Bologna Jazz Festival 2014 dal 1 Novembre

Sabato 1 Dee Dee Bridgewater al Teatro Manzoni. Martedì 4 Bill Frisell all’Unipol Auditorium
Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Dopo anni di concerti a tema, dedicate alle sue produzioni discografiche, Dee Dee Bridgewater è pronta a calcare il palcoscenico del Teatro Manzoni di Bologna, l’1 novembre, offrendo una libera esplorazione del suo ormai ampio repertorio, tra jazz, soul e canzoni d’autore.
Oggi unanimemente riconosciuta come una delle migliori jazz singer in attività, Dee Dee Bridgewater ha avuto in passato una carriera in parte turbolenta, specialmente per quanto riguarda la sua affermazione sulla scena statunitense.
Nata a Memphis nel 1950, sposa il noto trombettista Cecil Bridgewater all’inizio degli anni Settanta.
A quel periodo risalgono le sue prime prove nella ‘serie A’ del jazz americano con l’orchestra di Thad Jones e Mel Lewis, Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, Max Roach e Sonny Rollins, oltre che il suo primo ruolo in un musical teatrale.
Ma la completa maturazione artistica di Dee Dee avviene nel corso degli anni Ottanta, dopo il suo trasferimento stabile in Francia. Oltre a raffinare le sue interpretazioni jazzistiche, flirta con la musica commerciale, riuscendo così a creare un forte legame col pubblico, mai venuto meno da allora. In Italia sfonda soprattutto grazie al duetto con Ray Charles al festival di Sanremo del 1989 e ad altre apparizioni sempre a Sanremo nei due anni successivi.
Le poche e sporadiche prove discografiche sino alla fine degli anni Ottanta sono state probabilmente il motivo della mancata consacrazione statunitense della cantante.
Le cose cambiano però improvvisamente a partire dagli anni Novanta: Dee Dee ottiene un contratto con la Verve e infila una lunga serie di dischi memorabili. Nell’ultimo decennio le sue prove discografiche si diradano, ma ogni volta arrivano coi crismi del grande evento: progetti curatissimi destinati ad avere lunga vita nelle tournée internazionali, dalle chanson francesi di J’ai deux amours (2005) alla musica del Mali di Red Earth (2007), sino a un rinnovato incontro col repertorio di Billie Holiday (Eleanora Fagan, del 2010).
Con tutto ciò, Dee Dee Bridgewater è riuscita a stabilirsi nuovamente negli Stati Uniti, questa volta da grande diva del canto jazzistico.
www.deedeebridgewater.com

Formazione
Dee Dee Bridgewater, voce - Theo Croker, tromba - Irwin Hall, flauto e sassofoni - Sullivan Fortner, pianoforte - Eric Wheeler, contrabbasso - Kassa Overall, batteria

A distanza di soli 3 giorni, il 4 novembre, un altro appuntamento da non perdere stavolta all’Unipol Auditorium di Bologna.
Il “big” della serata è Bill Frisell con in programma un concerto dal titolo “Guitar in the Space Age!”
Una scorribanda nel repertorio dei chitarristi statunitensi degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta.
Da Charlie Christian, primo ‘astronauta’ della chitarra jazz elettrificata, ai pionieri del rock - quali Chuck Berry, Duane Eddy, Link Wray -, dalle folate della surf music di Dick Dale, i Beach Boys, i Ventures, gli Astronauts, ai richiami della musica country di Chet Atkins, Speedy West, Jimmy Bryant e Merle Travis: insomma in repertorio c'è tutto quello che colpì l’immaginazione del giovane Frisell instillando in lui il mito della Fender Telecaster.
Per questo nuovo progetto, il cui debutto su disco è stato pubblicato da Sony il 7 ottobre di quest'anno, Frisell convoca i membri del suo trio - il bassista Tony Scherr e il batterista Kenny Wollesen - oltre a un altro suo collaboratore di fiducia, Greg Leisz, a dargli man forte nell’innalzare il voltaggio chitarristico del gruppo.
Nato a Baltimora nel 1951, Bill Frisell è uno dei guitar heroes del jazz dagli anni Ottanta a oggi. Agli esordi in casa ECM sia come leader che come chitarrista ‘della casa’, sono seguiti gli anni della maturità con l’etichetta Nonesuch, che lo videro trasformarsi nel campione della svolta postmoderna della musica improvvisata.
Frisell è riuscito a raggiungere una fama planetaria pur essendo a tutti gli effetti un avanguardista.
Attratto da collaborazioni con le star del rock e dalle musiche per il cinema (memorabili le sue sonorizzazioni dei film di Buster Keaton), ha poi imboccato una strada decisamente personale, esplorando le radici della musica americana con i mezzi espressivi dell’improvvisazione jazzistica.

Formazione
Bill Frisell, chitarra - Greg Leisz, mandolino e steel guitar - Tony Scherr, basso - Kenny Wollesen, batteria

Informazioni

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