Sclerosi multipla: si apre una nuova strada nella terapia

Pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati di due studi su fingolimod (FTY720), nuova terapia orale di Novartis per la sclerosi multipla, che ha dimostrato di ridurre il rischio di progressione della disabilità
, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) I risultati degli studi TRANSFORMS e FREEDOMS, i due studi registrativi di fase III con fingolimod (FTY720), trattamento orale per la sclerosi multipla, sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, e forniscono una dimostrazione completa del profilo di efficacia e di tollerabilità del primo di una nuova classe di farmaci per questa patologia. I risultati di uno dei più ampi programmi di studi clinici di fase III condotti nella sclerosi multipla fanno parte del dossier sottoposto a dicembre 2009 alle Autorità Regolatorie negli Stati Uniti alla Food and Drug Administration (FDA) e in Europa all’European Medicines Agency (EMEA). In entrambi gli studi sono stati valutati due dosaggi di fingolimod (FTY720) 0,5 mg e 1,25 mg. L’approvazione è stata richiesta per il dosaggio di 0,5 mg: i risultati degli studi indicano infatti per questo dosaggio un miglior profilo beneficio/rischio.
“Vi è la necessità di nuove terapie per la sclerosi multipla: fingolimod, grazie al suo innovativo meccanismo d’azione potrà rappresentare per medici e pazienti un importante passo avanti nella lotta contro la sclerosi multipla ” – dichiara Giancarlo Comi, Professore di Neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, membro dello Steering Committee e coordinatore dei Centri Italiani dello studio TRANSFORMS – “Con una comoda somministrazione giornaliera orale, si è dimostrato infatti in grado di ridurre le ricadute e la progressione della disabilità con benefici clinici mantenuti anche nel trattamento a lungo termine”.
Lo studio TRANSFORMS, della durata di un anno, e che ha coinvolto 1.292 pazienti, ha dimostrato che fingolimod (FTY720) per via orale, nel dosaggio di 0,5 mg, ha ridotto le ricadute del 52% rispetto ad interferone beta-1a per via intramuscolare; con fingolimod (FTY720) dosaggio da 1,25 mg la riduzione delle ricadute è stata invece del 38% (statisticamente significativa per entrambi i dosaggi). Lo studio della durata di due anni FREEDOMS, che ha coinvolto 1.272 pazienti, ha dimostrato che fingolimod (FTY720) ha ridotto il tasso di ricadute rispetto al placebo del 54%, con il dosaggio di 0,5 mg, e del 60% con il dosaggio di 1,25 mg (statisticamente significativo per entrambi i dosaggi). I pazienti in trattamento con fingolimod (FTY720) 0,5 mg hanno anche presentato un rischio più basso di progressione della disabilità a 3 e 6 mesi, verso placebo, rispettivamente del 30% (p=0.02) e del 37% (p=0.01) nel corso dei due anni dello studio. Analogamente, fingolimod (FTY720) nel dosaggio di 1,25 mg ha ridotto il rischio di progressione confermata della disabilità a 3 e 6 mesi rispettivamente del 32% e del 40% (p=0.006).
In entrambi gli studi il trattamento con fingolimod (FTY720) ha comportato una riduzione statisticamente significativa delle lesioni cerebrali attive valutate con la risonanza magnetica (MRI).
“I risultati dello studio TRANSFORMS dimostrano l’efficacia di fingolimod rispetto ad una delle attuali terapie di riferimento. Questi risultati rappresentano un importante passo avanti nella lotta contro la sclerosi multipla” – dichiara Jeffrey Cohen, della Cleveland Clinic Mellen Center per il Trattamento e la Ricerca nella Sclerosi Multipla, Cleveland, Ohio, USA. “Le attuali terapie disease-modifying per la sclerosi multipla recidivante-remittente sono somministrate per via iniettiva o per infusione e ciò può influire negativamente sulla tollerabilità e sulla compliance al trattamento.”
Il Professor Ludwig Kappos, Direttore del Dipartimento di Neurologia e di Biomedicina della Clinica Universitaria di Basilea afferma che “fingolimod ha dimostrato un’evidente superiorità clinica rispetto al placebo in termini di riduzione del tasso di ricadute e progressione della disabilità. I risultati positivi degli studi TRANSFORMS e FREEDOMS forniscono una conoscenza più completa dell’efficacia e tollerabilità di fingolimod”.
Oltre 2,5 milioni di persone in tutto il mondo sono colpite da questa malattia, che in genere colpisce giovani-adulti fra i 20 e 40 anni.
Fingolimod (FTY720) potrebbe essere la prima terapia approvata appartenente ad una nuova classe di farmaci: i cosiddetti modulatori del recettore della sfingosina 1-fosfato (S1P). Questi farmaci riducono l’infiammazione e possono avere un’azione diretta sulle cellule del sistema nervoso centrale (SNC). Fingolimod (FTY720) agisce selettivamente sequestrando alcuni linfociti (un sottogruppo di globuli bianchi) nei linfonodi e riducendone il numero che raggiungono il cervello, dove possono causare una reazione infiammatoria. Il sequestro dei linfociti è reversibile: il numero di linfociti circolanti ritorna infatti ai valori normali quando il trattamento viene interrotto.
“Questi risultati dimostrano che fingolimod (FTY720), trattamento orale, offre un’importante nuova opportunità terapeutica per i pazienti con sclerosi multipla” – dichiara Trevor Mundel, Global Head of Development alla Novartis Pharma AG. “Abbiamo un impegno a lungo termine con la comunità della sclerosi multipla e siamo fiduciosi che fingolimod, una volta approvato, si rivelerà essere un’opportunità terapeutica utile per molte persone che convivono con questa malattia.”
In entrambi gli studi, TRANSFORMS e FREEDOMS, l’adesione alla terapia è stata migliore nel gruppo trattato con fingolimod (FTY720) 0,5 mg e nel gruppo di controllo rispetto al gruppo trattato con il dosaggio di 1,25 mg. I più frequenti effetti collaterali segnalati, sia nel gruppo di controllo che nei gruppi trattati con fingolimod (FTY720), sono stati nasofaringite, cefalea e stanchezza. Gli effetti collaterali correlati a fingolimod (FTY720) sono stati dose-dipendenti e transitori, generalmente riduzione asintomatica della frequenza cardiaca, raramente blocco transitorio della conduzione atrio ventricolare, lieve incremento (1-3 mm Hg) della pressione arteriosa, edema maculare (più frequente con il dosaggio di 1,25 mg che con il dosaggio di 0,5 mg) e un aumento asintomatico e reversibile degli enzimi epatici.
L’incidenza globale di infezioni, incluse infezioni gravi, è stata simile nei gruppi di trattamento, benchè si sia osservato un leggero incremento di infezioni polmonari (soprattutto bronchiti) nei pazienti trattati con fingolimod (FTY720). Nei due studi sono stati riportati pochi casi di neoplasie con un’incidenza simile fra il gruppo trattato con fingolimod (FTY720) ed il gruppo di controllo; in particolare i casi riportati sono stati più frequenti nel gruppo trattato con fingolimod (FTY720) nello studio TRANSFORMS (della durata di un anno), mentre sono stati più frequenti nel gruppo placebo nello studio FREEDOMS (della durata di due anni).
L’incidenza di effetti collaterali gravi è risultata simile nei vari gruppi di trattamento, sebbene sia stata leggermente superiore nel gruppo trattato con 1,25 mg rispetto a quello trattato con il dosaggio di 0,5 mg. Diversamente, l’incidenza globale di effetti collaterali, in particolare quelli legati al meccanismo d’azione, così come la sospensione del trattamento per effetti collaterali, sono stati superiori nel gruppo trattato con 1,25 mg rispetto a quello trattato con 0,5 mg.
Gli studi con fingolimod (FTY720) conclusi e la loro estensione comprendono oltre 2.300 pazienti con circa 4.000 pazienti/anno di esposizione, inclusi alcuni pazienti ormai al sesto anno di trattamento. La sicurezza e la tollerabilità è stata valutata anche in base ai dati di circa altri 1.000 pazienti, che provengono da studi tuttora in corso nella sclerosi multipla.
La pubblicazione sul New England Journal of Medicine rappresenta la prima presentazione completa dei risultati dei due studi. I principali risultati dello studio FREEDOMS erano stati diffusi con un comunicato stampa e lo studio TRANSFORMS era stato presentato a congressi medico-scientifici.
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