Banca IFIS S.p.A. : Risultati 1Q 2015 in crescita in tutti i settori core

Banca IFIS: risultati in crescita anche nei primi mesi del 2015 in tutti i settori core, spinti da coefficienti patrimoniali di assoluta eccellenza. Attuata nel mese di aprile un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli di Stato. L'AD Giovanni Bossi: "Operazione dettata dalle dinamiche dei tassi di mercato" che incrementerà di circa 120 milioni  l'utile del secondo trimestre del 2015 Sommario Primi tre mesi 2015 - 1 gennaio-31 marzo · Margine di...
Comunicato Precedente

next
Comunicato Successivo

next
New York, (informazione.it - comunicati stampa - servizi)

Banca IFIS: risultati in crescita anche nei primi mesi del 2015 in tutti i settori core, spinti da coefficienti patrimoniali di assoluta eccellenza.

Attuata nel mese di aprile un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli di Stato. L'AD Giovanni Bossi: "Operazione dettata dalle dinamiche dei tassi di mercato" che incrementerà di circa 120 milioni  l'utile del secondo trimestre del 2015

Sommario

Primi tre mesi 2015 - 1 gennaio-31 marzo

· Margine di intermediazione a 71,2 milioni (+2,6%);
· Risultato netto della gestione finanziaria a 65,1 milioni di euro (+6,8%);
· Utile netto a 26,2 milioni (+6,3%);
· Costo della qualità creditizia in forte miglioramento: 119 bp (200 bp al 31 marzo 2014);
· Totale attività deteriorate nette nel settore dei crediti commerciali ancora in contrazione a 111,4 milioni di euro (-1,1%  rispetto a fine 2014);
· Rapporto Sofferenze nette/impieghi settore crediti commerciali stabile all'1,3%;
· Assunzioni ancora in crescita: 43 nuove risorse inserite nei primi 3 mesi del 2015;
· Coefficienti patrimoniali ancora in miglioramento che si confermano a livelli di assoluta eccellenza nel settore: ratio  totale fondi propri 14,6% e CET1 al 13,9%.


Commento all'andamento della gestione

Mestre, 28 aprile 2015 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS, riunitosi oggi sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato i risultati finanziari del primo trimestre del 2015.
"A fronte dell'abbondante liquidità presente nel sistema, la nostra forza è continuare senza interruzione a dare supporto finanziario all'economia reale - imprese e famiglie - grazie al nostro patrimonio" ha detto Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS. "Abbiamo incrementato ancora il numero di aziende clienti, oltre 4.300 su tutto il territorio nazionale, e continuiamo a sviluppare anche gli altri settori core. Da segnalare l'ulteriore miglioramento della qualità creditizia e l'ottimo rapporto tra sofferenze nette e impieghi. Il Gruppo - sottolinea l'AD - sta ponendo grande enfasi ed energia nel settore DRL (Distressed Retail Loans) attraverso nuovi acquisti, disegnando un'organizzazione nazionale coerente, ricettiva e performante in tutta la filiera. Soddisfazione anche per la performance di Borsa, che a marzo ha visto la Banca superare il miliardo di capitalizzazione. Siamo orgogliosi - conclude Bossi - del valore che il mercato ci sta riconoscendo, fattore che ci spinge a continuare con coraggio e determinazione nel cammino che abbiamo intrapreso".

Andamento della gestione

Dinamiche economiche del consolidato
Il margine di intermediazione aumenta del 2,6% a 71,2 milioni (69,4 milioni nei primi tre mesi dell'esercizio precedente) grazie all'apporto positivo di tutti i settori core.
Risulta rilevante il contributo al margine di intermediazione consolidato derivante dal settore Crediti Commerciali, pari al 55,3% del totale (54,0% al 31 marzo 2014) con una crescita in valore del 5,0% rispetto al primo trimestre 2014. L'apporto degli altri settori risulta così composto: settore DRL (Distressed Retail Loans) 10,4% (9,5% al 31 marzo 2014), Crediti Fiscali 5,5% (3,1% al 31 marzo 2014), Governance e Servizi 28,8% (33,3% al 31 marzo 2014).
La crescita registrata nel margine di intermediazione del settore Crediti Commerciali, +5,0% (39,3 milioni di euro rispetto ai 37,5 milioni del primo trimestre 2014) si è realizzata principalmente grazie alle performance dell'Area di business Pharma, con un turnover più che triplicato rispetto al primo trimestre 2014 (317,2 milioni contro 72,8 milioni), e a fronte di un volume dei crediti gestiti (turnover) nell'Area di business Credi Impresa Futuro pari a 1,7 miliardi di euro rispetto a 1,5 miliardi nei primi tre mesi del 2014 (+15,3%), il cui effetto è parzialmente mitigato dall'acquisizione di nuovi clienti di dimensioni maggiori  rispetto al target di riferimento. Ciò è avvenuto anche a fronte di un'accelerazione del flusso di pagamento della PA e di contestuali incassi da parte della Banca per 270,2 milioni di euro (verso 155,0 milioni nel primo trimestre 2014, + 74,3%). Al 31 marzo sono oltre 4.300 le imprese finanziate su tutto il territorio nazionale, in aumento dell'8,8% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Il settore DRL, attivo nell'acquisto e nella gestione di portafogli di crediti non performing, registra un margine pari a 7,4 milioni di euro rispetto ai 6,6 milioni del primo trimestre 2014 (+12,5%). Risulta opportuno evidenziare che l'andamento del margine di intermediazione non è rappresentativo delle dinamiche del settore DRL in quanto, relativamente ai crediti DRL in sofferenza, esclude, ai fini contabili, gli effetti economici conseguenti alle variazioni dei flussi di cassa attesi, che vengono registrati nella voce rettifiche/riprese di valore su crediti secondo l'attuale interpretazione data dalla Banca ai principi contabili IAS/IFRS. Dal punto di vista gestionale, invece, la redditività del settore DRL va rilevata tenendo conto anche di tale voce.

Il settore dei Crediti Fiscali si attesta a 3,9 milioni di euro (2,2 milioni di euro nel primo trimestre 2014, +80,3%) grazie principalmente alla significativa crescita del portafoglio, agli incassi temporalmente anticipati rispetto alle previsioni e alla revisione delle stime degli incassi attesi.

Il settore Governance e Servizi (G&S) si attesta a 20,5 milioni di euro rispetto ai 23,1 milioni al 31 marzo 2014, in diminuzione dell'11,3%, per la minor marginalità del portafoglio titoli (25,5 milioni di euro rispetto ai 29,1 milioni nel primo trimestre 2014), nonostante il minor costo della raccolta retail.

Il totale delle rettifiche di valore nette al 31 marzo 2015 è pari a 6,1 milioni di euro. Le rettifiche di valore nette riferibili al solo settore dei crediti commerciali hanno raggiunto i 5,5 milioni di euro, rispetto a 9,1 milioni al 31 marzo 2014 (-39,4%); il decremento è conseguenza della contrazione nei flussi dei nuovi crediti deteriorati grazie al continuo miglioramento degli standard di affidamento del credito e alla sempre migliore efficienza nel processo di monitoraggio e attivazione della relativa gestione.
Il decremento nel trend delle rettifiche nette di valore si traduce in un netto miglioramento del costo del rischio di credito calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all'impiego medio sui crediti totali, che si attesta a 119 bp (200 bp al 31 marzo 2014 e 145 bp al 31 dicembre 2014). Il rapporto sofferenze/impieghi nel settore crediti commerciali rimane stabile all'1,3% rispetto al 31 dicembre 2014.
Il coverage ratio delle sofferenze lorde dei crediti commerciali si attesta all'86,6% rispetto all'86,4% del 31 dicembre 2014.

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 65,1 milioni di euro contro 61,0 milioni di euro al 31 marzo 2014, con un incremento del 6,8%.
Il risultato netto della gestione finanziaria del settore Crediti Commerciali cresce del 19,3% a 33,8 milioni di euro contro 28,3 milioni del 31 marzo 2014, per effetto dell'incremento del margine di intermediazione e della riduzione delle rettifiche sui crediti.
Il risultato netto della gestione finanziaria del settore DRL è pari a 8,9 milioni contro 7,2 milioni al 31 marzo 2014 (+22,3%); le ragioni della buona performance sono legate alle variazioni dei flussi di cassa attesi, a seguito della raccolta di nuovi piani cambiari del periodo, e una diminuzione nel flusso degli insoluti. Le dinamiche della raccolta del trimestre sono risultate in crescita per quanto riguarda i piani cambiari, ai quali rimane affiancata la nuova modalità di recupero del credito che prevede la sottoscrizione di piani di rientro (manifestazioni di volontà). Si evidenzia che la raccolta totale degli strumenti sopra delineati, nel corso del primo trimestre, ammonta a 33,2 milioni di euro. Gli incassi ottenuti nel corso dei primi tre mesi del 2015 ammontano a 6,6 milioni a fronte di 7,9 milioni del primo trimestre 2014, dopo la vendita avvenuta a fine 2014 del portafoglio cambiario in essere al 31 ottobre 2014 del valore nominale di 219,0 milioni di euro. Inoltre, il 26 marzo Banca IFIS ha acquistato da Findomestic un portafoglio di crediti non performing del valore nominale di circa 400 milioni di euro (circa 65.000 posizioni), la cui cessione da parte dell'originator verrà completata in diversi momenti nel corso del 2015, con formula forward flow agreement.
Il risultato netto della gestione finanziaria dell'area Crediti Fiscali si attesta a 4,0 milioni di euro rispetto ai 2,3 milioni del 31 marzo 2014, con un incremento del 75,1%; il settore Governance e Servizi registra un calo del 20,1%, attestandosi a 18,5 milioni di euro contro i 23,1 milioni del primo trimestre 2014.

Al 31 marzo 2015 i costi operativi, pari a 25,6 milioni di euro contro 23,3 milioni del primo trimestre 2014, aumentano del 9,8%. L'incremento è dovuto perlopiù al settore DRL e a costi di consulenza per nuovi progetti di sviluppo. In particolare, per il settore DRL, ammontari significativi sono relativi alle spese di informazione alla clientela e alle provvigioni riconosciute ad agenti e società di recupero.
Le spese per il personale, pari a 11,5 milioni di euro contro 10,3 milioni, aumentano dell'11,4% rispetto al 31 marzo 2014 come conseguenza delle significative assunzioni avvenute nel corso del primo trimestre 2015.
Il cost/income ratio passa dal 33,6% del primo trimestre 2014 al 35,9% del primo trimestre 2015.

L'utile lordo di periodo si attesta a 39,5 milioni di euro contro 37,7 milioni, in aumento del 4,9% rispetto al primo trimestre 2014.
Le imposte sul reddito ammontano a 13,3 milioni di euro, in aumento del 2,3% rispetto al 31 marzo 2014 (13,0 milioni di euro), con un tax rate di Gruppo pari a 33,7%.
L'utile netto di periodo totalizza 26,2 milioni di euro, rispetto ai 24,7 milioni di euro del primo trimestre 2014 (+6,3%).

Dinamiche patrimoniali del consolidato
L'attivo della Banca (che ammonta a 8.242,6 miliardi di euro) è rappresentato fondamentalmente da crediti verso la clientela e da titoli in portafoglio.
Il totale dei crediti verso la clientela al 31 marzo 2015 è pari a 2.921,9 milioni di euro, in aumento del 3,8%, +107,6 milioni, rispetto ai 2.814,3 milioni di euro a fine del 2014.
Nel dettaglio, i crediti commerciali aumentano di 36,3 milioni, a 2.491,3 milioni di euro, rispetto alla chiusura dell'esercizio 2014 (+1,5%). L'aumento degli impieghi si è realizzato nonostante la presenza di importanti incassi delle esposizioni nei confronti della Pubblica Amministrazione (270,2 milioni di euro nel corso del primo trimestre 2015). L'incidenza delle esposizioni creditizie verso la PA al 31 marzo 2015 è pari al 27,4% del totale dei crediti del settore contro il 27,1% al 31 dicembre 2014, mentre l'incidenza delle esposizioni verso il settore privato è pari al 72,6% (contro il 72,9% al 31 dicembre 2014). I crediti DRL aumentano di 13,5 milioni di euro (+10,0%) a 149,0 milioni e i crediti fiscali aumentano di 4,4 milioni di euro a 123,8 milioni (+3,7%). Per quanto riguarda il settore Governance e Servizi, i crediti aumentano di 53,4 milioni di euro a 157,8 milioni (+51,1%), prevalentemente per effetto della marginazione in Cassa Compensazione e Garanzia (CCG) legata alle operazioni di pronti contro termine passivi in Titoli di Stato sulla piattaforma MTS.
 
Le attività deteriorate nette nel settore dei crediti commerciali, la cui dinamica è la sola di effettivo interesse ai fini della considerazione della qualità del credito della Banca, si attestano a 111,4 milioni di euro da 112,6 a fine 2014, con un calo dell'1,1%. Le attività deteriorate nette nel settore dei crediti commerciali sono pari al 4,5% (4,6% a dicembre 2014) su totale degli impieghi del medesimo settore e al 19,5% (25,7% a dicembre 2014) rispetto al patrimonio netto della Banca.
Stabile all'1,3% il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi del settore Crediti Commerciali rispetto al 31 dicembre 2014.
Il totale delle attività deteriorate nette, comprensive del settore DRL, ammonta a 260,4 milioni di euro contro 248,1 milioni a fine 2014 (+5,0%).
Il Gruppo ha applicato, a partire dal 1 gennaio 2015, la nuova nozione di attività deteriorate recentemente adottata da Banca d'Italia che prevede la suddivisione della categoria delle attività deteriorate tra sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. Ai fini di una migliore comparabilità dei dati, Banca IFIS ha riclassificato le attività deteriorate al 31 dicembre 2014 in linea con le nuove definizioni previste da Banca d'Italia.

Nel dettaglio le attività deteriorate del Gruppo nel solo settore dei crediti commerciali sono così composte:
- Il totale delle sofferenze nette verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attesta al 31 marzo 2015 a 33,5 milioni di euro contro 33,0 milioni di euro a dicembre 2014.
- La nuova categoria delle inadempienze probabili, che ricomprende le posizioni precedentemente classificate ad incaglio soggettivo e ristrutturate, presenta un saldo, al netto delle rettifiche di valore, al 31 marzo 2015 di 43,8 milioni di euro sostanzialmente invariato rispetto al dato riclassificato riferito al 31 dicembre 2014 (+0,1%).
- Le esposizioni scadute, che nella nuova definizione data da Banca d'Italia ricomprendono, oltre alle posizioni già classificate in precedenza come scadute, anche gli incagli oggettivi, ammontano al 31 marzo 2015 a 34,2 milioni di euro contro l'analogo dato di 35,8 milioni a dicembre 2014 (-4,5%). Le esposizioni scadute nette si riferiscono per 3,7 milioni di euro (3,9 a fine 2014) a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell'ambito dell'attività di finanziamento.
L'andamento virtuoso dei crediti deteriorati, pur in un contesto economico difficile, è anche il risultato della corretta calibrazione del modello di assunzione del rischio di credito e dell'attenta gestione delle esposizioni verso la clientela, accompagnato da un virtuoso processo di monitoraggio.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) includono titoli di debito e titoli di capitale e si attestano al 31 marzo 2015 a 5.069,8 milioni di euro, in significativo incremento rispetto ai 243,3 milioni di euro a fine 2014 in seguito alla riclassificazione in questa categoria dei titoli precedentemente classificati come HTM, frutto della decisione dell'istituto di procedere ad un'operazione di riassetto di parte portafoglio. La Banca, a fronte della variazione dei tassi e degli spread, ha ritenuto opportuno, in una prima fase, creare le condizioni per poter realizzare la vendita totale o parziale dei titoli; in una seconda fase, a partire da metà aprile, la Banca ha realizzato parzialmente l'utile del portafoglio, ricostituendo contestualmente un nuovo portafoglio di pari importo con una durata media leggermente più ampia.  Al 31 marzo 2015 la relativa riserva da valutazione al netto dell'effetto fiscale è pari a 109,9 milioni di euro (+103,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014).
Il portafoglio attività finanziarie detenute sino alla scadenza (HTM) risulta, quindi, azzerato al 31 marzo 2015.

Il totale dei crediti verso banche al 31 marzo 2015 è pari a 115,7 milioni di euro, rispetto ai 274,9 milioni al 31 dicembre 2014 (-57,9%). Questa voce comprende alcuni titoli non quotati in un mercato attivo con controparti bancarie per un ammontare di 8,0 milioni di euro (-27,3% rispetto al 31 dicembre 2014) ed impieghi di tesoreria presso altri istituti di credito per 107,7 milioni di euro (-59,2% rispetto al 31 dicembre 2014), connessi essenzialmente al mantenimento di disponibilità eccedenti sul sistema.
L'intero portafoglio titoli di debito in essere al 31 marzo 2015 è perciò compreso all'interno delle voci "attività finanziarie disponibili per la vendita" e "crediti verso banche". Tale portafoglio al 31 marzo 2015 è pari a 5.066,7 milioni di euro, senza sostanziali variazioni rispetto al 31 dicembre 2014 (5.068,3 milioni di euro). L'importante dotazione ha consentito - e consente - a Banca IFIS di attingere provvista a costi contenuti attraverso operazioni di pronti contro termine sulla piattaforma MTS o di rifinanziamento sull'Eurosistema.

Il totale della raccolta, che al 31 marzo 2015 risulta pari a 7.442,3 milioni di euro con un decremento del 3,9% rispetto al 31 dicembre 2014, è rappresentata per il 97,3% da Debiti verso la clientela (70,8% al 31 dicembre 2014) e per il 2,7% da Debiti verso banche (29,2% al 31 dicembre 2014).
La dinamica della raccolta, al netto del conto deposito rendimax e del conto corrente contomax, va analizzata in modo integrato in funzione dell'andamento del mercato ed è costituita da raccolta wholesale mediante pronti contro termine (classificati tra i debiti verso la clientela in quanto effettuati con controparte formalmente non bancaria), da operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema, nonché da operazioni di breve termine messe in atto dalla Tesoreria verso altri istituti bancari.
Il considerevole decremento dell'ammontare dei Debiti verso banche rispetto alla fine del precedente esercizio è conseguenza del minor ricorso al rifinanziamento sull'Eurosistema rispetto all'utilizzo della piattaforma MTS e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia. L'utilizzo della fonte BCE o della piattaforma MTS trova ragione esclusiva in valutazioni di convenienza economica dovute all'andamento dei tassi di interesse.

I Debiti verso la clientela ammontano al 31 marzo 2015 a 7.241,4 milioni di euro, (+32,1% rispetto al 31 dicembre 2014). L'incremento è dovuto principalmente al maggior utilizzo di pronti contro termine con sottostante Titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia che si attesta a 4.097,7 milioni di euro (contro 2.082,9 milioni di euro a fine 2014). La raccolta retail si attesta a 3.071,9 milioni di euro del 31 marzo 2015 contro i 3.314,2 milioni di euro del 31 dicembre 2014, quale conseguenza della riduzione dei tassi avvenuta nel corso dell'anno in modo graduale. La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%.
I Debiti verso banche, che ammontano a 201,0 milioni di euro (rispetto ai 2.259,0 milioni a dicembre 2014), risultano composti principalmente da raccolta derivante da operazioni di rifinanziamento su Eurosistema per 119,7 milioni di euro rispetto ai 2.226,9 milioni al 31 dicembre 2014. Tali valori sono costituiti per l'intero importo dalla tranche TLTRO di dicembre 2014 emessa ad un tasso fisso dello 0,15% con scadenza 26 settembre 2018. La rimanente parte dei debiti verso banche è rappresentata da depositi interbancari per 81,3 milioni di euro, di cui 60,0 milioni su piattaforma E-Mid.
Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 31 marzo 2015 a 571,9 milioni di euro, contro i 437,8 milioni al 31 dicembre 2014 (+30,6%). La variazione è principalmente dovuta all'aumento della riserva da valutazione su titoli AFS per 103,9 milioni di euro e dall'utile di periodo.
 
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Ratio Totale Fondi Propri si attesta a 14,6% (14,2% al 31 dicembre 2014) mentre il Common Equity Tier 1 Ratio (CET1) è pari al 13,9%.


Evoluzione prevedibile della gestione

Nonostante il protrarsi di un clima di incertezza, accompagnato da attese di crescita molto limitata, da un costo del denaro che ha raggiunto livelli bassissimi, di ancora significativi squilibri all'interno dei Paesi dell'area Euro e di un tasso di disoccupazione in continua crescita, Banca IFIS può continuare a fare affidamento su attese positive per il resto del 2015 per tutte le aree di business.
Ad oggi non appare immaginabile un'uscita dalla crisi in assenza di nuovo credito bancario per l'economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per Banca IFIS, un vantaggio competitivo per acquisire nuova clientela e nuovi impieghi in un contesto di mercato caratterizzato da una ridotta offerta di credito e da una domanda tutt'ora alla ricerca di soluzioni adeguate.
Importante rimane il ruolo che la Banca può rivestire nel settore dei crediti non performing (DRL) grazie all'offerta di soluzioni che molti istituti di credito e operatori finanziari italiani stanno ricercando. Pertanto continueranno il monitoraggio e la valutazione di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originators presumibilmente decideranno di cedere. Sul fronte della gestione dei crediti non perfroming, le soluzioni organizzative e gestionali adottate recentemente dall'Area NPL di Banca IFIS permettono di ipotizzare tassi di recupero in progressivo incremento, ancorché la ancora difficile congiuntura non consenta di ascrivere il miglioramento a strutturali benefici in ordine alle disponibilità finanziarie delle famiglie debitrici.
L'operatività sui crediti fiscali vede la Banca rafforzare la propria posizione già di leader nel settore, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti.
Sul fronte della raccolta retail ci si attende un'ulteriore contrazione del costo medio del funding.
Le recenti dinamiche dei tassi di mercato sui titoli governativi nel portafoglio della Banca, insieme a riflessioni sul costo del rifinanziamento del debito collateralizzato da tali titoli, hanno reso opportuno per la Banca procedere ad un'operazione di riassetto di parte del portafoglio titoli governativi italiani, rimasto invariato in termini dimensionali ma parzialmente modificato per quanto attiene la durata della parte a scadenza più lunga, con i seguenti effetti: la scadenza media risulta lievemente incrementata; la scadenza più remota è ora il 2020; l'intero portafoglio è prevalentemente costituito da titoli a tasso variabile o a cedola indicizzata all'inflazione. Si ritiene, sulla base delle evidenze e della politica monetaria in essere, che il rifinanziamento di tale portafoglio continuerà ad avvenire a tassi di interesse nell'intorno dello zero, quantomeno per l'esercizio in corso.
Infine, la Banca continuerà a valutare ulteriori nuove opportunità che dovessero presentarsi nel mercato.
In considerazione di quanto sopra è ragionevole prevedere per il Gruppo un andamento positivo della redditività per il 2015.


Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Carlo Sirombo, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della società.


Copyright GlobeNewswire

Attachment(s)
http://hugin.info/143833/R/1915950/684916.pdf


This announcement is distributed by NASDAQ OMX Corporate Solutions on behalf of NASDAQ OMX Corporate Solutions clients.
The issuer of this announcement warrants that they are solely responsible for the content, accuracy and originality of the information contained therein.
Source: %s via Globenewswire


[HUG#1915950]
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa
 Thomson Reuters (Leggi tutti i comunicati)
3 Times Square
10036 New York, NY