Dal Covolo Rettore: Papa Francesco tra i candidati al premio Nobel per la pace

Premio Nobel per la pace, tra le candidature compare anche quella di Papa Francesco. Mons Dal Covolo, Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense nonché uno dei massimi esperti vaticani sul tema della pace: «Nessuno più di lui lo meriterebbe, con i suoi gesti ci ha insegnato l’attenzione per gli ultimi da sempre vittime delle guerre.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Premio Nobel per la pace, tra le candidature compare anche quella di Papa Francesco. Mons Dal Covolo, Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense nonché uno dei massimi esperti vaticani sul tema della pace: «Nessuno più di lui lo meriterebbe, con i suoi gesti ci ha insegnato l’attenzione per gli ultimi da sempre vittime delle guerre. Con il messaggio del 1° gennaio 2014 per la Giornata mondiale per la pace – ha dichiarato Mons. Dal Covolo – Papa Francesco ha sviluppato in modo originale il concetto di pace legandolo al tema della fraternità fra gli uomini: una pace fondata sulla fede in un Dio che è padre. Ecco da dove nasce il nostro essere fratelli».

Tra i candidati al premio Nobel per la pace c’è anche papa Francesco. Lo ha annunciato il direttore dell’istituto Nobel ad Oslo, Geir Lundestad, presentando la lista dei 278 nomi scelti dalle migliaia di persone abilitate a depositare le candidature.

Anche Putin è stato candidato per il suo ruolo nella crisi siriana, ma è più che probabile che la commissione per il Nobel valuti anche il suo intervento nella situazione ucraina. A ricevere la nomination per il Nobel per la pace 2014 è stato un numero record di 278 candidati, incluse 47 organizzazioni. La commissione Nobel ha ristretto la lista tra 25 e 40 e la ridurrà ad una dozzina entro la fine di aprile. Il vincitore sarà annunciato il prossimo 10 ottobre a Oslo.

In ambito cattolico a ricevere il prestigioso premio fu nel lontano 1979 Madre Teresa di Calcutta, proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 2003. La fondatrice della comunità delle Missionarie della Carità venne insignita del riconoscimento «per il lavoro compiuto nella lotta per vincere la povertà e la miseria, che costituiscono anche una minaccia per la pace».

Adesso, dunque, a coronamento di un primo strepitoso anno di pontificato per papa Bergoglio arriva anche questa candidatura. «Mi sembra una delle persone più qualificate per ricevere un simile riconoscimento», commenta a Vatican Insider mons Enrico dal Covolo, magnifico rettore della Pontificia Università Lateranense nonché uno dei massimi esperti vaticani sul tema della pace. «Con il messaggio del 1 gennaio 2014 per la Giornata mondiale per la pace – osserva dal Covolo – Papa Francesco ha sviluppato in modo originale il concetto di pace legandolo al tema della fraternità fra gli uomini: una pace fondata sulla fede in un Dio che è padre. Ecco – spiega il rettore – da dove nasce il nostro essere fratelli». «Naturalmente – prosegue il rettore – c’è anche da considerare l’attenzione mostrata dal Pontefice nei confronti degli ultimi che sono da sempre fra le vittime privilegiate della guerra. La guerra che, non dimentichiamolo, spesso nasce dalla miseria. E poi – conclude mons. dal Covolo – gli innumerevoli gesti di Francesco: non ultimo la veglia per la Siria».

Sulla stessa lunghezza d’onda padre Carlo Cecchitelli, già Custode di Terra Santa e al lavoro da 60 anni tra Israele e Palestina, che in un’intervista all’Ansa ha dichiarato: «Papa Francesco merita di vincere il Nobel per la pace, ha fatto tantissimo per il dialogo e siamo certi che quando verrà qui in Terra Santa, a maggio, ci aiuterà molto a incrementare il dialogo tra israeliani e palestinesi».

«Dal 24 al 26 maggio, – ha dichiarato Cecchitelli – Bergoglio visiterà le città di Hamman, Betlemme, Betjala, Betsahour e Gerusalemme». «Con il suo carattere così espansivo ed estroverso – ha aggiunto il Custode emerito di Terra Santa – conquisterà i cuori di tutti, attirerà simpatie e ispirerà fiducia. E siamo sicuri che darà il suo prezioso input per riprendere il dialogo». Del resto, ricorda padre Carlo, «ha già impedito l’attacco dell’America in Siria invitando il mondo alla preghiera; un attacco che avrebbe provocato l’intervento di Russia e Cina, scatenando una guerra mondiale». «Qui – rileva – c’è tanto bisogno di dialogo: israeliani e palestinesi devono smettere di stare fermi sulle proprie posizioni, bisogna venirsi incontro e poi, su questioni come Gerusalemme capitale o la gestione dell’acqua, si tornerà in un secondo momento».

FONTE: Vatican Insider

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