Napoli, Quo vadis Aurelio De Laurentiis?

Forse anche De Laurentiis deve fare tanta esperienza…
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - sport) …il prima di De Laurentis. ‘’Con Maurizio Sarri c’è una forte sintonia, la diversità dove sta: io sono napoletano, lui è nato a Napoli e si è subito trasferito in Toscana. Io ho fatto molti film con i toscani, sono molto arguti ma si sentono anche i migliori del mondo. Sono dei lupi solitari, non vogliono condividere con gli altri la loro nobiltà, forse perché hanno inventato la lingua italiana e si sentono dei super italiani ad oltranza. Lui è uno stakanovista ma ha in testa solo il calcio, non pensa alla moglie o agli amici, pensa solo al calcio .Per lui è una piacevole tortura. Quando abbiamo fatto non-risultato per le prime partite, lui venne da me e mi disse ‘presidente, io gliel’avevo detto. Le prime sei-sette partite le perdo sempre. Poi gli dissi che doveva cambiare modulo, ed insieme al direttore sportivo siamo andati a convincerlo che doveva passare al 4-3-3, anche perché qui non hai il trequartista come ad Empoli. E lui molto carinamente e molto intelligentemente si è messo a giocare con il 4-3-3 che non utilizzava ad Empoli ed ha cominciato a vincerle tutte una dopo l’altra’’.

Questo quanto detto da Aurelio De Laurentiis il 6 febbraio 2017 nel corso di una intervista rilasciata ai microfoni di Bein Sport. Il presidente dl Napoli, oltre agli elogi rivolti al suo allenatore Maurizio Sarri, si attribuisce anche dei meriti che vanno oltre le sue responsabilità e competenze affermando di aver suggerito al tecnico toscano un modulo che è risultato vincente. Infatti il Napoli -non solo a parer suo, ma di fatto- ha effettuato un trend di risultati utili consecutivi fino ad ora in campionato. Un cammino che ha permesso alla compagine guidata da Sarri di essere ai vertici della classifica di serie A, con un logico e giustificato distacco dalla Juventus che ha un ”gap di vantaggio” su un club che deve ancora sanare le differenze -in alcuni aspetti importanti-con il Club di Agnelli.

…il dopo di De Laurentiis
“Non capisco certe scelte, non le contesto e non lo dico a nessuno. Ma dico solo che ogni anno spendo e mi troverò a fine stagione con molti giocatori che non avranno mai giocato. Non si può sempre giocare con la linea alta., anche la tattica può cambiare di tanto in tanto. Credo che ai ragazzi sia mancata la cazzimma napoletana. L’unico che ha dimostrato di averla è stato un napoletano, Insigne. Gli altri non esistevano, hanno dimostrato di essere fermi dinanzi al mostro sacro Real Madrid. Il Real non ha giocato benissimo, avrebbero potuto vincere 5 o 6-0.”

Invece questo è quanto detto da De Laurentiis il 15 febbraio 2017 dopo la sconfitta del Santiago Bernabeu in Champions League ai microfoni di Mediaset Premium.

Indipendentemente dalla opportunità o meno di tale pubbliche affermazioni –in molti pensano che il Patron del club azzurro avrebbe dovuto esternarle in privato e non in pubblico- non si comprende perchè Sarri dovrebbe seguire sempre le indicazioni tecniche fornite dal suo presidente e che hanno contenuti in antitesi con alcune precedenti dichiarazioni.
Quali calciatori Sarri avrebbe dovuto far giocare nel corso della stagione? Il tecnico ha alternato tutti i giocatori che ha in rosa al punto tale da presentare nel tempio del calcio mondiale – lo stadio Benabeu– ragazzi talentuosi e con poca esperienza nel massimo torneo continentale quali Zielinski e Diawara.

Ma ADL si riferisce anche alle stagioni passate ed allora vien da sottolineare che un Napoli –primo in classifica- in lotta per lo Scudetto con la Juventus –secondo il suo parere- avrebbe dovuto far giocare Regini e Grassi. Con tutto il rispetto per i due calciatori, non si può pensare che gli stessi erano i giocatori che si aspettava Sarri per tenere il passo della Juve ed insidiarla fino al termine del torneo.

Gli obiettivi di ADL
“Nessuno ha detto che doveva giocare Milik e non Mertens. Si devono trovare le soluzioni prima, e non alla vigilia della Champions. I tifosi non sono stupidi. Bisogna capire se posso contare su certi giocatori o no. E io non saprò per quale motivo ho investito cifre per giocatori che non abbiamo mai visti’’. Prosegue De Laurentiis.

Queste affermazioni –conoscendo gli obiettivi primari del Presidente- si possono solo giustificare con la strada da lui perseguita: l’Europa innanzitutto e poi lo Scudetto a divenire –con tutti i se ed i ma, aggiunge lo scrivente nel pieno esercizio della libertà di opinione.

Altra considerazione da mettere in evidenza è che un campionato di serie A si programma a livello societario. Viene preparato tecnicamente dall’allenatore -con la collaborazione del suo staff tecnico- nei minimi particolari, ma riesce difficile da comprendere ed accettare che il massimo torneo nazionale sia per un big palestra di sperimentazioni.

Risulta che Sarri non sia mai espresso sul mercato estivo condotto dal Napoli e non abbia mai ricalcato un aspetto importante ovvero che il club gli ha messo a disposizione in rosa solo un attaccante centrale.

…e sullo stadio
Meglio tralasciare -non commentandole nei particolari- le ultime dichiarazioni di De Laurentiis sullo stadio. EuropaCalcio tramite un suo redattore ieri ha scritto: ‘’Per chi vi scrive il Presidente avrebbe fatto meglio a evitare ogni tipo di polemica.

Il Napoli ha giocato sì sotto tono ma in uno stadio che mette i brividi e non un “teatrino di periferia da 20.000 posti a sedere” (come lui ogni tanto annuncia…) e contro i Campioni del Mondo in carica, non con una matricola di Lega Pro.

Avrebbe fatto meglio De Laurentiis invece a incitare la squadra, ad alzare il morale dei ragazzi dopo una sconfitta annunciata e in vista della gara di ritorno che si giocherà a Napoli e dove si può anche provare a fare la remuntada. E anche cariare tutto l’ambiente napoletano, visto che lo Stadio sarà pieno come un uovo…

Invece sceglie la strada del duello con l’allenatore. Allenatore decantato fino a ieri prima della partita di Champions. Evidentemente anche il Presidente deve fare tanta esperienza…’’

Viene spontanea rivolgere una domanda al Presidente: Quo vadis De Laurentiis?

Una domanda che probabilmente non riceverà alcuna risposta esaustiva, ma magari un ….avete compreso male ciò che ho detto.

Vincenzo Vitiello per EuropaCalcio.it
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