Comunicato stampa sulla giornata di preghiere per i prigionieri baha'i in iran

Uno speciale incontro di preghiera avrà luogo al Centro nazionale bahá’í di Roma, domenica 7 p.v. in previsione della seconda udienza del processo dei sette dirigenti bahá’í imprigionati in Iran prevista a Teheran nello stesso giorno.
, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi) Dopo quasi due anni di carcere questi sette innocenti esseri umani sono stati formalmente incriminati il 12 gennaio, quando sono stati ingiustamente imputati per numerosi capi d’accusa e ora rischiano la sentenza capitale.
Tutte le comunità bahá'í del mondo sono state invitate a organizzare speciali incontri di preghiera per queste sette persone. Sono state inoltre chieste preghiere nelle 24 ore a partire da mezzogiorno di sabato. Amici di gruppi interreligiosi si uniranno a questa veglia pregando nelle loro congregazioni in alcune città del mondo.
Queste sette persone, noti come Yárán, che significa «amici», hanno detto che le preghiere offerte per loro in tutto il mondo sono state costante motivo di consolazione e di sostegno per loro, nelle loro lunghe traversie in prigione, che essi hanno sopportato per quasi due anni con eroica forza e pazienza. Nel gruppo dello Yárán vi sono amici e parenti di bahá’í che vivono in Italia.
Nella prima udienza del 12 gennaio sono state lette le imputazioni e i sette dirigenti le hanno categoricamente negate. Le gravissime accuse mosse contro di loro, secondo le notizie pubblicate da mezzi di informazione sponsorizzate dal governo, sono spionaggio, «attività di propaganda contro l’ordine islamico», «formazione di una “amministrazione illegale”», collaborazione con Israele, invio all’estero di documenti segreti, atti contro la sicurezza del paese e «corruzione sulla terra».
La decisione dell’Iran di processare i sette dirigenti bahá’í ha suscitato una forte reazione internazionale, fra cui anche un appello del premio Nobel Shirin Ebadi per la loro immediata liberazione e assoluzione.
Questi sette bahá'í sono disposti a pagare il massimo prezzo, la loro vita, per la causa dell’unità del genere umano. In tutto il mondo molte persone che hanno grandi ideali pensano che colpire una persona significa colpire tutti e che la giustizia deve diventare i principio sovrano delle cose umane. I bahá’í in Iran hanno fatto grandissimi sacrifici, per oltre 150 anni, per promuovere questo ideale. Il peso del sacrificio può essere tolto dalle loro spalle, il mondo può chiedere all’Iran di farli ritornare liberi alle loro famiglie.

Il Centro bahá'í di Roma si trova in Via Stoppani 10 - www.bahai.it
Link articolo New York Times:
http://www.nytimes.com/2010/01/23/us/23religion.html?scp=1&sq=Behrouz%20Tavakkoli%20-%20baha%27i&st=cse

LA FEDE BAHA’I
La Fede bahá’í è una religione mondiale indipendente con circa sei milioni di seguaci. È la seconda religione per diffusione geografica nel mondo. È sorta nel XIX secolo Iran con l’apparizione di due profeti, noti come Il Báb (1819-1850) e Bahá’u’lláh (1817-1892). Bahá’u’lláh ha proclamato che i fondatori di tutte le grandi religioni del mondo hanno il medesimo rango e che tutti i loro messaggi hanno origine divina. Inoltre, i credenti della Fede bahá’í ritengono che la loro Fede sia la realizzazione delle promesse di tutte le grandi religioni.
I principi e gli insegnamenti della Fede bahá’í toccano molti aspetti della vita umana, ma il loro scopo fondamentale è l’unificazione dell’umanità in un’unica società globale, diversa nelle sue culture ma pacifica, giusta e animata da un unico grande sistema di valori.
Bahá’u’lláh ha detto: «La terra è un solo paese e l’umanità i suoi cittadini».
I bahá’í credono che lo scopo delle religioni sia la promozione della civiltà. Essi pregano assieme e si consultano assieme per risolvere ogni problema. Sono obbedienti ai governi dei paesi nei quali risiedono, servono l’umanità e osservano la più alta moralità personale.

Per ulteriori informazioni, si vedano www.bahai.org e www.bahai.it
foto: Rezvan Tavakkoli, a Clinton, Maryland, è in attesa di notizie di suo fratello, un leader Bahai in Iran che deve affrontare una condanna a morte.
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Faeseh Mazza
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