Lenvima® (lenvatinib) riceve dalla Commissione europea l'autorizzazione all'immissione in commercio per il trattamento del carcinoma tiroideo in stadio avanzato refrattario allo iodio radioattivo

La decisione della Commissione europea (CE) offre una nuova importante opzione terapeutica alle persone affette da forme avanzate di carcinoma tiroideo 
Canada, (informazione.it - comunicati stampa - scienza e tecnologia)

La decisione della Commissione europea (CE) offre una nuova importante opzione terapeutica alle persone affette da forme avanzate di carcinoma tiroideo 

In data odierna la Commissione europea (CE) ha rilasciato l'autorizzazione all'immissione in commercio di Lenvima® (lenvatinib) per il trattamento di pazienti con carcinoma tiroideo differenziato e refrattario allo iodio radioattivo. Il carcinoma tiroideo differenziato rappresenta il 90% di tutti i tipi di carcinoma tiroideo e il 5-15% delle persone affette da tale patologia svilupperà il carcinoma tiroideo localmente avanzato refrattario allo iodio radioattivo. Lenvatinib è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma tiroideo differenziato (DTC) (papillare, follicolare, a cellule di Hürthle) e refrattario allo iodio radioattivo (RAI), progressivo, localmente avanzato o metastatico.

"La decisione della Commissione Europea sarà accolta favorevolmente da medici e pazienti in tutta Europa. Sono orgoglioso di aver diretto lo studio SELECT e le persone che convivono con il carcinoma tiroideo in stadio avanzato avranno adesso a disposizione un farmaco dall'efficacia significativa" ha commentato Martin Schlumberger, Professore di Oncologia, Institut Gustave Roussy, Università Parigi Sud, Parigi, Francia.

Lenvatinib ha dimostrato una sopravvivenza libera da progressione mediana clinicamente significativa per un periodo di 18,3 mesi nel gruppo Lenvatinib e di 3,6 mesi nel gruppo placebo. Il tasso di risposta è stato del 64,8% nel gruppo lenvatinib (4 risposte complete, 1,5%) e dell'1,5% nel gruppo placebo (p 0,001). Il 70,4% dei pazienti ha registrato una risposta completa o parziale a lenvatinib entro 30 giorni  al dosaggio di 24mg. Lenvatinib era associato a un tempo mediano alla risposta oggettiva di 2 mesi (IC al 95%, 1,9-3,5). La durata mediana del trattamento era di 13,8 mesi per lenvatinib rispetto a 3,9 mesi per il placebo. SELECT è uno studio multicentrico randomizzato in doppio cieco condotto su pazienti affetti da carcinoma tiroideo differenziato e refrattario allo iodio radioattivo (n=392).[1] Gli eventi avversi più comuni correlati al trattamento con Lenvatinib sono stati ipertensione, diarrea, affaticamento, riduzione dell'appetito, calo ponderale e nausea.

Lenvatinib, scoperto e messo a punto da Eisai, è un agente terapeutico molecolare mirato in formulazione orale, caratterizzato da una potente selettività trispecifica e da un meccanismo di legame che lo differenzia dagli altri inibitori della tirosin-chinasi (TKI). Lenvatinib inibisce simultaneamente le attività di vari recettori differenti tra loro, come i recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), i recettori del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR), RET, KIT e i recettori del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR).[2] Lenvatinib è da considerarsi il primo TKI in grado di inibire simultaneamente le attività chinasiche di FGFR 1-4 e VEGFR 1-3. Inoltre, è stato scoperto che lenvatinib possiede una nuova modalità di legame (Tipo V) per l'inibizione delle chinasi, diversa rispetto a quella dei composti esistenti.[3]

"Questa autorizzazione all'immissione in commercio conferma la posizione di Eisai come leader globale nel campo oncologico e rappresenta un importante passo avanti per le persone affette da carcinoma tiroideo in stadio avanzato. La nostra azienda ha come priorità le persone in Europa che ora possono beneficiare di un nuovo trattamento e i relativi benefici importanti per i pazienti e le loro famiglie", ha dichiarato Gary Hendler, Presidente e CEO di Eisai EMEA e Presidente di Eisai Global Oncology Business Unit.

Ogni anno in Europa più di 52.000 persone si ammalano di carcinoma della tiroide.[4] Questa forma tumorale è la neoplasia endocrina più comune.[5] Circa il 5-15% delle persone affette da carcinoma tiroideo differenziato non risponde alla terapia con iodio radioattivo e questa forma viene denominata carcinoma tiroideo differenziato e refrattario allo iodio radioattivo.[6] Circa 2.000 persone in Europa sono affette da questa malattia difficile da trattare, potenzialmente mortale e per la quale sono disponibili solo poche opzioni terapeutiche.[7]

Lenvatinib ha ottenuto l'approvazione per il trattamento del carcinoma tiroideo refrattario negli Stati Uniti e in Giappone e la domanda di approvazione è stata presentata alle autorità competenti in Svizzera, Corea del Sud, Canada, Singapore, Russia, Australia e Brasile. Lenvima ha ottenuto la designazione di farmaco orfano in Giappone per il trattamento del carcinoma tiroideo, negli Stati Uniti per il trattamento del carcinoma tiroideo follicolare, midollare, anaplastico e papillare localmente avanzato o metastatico e in Europa per il carcinoma tiroideo follicolare e papillare.

Lo sviluppo di lenvatinib evidenzia la missione di Eisai nel settore della salute umana hhc (human health care), l'impegno dell'azienda a sviluppare soluzioni innovative per la prevenzione e la cura delle malattie e per l'assistenza sanitaria e il benessere delle persone in tutto il mondo. Eisai opera nel settore terapeutico oncologico, dedicandosi a soddisfare le esigenze insoddisfatte dei pazienti e delle loro famiglie.

Note per gli editori  

Lenvatinib (E7080) 

Attualmente Eisai sta conducendo studi clinici con Lenvima per diversi tipi di tumori, come il carcinoma epatocellulare (Fase III), il carcinoma a cellule renali (Fase II), il carcinoma polmonare non a piccole cellule (Fase II) e il carcinoma dell'endometrio (Fase II).

Informazioni sulla nuova modalità di legame (Tipo V) di Lenvatinib[4]

Gli inibitori chinasici sono classificati in vari tipi (dal Tipo I al Tipo V), a seconda del sito di legame e della conformazione assunta dalla chinasi bersaglio in complesso con l'inibitore stesso. La maggior parte degli inibitori tirosin-chinasici attualmente approvati è di Tipo I o Tipo II, tuttavia l'analisi strutturale cristallografica ai raggi x di lenvatinib ha dimostrato un nuovo modo di inibizione della chinasi, Tipo V, diverso rispetto ai composti esistenti. L'analisi cinetica di lenvatinib ha inoltre confermato la sua rapida e potente inibizione dell'attività chinasica, suggerendo che possa essere attribuita alla sua nuova modalità di legame.

Informazioni sullo studio SELECT[2]

Lo studio SELECT (Study of (E7080) LEnvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid) era una sperimentazione di Fase III multicentrica, randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo, volta a confrontare la PFS di pazienti affetti da carcinoma differenziato della tiroide ed evidenze radiologiche di progressione della malattia nei 13 mesi precedenti, trattati con una dose orale un volta al giorno di lenvatinib (24 mg) rispetto al placebo. Nello studio, condotto da Eisai in collaborazione con il gruppo SFJ Pharmaceuticals, sono stati arruolati 392 pazienti in oltre 100 centri in Europa, Nord America e Asia.

I partecipanti sono stati stratificati in base all'età (≤65 o >65 anni), la regione e il numero (≤1) di terapie mirate al VEGFR e sono stati randomizzati con un rapporto 2:1 a lenvatinib o placebo (24 mg/die, ciclo di 28 giorni). L'endpoint primario era la PFS, valutata mediante revisione radiologica indipendente. Gli endpoint secondari dello studio includevano il tasso di risposta globale (ORR), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza.

I sei eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più comuni di lenvatinib, di qualsiasi grado, erano ipertensione (67,8%), diarrea (59,4%), stanchezza (59,0%), inappetenza (50,2%), calo ponderale (46,4%) e nausea (41,0%). I TRAE di grado 3 o superiore (Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi) includevano ipertensione (41,8%), proteinuria (10,0%), calo ponderale (9,6%), diarrea (8,0%) e inappetenza (5,4%).

Analisi di sottogruppo presentate al meeting annuale dell'European Thyroid Association nel settembre 2014 indicano che lenvatinib mantiene un beneficio in termini di PFS in tutti i sottogruppi predefiniti di pazienti con carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo in progressione. In particolare, il beneficio in termini di PFS osservato in 195 pazienti con carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo in progressione in Europa (lenvatinib n=131 e placebo n=64) era simile alla PFS della popolazione complessiva dello studio (HR=0,24, [IC 95%, 0,16-0,35]).[8] La PFS mediana con lenvatinib e placebo era rispettivamente di 18,7 mesi e 3,7 mesi.

Due recenti sottoanalisi dello studio SELECT sono state presentate in occasione del Congresso dell'Endocrine Society (ENDO) 2015. La prima, che riporta i risultati della fase di estensione in aperto di SELECT, mira a valutare il passaggio dei pazienti nel braccio placebo al periodo di trattamento opzionale in aperto con lenvatinib. I risultati evidenziano, per i pazienti passati dal braccio placebo al trattamento in aperto con lenvatinib, una PFS mediana di 12,4 mesi. Sebbene si siano verificati casi di notevole tossicità, questi sono stati generalmente controllati con terapie farmacologiche, interrompendo la somministrazione del farmaco in studio o riducendone la dose.

Il secondo abstract ha preso in esame il rapporto tra anomalie della tiroide e il relativo effetto sugli outcome di sicurezza ed efficacia dello studio SELECT. Da questa analisi è emerso che, nonostante la presenza frequente di una complicanza come l'aumento dei livelli di ormone tireotropo (TSH), non è stata provata alcuna relazione diretta con la terapia a base di lenvatinib, né esistono evidenze che dimostrino un effetto dei livelli di TSH sulla risposta tumorale al trattamento con lenvatinib.

Informazioni sul cancro tiroideo 

Per cancro tiroideo si intende un tumore che si forma nei tessuti della ghiandola tiroide, situata alla base della gola, accanto alla trachea.[9] Presenta un'incidenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini, di solito in una fascia d'età compresa tra 40 e 50 anni al momento della diagnosi.[6]

L'incidenza di questo tumore è aumentata considerevolmente negli ultimi dieci anni, rispettivamente del 69% fra gli uomini e del 65% fra le donne.[10] Le tipologie più diffuse di cancro alla tiroide, il carcinoma papillare e il carcinoma follicolare (che comprende anche quello a cellule di Hürthle) sono classificate come carcinomi tiroidei differenziati (DTC) e rappresentano circa il 90% del totale.[6]I casi rimanenti rientrano nelle tipologie midollari (5-7%) o anaplastiche (1-2%).[11]

Informazioni su Eisai Co., Ltd. 

Eisai Co., Ltd è una casa farmaceutica leader a livello mondiale nel settore Ricerca e Sviluppo con sede centrale in Giappone e delinea come missione aziendale l'impegno di "dare priorità ai pazienti e alle famiglie e incrementare i benefici per la salute" definita da Eisai stessa la filosofia della "human health care" (hhc). Con oltre 10.000 dipendenti operativi nella rete mondiale di siti di R&S, siti di produzione e consociate addette alla commercializzazione, ci impegniamo a mettere in pratica la nostra filosofia hhc offrendo prodotti innovativi in diverse aree terapeutiche in cui esistono molteplici esigenze non soddisfatte, tra cui l'oncologia e la neurologia. 

In qualità di casa farmaceutica mondiale, la nostra missione si estende ai pazienti di tutto il mondo, attraverso i nostri investimenti e iniziative basate su partenariati al fine di migliorare l'accesso ai farmaci nel paesi in via di sviluppo e nei paesi emergenti.

Per ulteriori informazioni su Eisai Co., Ltd., visitare il sito web http://www.eisai.it

Bibliografia 

1. Schlumberger M et al. Lenvatinib versus placebo in radioiodine refractory differentiated thyroid cancer. NEJM 2015; 372: 621-630. Available at http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1406470 Accessed: May 2015 

2. Matsui J, et al. Int J Cancer 2008;122:664-671 

3. Okamoto K, et al. Distinct Binding Mode of Multikinase Inhibitor Lenvatinib Revealed by Biochemical Characterization. ACS Med. Chem. Lett 2015;6:89-94 

4. Eucan. Thyroid Cancer Factsheet. Available at: http://eu-cancer.iarc.fr/EUCAN/Cancer.aspx?Cancer=35 Accessed: May 2015 

5. Brito J et al. BMJ 2013; 347 

6. Pacini F et al. ESMO Guidelines Working Group. Ann Oncol. 2012;23(suppl 7):vii110-vii119. 

7. Cabanillas ME., Dadu R. Optimizing therapy for radioactive iodine-refractory differentiated thyroid cancer: Current state of the art and future directions. Minerva Endocrinol 2012 Dec; 37(4): 335-356 

8. Newbold K et al. Phase 3 study of (E7080) Lenvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid (SELECT): Results and subgroup analysis of patients from Europe. Presented as a digital poster at ETA 2014.   

9. National Cancer Institute at the National Institute of Health. Available at: http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/thyroid/Patient/page1/AllPages#1 Accessed: May 2015 

10. Cancer Research UK. Thyroid cancer incidence statistics. Available at: http://www.cancerresearchuk.org/cancer-info/cancerstats/types/thyroid/incidence/uk-thyroid-cancer-incidence-statistics Accessed: May 2015

11. Thyroid Cancer Basics. 2011. Available at: http://www.thyca.org Accessed: May 2015 

Data di preparazione: maggio 2015  
Codice lavoro: Lenvima UK0012

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