“Raccontando un condominio - Miserie amori e psicosi di una vita comunitaria”. Edizioni Pav. Collana storie di vita. Di Davide Pelanda.

Vivendo in un condominio, anche al centro della città, alcune delle situazioni di cui ci parla lo scrittore sono certamente di nostra conoscenza. Un portiere, che gestisce in qualche modo l’arrivo di posta e pacchi, conosce il cognome e lo stile di vita di quasi tutti i condomini e spesso, è eretto a giudice di piccole diatribe domestiche o deve riportare all’amministratore l’ultimo danno provocato da un cane troppo mordicchioso dell’abitante di un primo piano.
Aosta, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)

Immergersi nel condominio raccontato dall’autore fa venire subito l’idea di fuggire verso la campagna, ossia rifugiarsi in una villetta, al massimo bifamiliare, ai limiti di una qualsiasi città. Certamente non, invece nel “Villaggio Sant’Agostino”, situato ai margini di un aeroporto.

Vivendo in un condominio, anche al centro della città, alcune delle situazioni di cui ci parla lo scrittore sono certamente di nostra conoscenza. Un portiere, che gestisce in qualche modo l’arrivo di posta e pacchi, conosce il cognome e lo stile di vita di quasi tutti i condomini e spesso, è eretto a giudice di piccole diatribe domestiche o deve riportare all’amministratore l’ultimo danno provocato da un cane troppo mordicchioso dell’abitante di un primo piano.

Anche in questo libro siamo immediatamente immersi nelle tristi situazioni condominiali che il portiere rumeno, Vasile Timiu, è costretto a dirimere allo scopo di evitare turbamenti nella vita della piccola cittadina che si trova a seguire come un mini sindaco.

Cominciata con un dramma ricco di effetti, la storia ci accompagna poi ai limiti delle piste dei jet di linea, laddove la costruzione di un insediamento civile accoglie anche qualcuno che lavora all’aerostazione ed oramai si è abituato al boato infernale provocato dagli aerei in atterraggio o in decollo.

Nell’enorme palazzone si sono trasferiti inoltre, molti individui emigrati dalla Campania, cui hanno fatto seguito altri provenienti dalla Romania o da diverse nazioni facenti parte della Comunità europea.

Cosa li unisce? Il bisogno. Le necessità comuni, le difficoltà d’inserimento, gli sconcerti di fronte al mondo differente da quello di provenienza, fanno sì che quel nugolo di estranei trovino il modo di sentirsi responsabili l’uno dell’altro e rendersi partecipi della necessità di adattamento che permetterà loro di inserirsi nel “nuovo mondo” e dare un futuro ai figli e ai nipoti.

La crescita avviene anche per mezzo della scolarizzazione, come in passato per i Campani, anche per i Rumeni, che vanno considerati quali sono: cittadini europei.

Chiuse le fabbriche, in tanti si sono dovuti inventare nuovi lavori, così come i rumeni, che in alcuni casi hanno aperto botteghe, laddove divengono “ (…) un essenziale punto di riferimento per mantenere viva la lingua e le tradizioni della Romania, si fa amicizia tra di noi (…) tra le famiglie nello stesso stabile si socializza, ogni occasione è buona per far festa assieme”.  Intano le donne sono essenziali, perché portano denaro lavorando come badanti e colf, dando una mano ai mariti che hanno dovuto trovare lavoro come edili, imbianchini e metalmeccanici.

Nel condominio si trovano studi dentistici, veterinari e di avvocati a stretto contatto, ad esempio, con il marocchino Mohammed Hassan, Imam cui fa riferimento una Moschea, con due mogli e cinque figli o invece, famiglie di piemontesi di cinque generazioni.

Le storie sono tante, come quella del signor Lega, l'inquilino single del quinto piano,diventato famoso in quanto è rimasto chiuso nella cabina dell’ascensore durante le vacanze pasquali e il lungo ponte festivo annesso.

Nel condominio non poteva mancare neanche “Bocca di Rosa” (sul citofono risulta come Famiglia Saltarelli), che attualmente fa il mestiere più vecchio del mondo perché, lavorando in un ufficio otto ore il giorno e timbrando il cartellino si era detta: “Ma chi me lo fa fare a lavorare in un ufficio sei od otto ore il giorno (…) per una miseria di stipendio. Eppure, ho due lauree prese con ottimi voti e due master altrettanto validi”. E asseriva senza destare dubbi di guadagnare tre/quattro volte la paga dell'ufficio dove lavorava prima. Esentasse

Il signor Vasile Timiu, ovviamente conosceva i fatti di tutti ed ascoltava volentieri la “RadioLiberaVeramente” che si trovava proprio nel condominio, al Villaggio Sant'Agostino. Quarto Piano, “Seconda stella a destra questo è il cammino e poi dritto, fino al mattino... poi la strada la trovi da te...”

C’era il cartello con il nome RadioLiberaVeramente inciso su di una targhetta a caratteri cubitali.

Questo passo del racconto mi ha fatto fare un salto indietro nel tempo, laddove anch’io lavoravo in una radio libera ed avevo scelto proprio “Seconda stella a destra”, per introdurre la mia rubrica.

Ma non perdiamo il filo, tentando di presentare anche le caratteristiche dell’autore, persona molto vicina al sociale. Se vogliamo farlo occorre saltare fuori dalle cento strane storie che sono inserite in questo suo lavoro e costringono il lettore a non perdere il filo del discorso.

 

Davide Pelanda, classe 1965, da oltre vent’anni è insegnante ed stato iscritto dal 1989 al 2019 all'ordine dei giornalisti piemontesi in qualità di giornalista-pubblicista. Come saggista e scrittore ha al suo attivo nove libri: Acqua, Emi, 2006; "A MUNNEZZA", ovvero la globalizzazione dei rifiuti, per l’editore Sensibili alle Foglie – gennaio 2008 con prefazione di Maurizio Pallante.

Per le Edizioni Paoline di Milano nel maggio 2008 è uscito il libro «LA FEDE NEL PIATTO – Saperi e sapori del cibo dei poveri» scritto a quattro mani con Paola Bizzarri. In seguito, nella primavera 2009, è stato dato alle stampe un altro saggio per le Edizioni Effatà (Cantalupa) dal titolo «La Chiesa e i rifiuti» Nel giugno 2009, «Il Cavaliere dell’Arcobaleno» per la casa editrice torinese Ananke; «MONDO RECLUSO – Vivere in carcere in Italia oggi» dell’Editrice Effatà uscito nel marzo 2010.

Nel mese di settembre 2013 è uscito un altro saggio dal titolo «Tempo Tiranno – Perché tanta fretta se poi ti logori e ti stressi?» dell’Editrice Loquendo.

Nel gennaio 2015 è uscito “VITE IN SCATOLA – L'inchiesta sui più potenti business del commercio – Ipermercati, centri commerciali, discount e la nota multinazionale svedese” (MJM editrice) scritto a quattro mani con Paola Simona Tesio. Nel maggio 2018 è uscito «A.I. Adozione Internazionale – Storie di famiglie» Giancarlo Zedde editore - Torino. Nel marzo 2021 è andato in stampa il libro "STORIE DI ORDINARIA VITA SCOLASTICA" Pathos editore - Torino; Nel giugno 2021 è uscito il libro "IL DIO CARCERATO - IL RUOLO DELLA DIMENSIONE RELIGIOSA NEI PENITENZIARI ITALIANI - TESTIMONIANZE ED ESPERIENZE" Le Mezzelane editore (Santa Maria Nuova - Ancona).

Ha collaborato, e tuttora con qualcuno collabora ancora, con siti web, riviste cartacee e la web radio www.caffeitalia-radio.com. Da evidenziare: Ha collaborato al dossier «La storia dell'educazione alla legalità nella scuola italiana» a cura dell'Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell'Università degli Studi di Milano diretto dal prof. Fernando dalla Chiesa (capitolo “I risultati della ricerca in Valle d'Aosta”).

Chiedendogli le ragioni della sua attività risponde: “Faccio mie le parole di George Orwell contenute nel suo saggio “Perché scrivo”: per il “desiderio di vedere le cose come stanno, di portare alla luce dati di fatto veri e conservarli a beneficio della posterità” con il “desiderio di spingere il mondo in una certa direzione, di modificarne l’altrui concezione del tipo di società alla quale bisogna tendere”.

Gli auguriamo di riuscirci.

Bianca Fasano.

 

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