Svaparty Srl su schema di Decreto Legislativo sigarette elettroniche: più vantaggi che danni dal suo utilizzo, ma in Italia si vuole penalizzarle

Cinisello Balsamo, 01/08/2014 (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) Svaparty Srl ha appreso che su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, il Consiglio dei Ministri del 31/07/2014 ha approvato in esame preliminare, al fine dell’invio alle Commissioni parlamentari per il parere prescritto, uno schema di decreto legislativo in materia di tassazione dei tabacchi lavorati, dei loro succedanei tassando i liquidi utilizzati dagli svapatori.
Nel frattempo un’importante revisione scientifica sulle E-Cig, è stata condotta da un team internazionale di ricercatori, coordinati dal professor Peter Hajek della QMUL (Queen Mary University of London) e pubblicata sulla rivista scientifica Addiction. : «L’evidenza attuale è chiara: le sigarette elettroniche dovrebbero essere autorizzate a competere sul mercato con le sigarette convenzionali – commenta il Prof. Hajek – Gli operatori sanitari possono consigliare i fumatori che non sono disposti a cessare con l’uso della nicotina di passare alle e-cig. I fumatori che con i trattamenti attuali non sono riusciti a smettere [di fumare] possono anche trarre beneficio dal passaggio alle sigarette elettroniche».
In Italia (unico paese in Europa) esse, invece, sono invece tassate e il loro utilizzo ostacolato; se confermato il contenuto in sede di conversione, il tracollo delle vendite e l’impatto sull’occupazione derivante da questo nuovo regime, sarebbe devastante: Svaparty ritiene che così si alimenterebbe solo un mercato on line senza alcun controllo e senza le medesime garanzie e tutele dei consumatori che noi siamo in grado di rispettare secondo i crismi impostici dal Ministero della Salute e confermati attraverso una rete di Rivenditori professionali sul territorio. La delocalizzazione delle nostre attività produttive, con le inevitabili ricadute sul tessuto sociale ed economico del territorio nazionale dove operiamo, sarebbe inevitabile. Non vorremmo esser costretti a essere un’ennesima "Eccellenza Italiana" pronta a traslocare.