Problematiche gruppo IDI

Dopo attenta valutazione dell’intervista rilasciata dal nuovo D.G.dell'IDI, Dr. Incarnato è doveroso fare delle precisazioni e porre interrogativi fondamentali, per una piena comprensione del problema, cercando di procedere secondo l’ordine imposto dai contenuti dell’intervista.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) Il Dr. Incarnato esordisce con il suo piano industriale, in realtà apparentemente molto finanziario e poco industriale, citando i contratti di solidarietà ed individuando unilateralmente nel 35% di riduzione lo strumento principale per ottenere un risparmio di 24 milioni di euro; riduzione di cosa non e’ ben comprensibile (retribuzione base, incentivi, attività libero-professionale intramoenia?). In tutti i comunicati il Dr. Incarnato non differenzia mai gli emolumenti derivanti dall’attività istituzionale da quelli derivanti dall’attività libero-professionale, manifestando così un’apparente indifferenza verso quei medici che, optando come previsto dalla legge 502, anche conosciuta come legge Bindi, per l’esclusività di rapporto con l’ospedale, hanno dedicato la loro vita professionale all’Ente (vedi retribuzione di marzo a tutt’oggi non corrisposta).
Si spinge oltre, estendendo tale percentuale di riduzione ai contratti di consulenza.
É sorprendente questo accostamento indiscriminato di due forme di rapporto di lavoro (dipendente e consulenze) che hanno vesti e tutele giuridiche profondamente differenti. Rammentiamo a proposito che la stipula dei contratti di solidarietà scaturisce da contrattazione tra le parti, ed è una forma di solidarietà tra lavoratori per evitare licenziamenti in caso di esuberi.
Sembra che emerga al contrario, nelle parole di Dr. Incarnato , un obbligo del lavoratore a solidarizzare con l’amministrazione. Quanto agli esuberi, perché negli ultimi due mesi pare siano stati stipulati nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato (medici ed amministrativi), inerenti anche attività assistenziali non convenzionate con il SSN?
Nel piano industriale sfugge inoltre qualunque strategia finanziaria rispetto ai debiti INPS; accetterà l’INPS concordati o moneta fallimentare, o piuttosto non saranno di nuovo chiamati i lavoratori a “solidarizzare “, con TFR o pensioni?.
Siamo però confortati, a fine intervista, dalle dichiarazioni di solidità patrimoniale della Congregazione che ha sedi in tutto il mondo, dall’America Latina all’Europa. É una garanzia contro il fallimento?
UGL Medici suggerisce al Dr. Incarnato di usare tale patrimonio nei suoi privilegiati rapporti con le banche, piuttosto che invitare i suoi dipendenti, come recita un comunicato interno del 10 Aprile u.s. ai fini della regolarizzazione di provvidenze e spettanze mensili “ad aprire conti correnti con fidi automatici pari a tre volte lo stipendio…omissis… gli oneri saranno a carico dell’Istituto e li-quidati con lo stipendio di giugno”.
Occorre precisare che , in sede di sottoscrizione del contratto, l’IDI non compare in questi conti correnti come garante del fido, i cui costi e rischi sono ovviamente interamente a carico del correntista.
Pare superfluo infine ricordare che non sono soggette a fallimento unicamente le società per azioni e, quanto all’obbligo della tenuta delle scritture contabili, esso sussiste indubitabilmente dal 3 Agosto 2011, in relazione alla costituzione dell’Ente come impresa sociale, ferma restando ogni più ampia valutazione riguardo al periodo pregresso.
In conclusione prima di parlare di contratti di solidarietà sarebbe necessario fare chiarezza sui mille rivoli in cui si è dispersa la spesa del gruppo IDI considerando l’opportunità anzi la necessità dell’abolizione :di tutte le consulenze esterne che negli anni hanno prodotto solamente perdite economiche a fronte di nessun risultato delle attività assistenziali che non vengono attualmente riconosciute che, oltre a ricadere finanziariamente sull’IDI, rappresentano un ulteriore contenzioso con la Regione Lazio.

Consigliere Nazionale UGL Medici
delegato per la Sanita Classificata Regione Lazio
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