Chi mi conosce lo sa, considero le possibilità espressive dell’essere pressoché infinite e penso che esse siano tutte riconducibili ad uno dei doni più importanti che tutti possediamo: la Vita.
In tutte le sue dimensioni e manifestazioni, a volte “esteticamente” differenti, essa è presente e ci chiede di essere consapevoli di ciò.
Le invenzioni effimere di Valeria Mularoni sono tali solo per definizione pratica; un piatto contenente colori, sapori e arte è evanescente solo fino a quando non viene assaporato, gustato ed ingerito; se si tratta di arte, viene anche assimilato dalla memoria, diventa parte di essa, diventa parte di noi.
Se si parla di “artista”, si intende Essere, artefice consapevole dell’atto creativo e consapevole dell’importanza del proprio operato, priorità, queste, di Valeria Mularoni.
Valeria, chef che offre le proprie creazioni presso il suo Ristorante Orocolato, ristorante a Bertinoro ( n.d.a), è primariamente motivata da un sentimento: Amore.
Da ciò scaturisce tutta la sua creatività e disponibilità.
Le opere d’arte che vengono presentate dall’artista, già dalla presentazione, creano il “filo comunicatore” con il fruitore, dal primo momento si percepisce una comunicazione emozionale destinata a protrarsi, oltre al periodo della “consumazione” del pasto.
Emozione destinata a diventare parte integrante del patrimonio della nostra memoria: ovvero Arte.
Credo quindi doveroso, per chi da molto tempo dedica parte integrante della propria vita alla definizione del concetto di “arte”, come il sottoscritto, dedicare una importante nota all’artista Valeria Mularoni, protagonista di quell’Arte che, in fondo, tanto effimera non è.
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