L’ Arte presa per la gola, racconti di arte cibo e letteratura a cura di Fabiana Mendia

Letture di Sergio Basile al Mercato Centrale Roma di Via Giolitti 36 Spazio FARE (al secondo piano)
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - cibi e bevande)

Al Mercato Centrale di Roma si raccontano storie divertenti, drammatiche, interessanti o semplicemente curiose intorno a un tema centrale della vita di tutti, da sempre: il cibo e la sua condivisione a tavola o altrove. L’Arte presa per la gola, ciclo di conferenze a cura di Fabiana Mendia, è un invito ad attivare i sensi e ad immergersi in una narrazione che attinge da novelle, vite di santi e re, romanzi, documenti d’archivio, opere d’arte, storie di chef e delle loro invenzioni dal mondo antico alla contemporaneità. Ogni incontro è approfondito dall’analisi di opere d’arte (mosaici, affreschi, dipinti, sculture, incisioni) che illustrano il racconto attraverso una selezione iconografica legata alla tavola e agli alimenti. Accompagna il percorso una selezione di testi critici e letterari che lasciano spazio all’immaginazione, perché anche l’immaginario fa parte della realtà.

 

SESTO INCONTRO

AL LARGO E SOTTOCOSTA

Non parliamo di pesci in barile.

Le orate di Velázquez, l’aragosta di Dalì

Mercato Centrale Roma

Lunedì 6 maggio2024

Ore 19.00

 

Tra gli autori:R. Barthes, G. Boccaccio, G. Casanova, E. Cerio, M. Proust, B. Scappi

 

Stupefacente e misterioso, il mondo dei pesci ha affascinato fin dall'antichità l'immaginario dell'uomo. Dasempre fonte primaria di sostentamento, in primo piano nel processo di accumulazione del capitale tra medioevo ed età moderna e, in seguito, motore di un settore industriale di prima grandezza, il pesce ha assunto valenze che trascendono l'aspetto meramente alimentare per definirsi come protagonista di opere d'arte e veicolo di significati simbolici.

 

L’incontro dal titolo:AL LARGO E SOTTOCOSTANon parliamo di pesci in barile. Le orate di Velázquez, l’aragosta di Dalìintende ripercorrere la storia dell’arte e l’evoluzione della cucina di mare attraverso l’analisi di dipinti di autori italiani, fiamminghi, olandesi, francesi, tedeschi, spagnoli e brani letterari, ispirati dai caleidoscopici giochi di luce dei pesci rovesciati sui banchi dei mercati del Mar del Nord o boccheggianti sugli arenili e nelle grotte del Mediterraneo.

 

L’excursus storico e iconografico dai mosaici romani, simili a ricchi fondali marini, all’epoca d’oro della natura morta con il Seicento italiano e fiammingo, fino a Velázquez, Goya, Manet, e al più contemporaneo Salvador Dalí, approfondisce la storia della cucina e l'evoluzione dell'arte culinaria dal mondo antico alla contemporaneità.

 

Testi e immagini si danno compiti ambiziosi e multipli, vediamone qualcuno:

Velázquez nella tela intitolataCristo inCasa di Marte e Maria (1619-20) raffigura due soggetti, uno sacro dove le donne sono concentrate ad ascoltare le parole di Gesù e uno di genere dove si assiste in primo piano a una liturgia dei profumi in un protocollo culinario. Il dipinto è un superbo brano di vera e propria natura morta dove viene suggerita la ricetta spagnola dell’orata in crosta di sale in salsa alioli.Il pittore gioca allusivamente anche con lo spazio e crea la sensazioni di un ambiente reale e praticabile, invita l’osservatore a entrare, a sfiorare le cose e a respirare gli odori che vibrano nell’ordinata e silenziosa atmosfera della cucina.

Casanova racconta l’arte di amare le ostriche incompagnia, Goya trasfigura gli “orrori della guerra” in tranci di salmone, Chardin ritrae una razza “tinta di sangue rosso, dinervi blu e di muscoli bianchi, come la navata di una cattedrale policroma”, una forza espressiva che colpì e attrasse Proust.

Infine, l’aragosta diventa icona surrealista, nell’operaLobster Telephone realizzata da Dalì. La prima versione Telefono afrodisiaco fu esposta in occasione dell’Esposizione InternazionaledelSurrealismo presso la GaleriedesBeaux-Arts di Parigi nel 1938. Infatti, la forma fallica dell’aragosta e il suo potere afrodisiaco potevano scatenare associazioni di carattere erotico. Tuttavia, il crostaceo era una delle figure più apprezzate nella personale simbologia di Dalì: l’artista avvertiva la consistenza rigida del carapace come una vera e propria corazza difensiva, metafora del ventre e dello scudo che lui stesso si era costruito a difesa della propria fragile e controversa identità.

 

Questo racconto non è frutto della golosità ma la scatena con una modulata compagine di ingredienti. Cultura, misura, gusto e raffinatezza accompagnano il piacere dell’occhio e del palato alla scoperta di tutto l’incanto del mondo sommerso, sulle tavole, nei mercati, nei dipinti.

 

Dibattito d’arte, aperitivo e menù degustazione 25 euro

MENÙ DEGUSTAZIONE:

Al vostro arrivo alle 19 vi verrà servito vin d’honneur e pizza rossa. Dopo l’incontro della durata di 75 minuti circa: Pasta fredda gamberi, zucchine e pachino; patate al forno; mini Supplì; pizza bianca e pizza rossa. Prosecco, Vino bianco e vino rosso.

 

Per partecipare all’incontro è consigliabile la prenotazione: [email protected][email protected]

 

Parcheggio:

Il Mercato Centrale Roma ha stretto una convenzione con il Parkin’Station Roma Termini in Via Marsala 33. È possibile avere uno sconto presentandosi all’infopoint del Mercato Centrale con il ticket del parcheggio. La tariffa auto sosta oraria per ogni ora o frazione è di 1,90€.

 

Per maggiori informazioni sui prossimi eventi vi invitiamo a visitare il sito dell’Associazione culturale ARTEINDIRETTA: https://www.arteindiretta.it/index-interno.htm