Un Museo all’aperto in memoria alla ex ferrovia Ora-Predazzo.

Un percorso da vivere partendo da Ora, per coinvolgere tutti i comuni sino a Predazzo.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - trasporti) Un Museo all’aperto in memoria alla ex ferrovia Ora-Predazzo.

La proposta di lavorare all’obiettivo di realizzare un museo all’aperto dedicato alla ex ferrovia Ora-Predazzo era stata resa pubblica da Transdolomites in occasione dell’Assemblea annuale dei soci nel mese di aprile 2016.
Dopo le tante iniziative che nel 2013 aveva inteso ricordare i 50 anni di fine servizio della Ferrovia della Val di Fiemme, ora si mira proporre un’operazione che con maggiore costanza tenga in vita il ricordo della vecchia ferrovia.

Da qui La proposta del museo all’aperto non solo come memoria storica ma anche come percorso da vivere partendo da Ora per svilupparsi su tutto il percorso e coinvolgendo tutti i comuni sino ad arrivare a Predazzo.

Nel concreto si tratta di un progetto articolato su più livelli che va a coinvolgere la Bassa Atesina e la valle di Fiemme per il contesto ferroviario ma dalla Bassa Atesina a tutta la valle di Fassa per il contesto della ciclabile sul tema bici e treno e mobilità dolce.

Per questo motivo nella tarda estate 2016 Transdolomites ha inviato una lettera a tutti i sindaci dei comuni delle valli di Fassa e Fiemme ed alle APT di Fiemme e Fassa, spiegando i contenuti della proposta progettuale ed invitando i comuni sensibili a partecipare all’iniziativa. Per le valli citate è giunta la risposta di disponibilità da parte del comune di Predazzo che ha delegato l’assessore Lucio Dellasega , comune di Castello Molina che ha incaricato la Vice sindaca Marinella Piazza, APT Val di Fiemme nella persona di Bruno Felicetti mentre da parte altoatesina vi è la collaborazione da parte dell’amministrazione comunale di Ora con a capo il sindaco Roland Pichler, Monika Dalvai sindaca del comune di Montagna, il comune di Trodena, Consorzio dei Comuni della Bassa Atesina ed alcuni ristoratori il Kuratorio dei Beni Tecnici Culturali della Provincia Autonoma di Bolzano e Transdolomites .

Nel luglio della corsa estate si è svolto un primo incontro di lavoro per tracciare le linee guida del progetto.

Per quanto riguarda Ora, nel momento in cui il Comune acquisirà la stazione storica della Ferrovia Elettrica della Val di Fiemme e l’area di pertinenza, questa potrà essere restaurata , ed essere possibilmente affiancata da un piccolo areale ferroviario nel quale esporre materiale rotabile storico che sulla base dell’interessamento del Sig. Ferdinando Stanta, esperto di ferrovie, potrebbe essere ancora reperibile presso la società Genova-Casella . Fu infatti sulla Genova-Casella che venne impiegato il materiale rotabile proveniente dalla demolizione della Ora-Predazzo.

Nell’edificio della stazione storica di Ora, secondo un’ ipotesi, il Comune potrebbe allestire il museo storico ferroviario ed attrezzare, alcune stanze per l’ospitalità dei ciclisti, con strutture per il ricovero e la manutenzione delle bici. In questo modo tale struttura e area potrebbe diventare un centro di sosta e di riferimento per la mobilità dolce, con particolare attenzione ai turisti, che tramite la ciclabile verrebbero smistati verso varie direttrici tra cui quella sul vecchio tracciato ferroviario per Predazzo. La proposta è anche di mantenere un punto di ristoro a servizio sia degli utenti del trasporto pubblico (la stazione di Ora è già oggi un fondamentale centro di interscambio tra i treni regionali e le linee di bus locali e dirette nelle valli Fiemme e Fassa, oltre che dotata di un grande parcheggio di interscambio). Questo modello d’uso dei fabbricati delle ex stazioni potrà essere replicato anche in altre località, dove esistono fabbricati disponibili (ad esempio ……).

Nella riunione si è deciso , come prima attività, di preparare una lista degli interventi opportuni e fattibili, riferiti ai diversi Comuni competenti. Una volta completata una prima bozza ( in via di definizione) il 7 dicembre prossimo a Ora in Municipio alle ore 19,00 ci sarà una riunione per esaminarla e si avvieranno gli studi per trovare le modalità più opportune per finanziare ed eseguire i lavori necessari.

Nella riunione del 9 luglio 2016 si è cominciato con un primo esame delle possibili attività necessarie. Le proposte emerse, riguardano la pulizia lungo il percorso cercando di mettere in meglio evidenza i ponti ferroviari, in particolare liberando dalla vegetazione ed illuminando quello di Gleno, il posizionamento di pannelli con foto storiche, tavoli tematici, pensando ( dove possibile ) di far sì che le stazioni ancora presenti lungo il percorso possano diventare luoghi di attività storica, enogastronomica etc che avvicinino il territorio alla storia della loro ex ferrovia e diventare centri dove i territori possano presentarsi e farsi conoscere. Importante sarà anche trovare soluzioni per ridare continuità alla ciclabile nei punti dove il tracciato della ex ferrovia non è più disponibile perché occupato da strade o altri usi. Anche l’accesso all’attacco della ciclabile da Ora e da Egna potrà essere migliorato.

Nel progetto verranno coinvolti in modo unitario non solo tutti i comuni sparsi sul percorso, ma anche le Comunità territoriali, enti del turismo, associazioni ed esperti sui temi ferroviari. Il museo e la ciclabile saranno caratterizzati da un’immagine unitaria, anche ai fini della promozione, che richiamerà la storica ferrovia Ora – Predazzo.

Per quanto riguarda il Comune di Predazzo, così come ipotizzato per Ora, nell’area ove ha luogo il lavoro di restauro conservativo della Stazione ferroviaria si potrà lavorare all’idea di creare un piccola areale ferroviario storico che potrà diventare il “ salotto “ ferroviario” di Predazzo. Ciò senza dimenticare altri luoghi storici come la stazione di Castello, Cavalese che auspichiamo entrino a far parte del percorso progettuale e le stazioncine scomparse di Panchià , Ziano e probabilmente Tesero che potrebbero essere ricostruite sui vecchi sedimi e diventare punto di rifermento storico e di ristoro per chi pedala e cammina sulla ciclabile che ora si sviluppa sul sedime della vecchia ferrovia.

L’obiettivo più vasto del progetto è infatti anche puntare sulla mobilità in bici, confidando nell’ultimazione della ciclabile nei tratti che mancano in particolare la parte alta della Valle di Fassa. Una volta ultimata questa infrastruttura l’obbiettivo è mettere in collegamento la Bassa Atesina con le Dolomiti e viceversa stimolando anche i rapporti tra le comunità montane e di pianura. In sintesi “ gemellare le Dolomiti con la Bassa Atesina ed il Lago di Caldaro.

Altro appuntamento importante che ci si propone per 2017 è quello dei 100 anni della realizzazione dello spettacolare viadotto di Gleno.

Il metodo di lavoro sarà quello di lavorare con capillarità sui territori per il coinvolgimento delle comunità e di riunire periodicamente il gruppo di lavoro per relazionare e sintetizzare le proposte che emergeranno valle valli.

Il tavolo di lavoro è aperto alla partecipazione di nuovi collaboratori e confidiamo che sappiano rispondere con entusiasmo a tale opportunità

Il lavoro che è stato appena portato a compimento in queste ultime settimane riguarda la documentazione fotografica su tutto il percorso della Ora-Predazzo percorrendolo a piedi per documentare tutte le tracce sopravvissute a seguito della dismissione della linea ferroviaria. Il reportage fotografico effettuato da Paolo Corrà e Massimo Girardi nel mese di ottobre sul lato trentino oltre ad avere raccolto delle simpatiche testimonianze sopravvissute ha permesso di documentare i tre viadotti di Aguai le opere ingegneristiche più importanti dopo il ponte di Gleno e ormai scoparsi nella memoria dei residenti delle valli di Fiemme e Fassa.

Da qui, potrebbe nascere in parallelo in progetto riqualificazione del percorso che aggira il tunnel automobilistico detto appunto “ Aguai” sia sotto il profilo paesaggistico che della sicurezza stradale.

Se il progetto proposto otterrà le auspicate attenzioni e collaborazioni più in avanti si potrà chiedere di inserirlo nella rete del Museo europeo dei trasporti ferroviari e diventare una grande opportunità di turismo dolce a livello europeo meta dei tanti appassionati di ferrovie.
Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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