Conferito il Premio di Cultura “Come Barbara”, al pittore leonessano Massimo Bigioni, 2 Dicembre 2016 – Rieti.

La giornata del 2 Dicembre, che si è svolta presso la Chiesa di Santa Scolastica, all’interno dell’Auditorium Varrone, è stata dedicata alle “Radici della Democrazia, nel 70° della Repubblica Italiana”. Ha presieduto, l’On. Giovanni Bianchi, presidente dell’Ass. Naz.le Partigiani Cristiani, che ha assegnato il Premio di Cultura “Come Barbara”, al pittore Leonessano Massimo Bigioni, per l’opera pittorica “Sotto la Croce di Cristo, 7 Aprile 1944”.
Rieti, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Conferito il Premio di Cultura “Come Barbara”, al pittore leonessano Massimo Bigioni, 2 Dicembre 2016 – Rieti.
In occasione dei festeggiamenti di Santa Barbara, che cade nel giorno del 4 Dicembre, l’ Associazione culturale “Santa Barbara nel Mondo” presieduta da Pino Strinati, ha organizzato una kermesse di avvenimenti molto importanti presso la città di Rieti, dal 30 novembre al 4 Dicembre. La Santa, protettrice di chiunque rischi di morire per morte violenta ed improvvisa, quindi Vigili del Fuoco, Marina Militare, delle Armi di Artiglieria e Genio, oltre che dei geologi degli architetti, dei lavoratori nelle attività minerarie e petrolifere ed altri, è conosciuta in tutto il mondo. La giornata del 2 Dicembre, che si è svolta presso la Chiesa di Santa Scolastica, all’interno dell’Auditorium Varrone, è stata dedicata alle “Radici della Democrazia, nel 70° della Repubblica Italiana”. Ha presieduto, l’On. Giovanni Bianchi, presidente dell’Ass. Naz.le Partigiani Cristiani, che ha assegnato il Premio di Cultura “Come Barbara”, al pittore Leonessano Massimo Bigioni, per l’opera pittorica “Sotto la Croce di Cristo, 7 Aprile 1944”. Tra coloro che hanno ricevuto il Premio, oltre al Corpo dei Vigili del fuoco, del comando di Rieti, che si sono distinti per gli ultimi eventi sismici di Amatrice e Norcia, hanno ottenuto l’ambito riconoscimento, Daniela Moro, per l’opera letteraria “Un uomo così. Ricordando mio padre (Aldo Moro); all’opera letteraria “Storia di una passione politica”, biografia dell’eroina Tina Anselmi, di Anna Vinci, consegnato il premio dalla presidente della fondazione Tina Anselmi, dall’on. Livia Turco, all’opera letteraria “Liber Memoralis”, di Mons. Giuseppe Chiaretti, vescovo emerito di Perugia e Città della Pieve.
Il riconoscimento all’artista Massimo Bigioni, arriva per aver realizzato un’opera pittorica di significato storico, in onore della valenza etica e morale della memoria, in occasione delle stragi avvenute sul territorio nazionale in difesa della democrazia. La scena artistica mostra il momento culminante della fucilazione, a Leonessa, il 7 Aprile 1944, di vittime inermi tra cui il sacerdote Don Concezio Chiaretti cappellano della Brigata Militare Julia. Il premio, assegnato all’artista Bigioni, sta a sottolineare il ruolo fondamentale che ha l’arte nel descrivere e raccontare la storia, dei valori civili che esprime, che ci fanno pensare e riflettere. Il pittore nel realizzare questa tela, ha voluto sottolineare che non si deve negare la storia che invece andrebbe raccontata per evitare che ogni morte avvenuta non sia accaduta per niente, che sia testimonianza del Male, che non deve più tornare. Espressione pittorica tipica della sua arte, dai colori della sua terra d’origine, rappresenta la fucilazione di 23 uomini, sul “Golgota leonessano” come definito da Mons. Chiaretti, autore del Memoriale sulla strage, che ha profondamente segnato la vita e la storia di questo paese, delle montagne reatine. Massimo Bigioni, il pittore delle emozioni, dei sentimenti, con una sua particolare visione della vita, realizza questa scenario fatto di azioni forti e crude con una meticolosità particolare, dalla quale emerge la forza di andare avanti, la fiamma che non si spegne nonostante tutto. Le montagne, dipinte sulla sfondo a semicerchio, quasi a protezione, della città di Leonessa, ed un cielo che grida, “Fermate la mattanza”, ormai divenuta inevitabile, mostrano la visione cristiano/cattolica della vita del creativo. Il Bigioni riesce a dare speranza all’atrocità della scena, grazie alla presenza di una bambina, simbolo di vita e di rinascita. La sua espressione del volto , di amarezza e di sconforto che non rimangono da sole sono accompagnate dalla consapevolezza della presenza di un’ energia divina che sostiene ed accompagna. La piccola, nella mano trascina la bandiera italiana, impregnata di sangue innocente, a simboleggiare la nascita della Democrazia. La morte, dipinta nel lato destro, in una sorta di trasfigurazione di un teschio, reso quasi vivente, ha la particolarità di seguirti con lo sguardo, ovunque lo spettatore si ponga per osservarla. Tipicità di una pittura caravaggesca che qui vuole essere un monito per tutti coloro che delle atrocità hanno una percezione molto superficiale e che al rispetto della vita e dei valori fondanti della democrazia, non le assegnano la dovuta considerazione. Un capolavoro pittorico, storico artistico, che sarà visibile presso la città di Leonessa, al termine dei festeggiamenti per Santa Barbara.
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