni in cui è possibile, per un momento, dimenticare il tedio ordinario e la meccanica, spietata ripetizione degli eventi, così noiosa, eppure così rassicurante. Regni dove è possibile, per un momento, ritornare bambini, nutrendosi in maniera diretta ed immediata e accettando di provare un brivido. Un brivido di paura, di piacere, di dubbio. Forse il mondo non è tutto qui… Forse siamo alle soglie della scoperta, ma vorremmo rimanere sempre al bivio, senza dover scegliere mai, come i bambini non vogliono mai smettere di giocare. Perché quando finiamo di scoprire, quando il possesso su un’idea si fa talmente rigido da essere inamovibile, quando le cose ci appaiono irrimediabilmente determinate, quando finiamo per sempre di essere bambini nel mondo, il mondo, qualunque esso sia, non è più per noi.

ore 21:45
Io Regno - The Show O.P.S. Officina per la scena
realizzato con il contributo della Regione Piemonte, con il sostegno del Sistema Teatro Torino

regia di Michele Guaraldo
con Maria Augusta Balla, Luca Busnengo, Michele Guaraldo, Valentina Volpatto
elaborazione del testo Michele Guaraldo
coreografie e assistenza alla regia Cecilia Bozzolini e Paola Raho
luci Marco Ferrero
fonica Roberto Grimaldi
“La diversità e l’arbitrario mi ripugnano”
da Lo stato d’assedio, A. Camus

Lo spettacolo è ispirato al testo di Albert Camus "Stato d’assedio", attenta e disincantata riflessione sulla dittatura che lo scrittore francese dà alle stampe all’indomani della fine della guerra. In essa si affrontano anche le questioni della resistenza e dell’uguaglianza sociale, mettendo in guardia contro la manipolazione, la rassegnazione, la sottomissione, la passività, l’accettazione della tirannia.

Le parole di Camus sono profetiche: la schiavitù si abbraccia attraverso il sorriso, l’intrattenimento, l’ammiccamento, la volgarità, il patinato, il successo, il sesso e la promessa di tutto ciò. Il processo di omologazione, la peste moderna, viaggia rapidamente, e diffonde come il contagio medioevale livellando la quotidianità, imponendo all’individuo bisogni, necessità ed aspettative, affossando la lucidità critica.

E come nelle fiere di paese, tutti sono chiamati a vincere il premio più ambito: Nella grande boule del bingo c’è il nostro numero, lo stesso per tutti, perché tutti siamo uguali; tutti possiamo vincere: la libertà di omologarsi. Allora la grande estrazione può avere inizio, la macchina diabolica e magica allo stesso tempo è avviata, manca solo la mano della sorte che può estrarre il numero giusto. Le palline rosse che contengono i numeri come scintillanti nasi da clown vengono snocciolate una ad una secondo una logica ai più misteriosa. I collaboratori della peste assistono come garanti del gioco pronti a contagiare con il loro distintivo chiunque si presenti.

"Io regno - The show" proietta lo spettatore in una dimensione ambigua tra realtà e finzione, dove musica e danza accompagnano il lavoro degli attori, ricreando la spettacolarità degli show di varietà.

Lo spettacolo è realizzato con il sostegno del Sistema Teatro Torino con la seguente motivazione: “Il progetto, presentato da una compagnia giovane ma dall’indubbia professionalità e dall’ottimo affiatamento, rispecchia le caratteristiche proprie del gruppo, che affronta tematiche classiche con leggerezza di toni e gusto per il grottesco. Il tutto fa presagire un esito di interesse.”


Martedì 4
Teatro Vittoria

ore 20:30
Teresa Il Mutamento Zona Castalia
drammaturgia e regia Giordano V. Amato
con Eliana Amato Cantone
costumi Roberta Vacchetta
oggetti di scena Luca Lusso e Roberta Vacchetta
light Design Bruno Pochettino
Produzione Il Mutamento Zona Castalia

Teresa rende con grande forza e con potenza visionaria la saga della famiglia Levi - Jodorowsky. A partire dalla nonna Teresa, attraverso l'intero albero genealogico dell’autore, avanti e indietro nel tempo - dal XV secolo fino al 1929, anno della sua nascita - e attraverso lo spazio, dalla Russia all’Europa, fino al Cile e all’Argentina, si sviluppa il racconto ora epico, ora onirico, ora poetico. Filo rosso dell’opera è il rapporto con la divinità: chi dialoga con Dio ogni ora, ogni giorno della sua vita, può arrabbiarsi con Lui come ci si arrabbia con un amico. Le storie dei vari personaggi s’intrecciano come se seguissero un percorso di predestinazione, attraverso le vicende tragiche del Cile della prima parte del secolo scorso.

Teresa avvicina l’individuo a qualcosa che si colloca al di là di lui, indicando il sottile passaggio tra il concreto e l’astratto, tra il visibile e l’invisibile. Attraverso la grande forza creativa della memoria e l’elaborazione del mito personale, Jodorowsky procede alla riconciliazione di se stesso con la sua storia personale, la sua famiglia, la sua stirpe.
Il lavoro di messa in scena intende ricreare il profondo senso di potere di reminiscenza del suo romanzo. Le immagini del linguaggio teatrale acquistano il loro senso compiuto nell’esperienza artistica come esperienza di memoria: segni e parole al servizio di una verità possibile, trasfigurata e resa luminosa dalla poesia.

ore 21:45
A mille miglia da Vaniglia Compagnia Torcigatti

scritto e interpretato da Dario Benedetto e Didie Caria
testi Dario Benedetto
musiche Didie Caria e Dario Benedetto
messa in scena e tecnica Roberto Tarasco
produzione Compagnia Torcigatti

Dedicato a Dino Buzzati
[… Nominato ufficiale, Giovanni Drogo partì... per raggiungere la fortezza Bastiani, sua prima destinazione...]
Così cominciano le esistenze nel mondo degli adulti. Si vince un concorso, si apre un esercizio commerciale, si supera brillantemente un colloquio presso l'azienda che sognavi. Si è assegnati ad un posto e tu ti cimenti con il tuo presente sapendo che l'obiettivo è il futuro. E allora una nutrita e frizzante schiera di aspettative si lancia all'assalto di questo futuro.
A briglia sciolta, liberi il cavallo del tempo che passa per conquistare quello che brami, le terre straniere della tua consacrazione al mondo, corri per valicare confini che però invece di avvicinarsi non fanno altro che allontanarsi e ti solleticano con l'idea di essere a portata di mano, ma manca sempre un millimetro, diavolo, per raggiungerli...
Il tenente Drogo ha ambizione, la sua prima meta è ricca di promesse, di futuri slanci, di eccellenti sfumature, di medaglie di decorazione al valor militare. E’ gravida di prestigio, carriera, sviluppi, intrecci, insomma quel marasma chiamato “possibilità”. La Fortezza è l'ultimo bastione sul deserto che separa questa civiltà composta e benpensante dal nemico, i Tartari, ignoti quanto temuti, persistenti nella loro continua assenza. Ma si sa, i Tartari arriveranno e chi sarà alla Fortezza Bastiani potrà dare mostra del proprio coraggio e valore, ed eroicamente fino allo stremo delle forze, difenderà combattendo, dando un senso alla lunga preparazione per la desiderata battaglia finale. Drogo ambisce a vivere quel momento supremo, magari un solo secondo, ma il classico istante di tempo che vale la pena di essere vissuto: la sua Grande Occasione. La Fortezza, così maestosa e grigia, così rigida eppure come se fosse vita allo stato puro, lo lusinga e conquista. E mentre fuori il tempo scorre, mentre gli amici invecchiano, Drogo e il suo plotone, Drogo ed i suoi superiori, arrivano ad osservare sempre più i regolamenti della Fortezza Bastiani, al fine di scongiurare la sfuggente minaccia di un'invasione sempre imminente eppur distante.
Nello spettacolo A Mille Miglia Da Vaniglia si vedranno ritratti di uomini noti e ignoti accomunati da una sorta di bisogno, assolutamente umano, di rendere omaggio alla vita, ai suoi sogni, alle Grandi Occasioni, fino al culmine o alla sua perdizione. Ritratti incredibili, fulminanti, patetici, comici.
Il loro essere “fuori dal mondo”, essere dentro una Fortezza, è l’unico modo per essere veramente dentro al mondo, dove pulsa più intensamente il senso della vita.
È il punto di vista moderno di Giovanni Drogo che ci interessa.
Come esempio, come lezione, come romanzo.
Ciascuno che ama la vita, che vuole vivere, arriverà a capire che il suo destino è comunque quello di essere un ergastolano che desidera evasioni che val la pena di tentare, quasi fossimo tutti Conti di Montecristo che però rimarranno prigionieri del loro stesso essere uomini.


Mercoledì 5
ore 21 - Teatro Vittoria

I grandi classici Teatro della Caduta
di e con Francesco Giorda, Lorena Senestro, Marco Bianchini
prodotto dal Teatro Della Caduta con il sostegno Della Regione Piemonte
regia Francesco Giorda
collaborazione alla regia Massimo Betti Merlin
luci Davide Gastaldo

Prodotto dal Teatro Della Caduta, il trio comico nasce proprio tra le sue mura nel 2006, agli esordi del Varietà della Caduta e dell’attività di spettacolo della sala torinese. Ne I Grandi Classici confluiscono materiali legati al loro lavoro condotto in questi anni sui classici del teatro e non solo.
Lo spettacolo, nato nel 2009, è stato presentato in anteprima in quattro serate con il tutto esaurito al Teatro Della Caduta.

Le difficoltà, i successi e i fallimenti di una piccola compagnia teatrale alle prese con la messa in scena di opere classiche danno vita a una trama classica con ingredienti classici, che diventa il pretesto per una riflessione su una delle strutture più abusate della storia del palcoscenico: il teatro nel teatro, l’equivoco tra realtà e finzione, il paradosso sull’attore di Diderot. Tutto si gioca, nello spettacolo, sulla difficoltà per il pubblico di distinguere l’interpretazione seria dalla parodia, sull’individuare e saper scavalcare il confine che separa la magnificenza dei classici dall’equivoco dell’inesperienza.
Il protagonista è un regista, interpretato da Francesco Giorda, che sceglie di rivisitare alcune delle pagine più celebri della storia del teatro, della letteratura e del cinema. Gli attori della compagnia, interpretati da Marco Bianchini e Lorena Senestro, vogliono partecipare al lavoro di creazione criticando gran parte delle scelte registiche. La varietà delle situazioni comiche e dei personaggi nasce dalla collaborazione di tre attori con caratteristiche radicalmente diverse. Francesco Giorda ha una formazione da artista di strada nell’ambito del teatro fisico e ha esperienza registica nell’ambito del circo; Lorena Senestro si è formata prevalentemente sul palco, con esibizioni frequenti e un percorso da autodidatta; Marco Bianchini, al contrario, ha frequentato ogni sorta di formatori in ambiti anche molto diversi del teatro, da Lecoq alla narrazione.
Due scene sono ispirate al Don Giovanni di Molière, che ha fruttato a Francesco Giorda e alla squadra del Teatro della Caduta il Primo premio e il Premio del pubblico al Festival Internazionale di Regia Teatrale Fantasio Piccoli (Trento, novembre 2006). Vi sono anche alcuni estratti di un Ubu Re, presentato allo stesso festival l’anno successivo, che è valso il secondo posto e il premio del pubblico alla stessa formazione. Giudizi della giuria: a Trento: “Spettacolo ricco di colpi di scena , invenzioni , continui ribaltamenti, con buoni tempi comici e raffinata ironia sul mondo della regia e del teatro. Puntuale e pertinente reinvenzione del testo nel suo rapporto con la messa in scena” a Genova: “la regia affronta il testo con allegra impudenza, prendendosi nei suoi confronti molte libertà, ma - in virtù anche di un pregevole controllo della recitazione e dei ritmi narrativi – sortisce uno spettacolo che, proprio all’interno della sua programmatica infedeltà, sa ben recuperare i personaggi e il senso delle due scene di Molière così portate sul palcoscenico.”


Giovedì 6 ottobre
Teatro Vittoria

ore 20:30
Sopra la rete (replica)

ore 21:45
Un finale per Sam Compagnia Crab
con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia

di e con Pierpaolo Congiu e Antonio Villella
musiche originali Bruno Franceschini
ambienti video Fabio Melotti
scenografia Elisabetta Ajani
costumi Roberta Vacchetta e Luciana Gravina
luci Cristian Perria
aiuto regia Eloisa Perone

Un palcoscenico. Applausi. Ma subito accade qualcosa di inaspettato: il tempo passa e i due personaggi si ritrovano in un’altra opera. La scena non è più la stessa e dietro di loro, in una video proiezione, i loro interpreti si interrogano sul senso del loro lavoro. Sono Hamm e Clov di Finale di partita, ma non si chiamano più così, sono stati ribattezzati Al e Clay. I loro volti sono bianchi come quelli dei clown. Al posto dei bidoni due televisori in cui scorrono ininterrottamente immagini; anche le finestre non ci sono più: “Al: Dev’essere il teatro di ricerca... straccioni”. Non rimane che una soluzione, fosse anche quella definitiva. Lo spettacolo indaga i meccanismi della ripetizione nell'essere umano. La rilettura immagina una possibile evoluzione dei personaggi di Beckett ai giorni nostri. Nel testo nulla si muove, quasi per non morire, per non cambiare: “…e intanto si va avanti”. Nel 2010 però la partita si gioca con carte diverse: c’è un mondo che non si nasconde più dietro al nulla, ma che si maschera con il troppo, un mondo dove non è più la bomba atomica il pericolo imminente, ma il quotidiano produrre superfluo dell’essere umano e la sua innata capacità di auto-distruzione. In scena Al e Clay, insieme ai due attori e ai due autori tentano di dare un(a) fine alla loro esistenza, giocandosi il confine tra scena e realtà, tra video e teatro.


Sabato 8
ore 21 - Biblioteca Civica, P.zza Vittorio Veneto - Piobesi Torinese (TO)

Sopra la rete (replica)


Domenica 9
ore 21 - Palazzo Ubertini - Orta (NO)

Sopra la rete (replica)


Lunedì 10
ore 21 - Teatro Comunale di Chivasso – Chivasso (TO)

Sopra la rete (replica)


Martedì 11
ore 21 - San Pietro in Vincoli Zona Teatro

Mi Casa es Su Casa -project-
Welcoming - The end of the world (prima assoluta)
diretto da Domenico Castaldo
co-direzione Mario Frendo

testi estratti da: “Il Tao della Fisica” F. Capra, “Cave Birds” T. Hughes, “Il Paese delle Ultime Cose” P. Auster, “Apocalisse” di Giovanni di Patmos, “Hechos Consumados” J. Radrigàn, others.

attori Katia Capato, Domenico Castaldo, Felipe Arellano, Juan Pablo Corvalan, Patricio Yovane, Marta Laneri, Francesca Netto

disegno Luci Paula Castillo
costumi e Scene Lab. Perm

commissionato dal Malta Art Festival
una produzione del Laboratorio Permanente di Ricerca sull'Arte dell'Attore
in collaborazione con A.C.T.I. Teatri Indipendenti
con il sostegno del S.T.T. (Sistema Teatro Torino), Comune di Torino, The Grotowski Institute (Poland), Circoscrizione 7 del Comune di Torino, Regione Piemonte, Villaggio Ecologico di Granara/Granara Festival, Fondart (Chile)
e il patrocinio dell'Università di Sussex (U.K.)

Uno spettacolo concerto per salutare l’evento che cambierà per sempre le nostre vite... la fine del mondo! Così dicono le profezie: tutto cambierà nell’anno 2012. Noi ci stiamo preparando.
Con leggerezza, ironia e profondo trasporto, i sette attori presenteranno la loro visione su quello che sta per accadere.
Il mezzo principale è il ritmo, la danza ed il canto: la via per muoversi con leggerezza verso tutti i cambiamenti, anche quelli fatali.

“Ogni cosa è costituita da gruppi di atomi danzanti
Questa danza di atomi emette suoni
Quando il ritmo della danza cambia
Anche i suoni di colpo cambiano.
Ogni atomo canta eternamente la sua canzone
E cantando senza posa crea e distrugge
Tutte le forme dell'Universo.
La Fine sarà un incredibile concerto di atomi
Chi mai sarà pronto vi assisterà
Cantando e danzando tra le stelle!”

From Welcoming!



Welcoming! - The end of the world sarà replicato da
da mercoledì 12 a domenica 23
ore 21 - San Pietro in Vincoli Zona Teatro

venerdì 14 ottobre lo spettacolo sarà dedicato ai ragazzi delle scuole della Circoscrizione 7 e sarà replicato alle ore 10:30 invece che alle 21:00

riposo lunedì 17 ottobre
Ufficio Stampa
luigina moretti
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