CLIMA, ULTIMA CHIAMATA

Si è tenuto a Rieti, nella prestigiosa sede del Teatro Vespasiano, dal 18 al 21 novembre 2015, il “XII Forum Internazionale dell’Informazione per la Salvaguardia della Natura”, organizzato dall’Associazione Culturale Greenaccord Onlus: Una tre giorni di relazioni di alto livello, che anticipa l’importante appuntamento rappresentato dalla Conferenza mondiale sul Clima COP21 di Parigi che si terrà dal 30 novembre al 11 dicembre prossimi.
FORLI', (informazione.it - comunicati stampa - ambiente) In particolare, nella giornata di giovedì 19, la sinergia degli interventi di Monsignor Vincenzo Paglia e del professor Giuliano Amato, ha evidenziato la grande rilevanza, per il futuro dell’ambiente e dell’intera comunità mondiale, di un’etica che aiuti a modificare positivamente i comportamenti di ciascuno: l’importanza nell’orientamento dei comportamenti corretti e virtuosi è un viatico che solo le società dove esiste una convivenza e collaborazione tra stato laico e pensiero religioso possono indicare; i giusti comportamenti di una società libera, dove il “gioiello della libertà”, come ha sottolineato il professor Amato, non porti ad identificare la libertà stessa con l’egoismo ed il personalismo, ed i comportamenti liberi di ciascuno diventino di utilità comune: in definitiva, tenere conto delle scelte etiche migliori è un dovere delle società libere e su ciò etica laica ed etica religiosa debbono convergere.
Una visione del mondo meno vicina alle regole “illuministe”e più consona con quelle francescane, ci fa comprendere che l’ambiente non ci appartiene, ci è dato in prestito, in usufrutto. L’uomo lo ha deturpato, inquinato e lo sta depredando di ogni risorsa fossile: il danno, se non si inverte il sistema di comportamento, diventa irreversibile; Clima Ultima Chiamata ( il titolo dato a questo ciclo di conferenze da Greenaccord), è allarmante ma più che mai indicato per comprendere che speculazione ed “individualismo economico” non possono essere in sintonia con nulla che faccia parte del Creato.
Dal professor Giuliano Amato (illustre membro della Corte Costituzionale), proviene una riflessione coraggiosa ed illuminante, che pone ognuno al cospetto di una presa di posizione decisiva: Le alternative al potere del quale siamo inequivocabilmente sia vittime che partecipi, ovvero le dipendenze dal petrolio. Tali alternative sono l’unica strada percorribile e possono rappresentare anche un efficace sistema di impoverimento delle risorse dei sistemi politici invasivi e terroristici.
Esiste una legge di natura, ineguagliabile, alla quale ognuno può e dovrebbe fare riferimento, legge che nessun essere ha redatto ma che, indipendentemente dai nostri comportamenti, regola in modo perfetto gli equilibri tra ciò che è bene e ciò che è male: La recente enciclica del Pontefice Francesco, menzionata e presa come riferimento da Monsignor Paglia (naturalmente il riferimento è all’ Enciclica Laudato Sì), è un appello fondamentale alla intera umanità, un ribadire i fondamenti del comportamento del Santo di Assisi e la sua visione universale e quindi sempre attuale dei contesti nei quali viviamo (una visione dove lo spazio ed il tempo non hanno valore di termini oggettivi). In questo articolo, si è ritenuto approfondire sinteticamente anche i principi inerenenti al tema in generale, con particolare riferimento al capitolo IV della Lettera Enciclica, per questo l’articolo segue con la sintesi espressa da un giovane laureando in Scienze Religiose, studente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S.Apollinare”di Forlì (collegato alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna). La seguente sintesi è riportata dallo scritto di Jacopo Catozzi:
Il clima viene chiamato nell’ enciclica Laudato sì bene comune, un bene per tutti. Il bene è un sistema di relazioni, essenziali per la vita dell’uomo. Dio ha affidato la creazione all’ uomo, esso è vicario (imago dei) di Dio sulla Terra; suo compito è preservare e tutelare la creazione. Il Santo Padre Papa Francesco parla di un nuovo modello di sviluppo sostenibile, cita i combustibili fossili, parla del riscaldamento globale dovuto ai gas serra e del conseguente cambiamento climatico. Le risorse sono importanti, acqua disponibile per tutti denunciandone la privatizzazione. Un’economia globale che non si limita al rapporto uomo-ambiente ma che sconfina nella relazione umana tra uomo-uomo. Un’ecologia quindi antropologica che si unisce all’ etica. Ecologia ambientale è un dialogo a due: tra l’ambiente e i cittadini che lo abitano. Etica significa il nostro dovere di sviluppare nuovi orizzonti scientifici e tecnologici non per continuare a sfruttare la Terra, bensì per riequilibrare il dialogo perduto con essa. Ad esempio occorre rammentare tutti quei tipi di ecosistemi che intervengono nel sequestro di anidride carbonica, purificazione dell’acqua, decomposizione di rifiuti; agire con una nuova consapevolezza esaminando la realtà in cui viviamo. Uso sostenibile significa quindi rigenerazione di ogni ecosistema, rispettandone però le peculiarità che lo compongono. La crescita economica tende a creare automatismi in grado di banalizzare i processi e ridurre i costi. Ecco perché il Papa parla anche di ecologia economica: la tutela dell’ambiente dovrà costituire parte stessa del processo di sviluppo! Tutto infine è in relazione, perfino la condizione di salute delle istituzioni di una società, e tutto ha una ricaduta sulla vita umana. Una nuova ecologia che è impregnata di solidarietà: che tutela il patrimonio culturale, naturale e artistico perché sono parte integrante dell’identità comune che in maniera più estesa rende abitabile il nostro pianeta. Non una visione consumistica dell’uomo, un miglioramento bensì integrale della nostra esistenza, analizzando le relazioni che intercorrono tra l’uomo e lo spazio che esso abita. Le città dovrebbero quindi essere risorsa e non enormi bidoni che producono spazzatura e inquinamento: risorse per far si che là dove, per il nostro mero sfruttamento, la natura non riesce più a raggiungere l’equilibrio dei vari processi rigenerativi, arriva invece l’uomo, con l’idea che la città è anche comunione di persone, è relazione la città, ed è simbolo del grande progetto di Dio che regge la creazione narrata nella Genesi.

Articolo redatto da: Gabriele Catozzi
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