Mindfulness. intervista a Bianca Pescatori

Intervista al vicepresidente del Centro Italiano Studi Mindfulness per conoscere la mindfulness e le sue applicazioni
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) Quando nasce il Centro Italiano Studi Mindfulness?
Il Centro Italiano Studi Mindfulness nasce nel 2007, da un fortunato incontro tra me e la dott.ssa Loredana Vistarini. Entrambe psicoterapeute, entrambe meditanti da lungo tempo avevamo per vie diverse conosciuto la pratica della Mindfulness. Ci siamo trovate accomunate dal forte desiderio di unire la nostra esperienza personale di meditazione di consapevolezza a quella professionale per migliorare l’intervento terapeutico, la promozione del benessere individuale e di un vivere più “consapevole” la propria appartenenza alla comunità di riferimento che essa fosse la famiglia, il luogo di lavoro, la società nel suo insieme.
Il centro, che nel frattempo è cresciuto e conta tra i suoi operatori qualificati professionisti in molteplici settori (clinico, aziendale, scolastico, universitario ecc) è stato uno dei primi in Italia ad operare nel campo della Mindfulness, in costante contatto con il Center for Mindfulness dell’Università di Boston.

Quali sono le finalità del Centro?
L’associazione si propone di far conoscere la Mindfulness e le sue applicazioni in ambito medico, psichiatrico, psicoterapeutico, formativo/didattico ed aziendale ed i suoi benefici per prevenire, ristabilire e mantenere il benessere psicofisico/ esistenziale degli individui. Il CISM, tra i cui obiettivi c’è l’impegno a coltivare, tra i suoi associati un clima di integrità etica, anche fondata su una costante pratica personale, è aperta a medici, psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, operatori socio-sanitari, insegnanti, ricercatori ed a quanti siano interessati a sostenere i suoi scopi.
L’integrazione tra la Mindfulness e il “benessere” nel senso ampio del termine riguarda molti ambiti, ad esempio, in quello medico abbiamo una possibile integrazione con molte problematiche psicosomatiche e con la cura delle malattie organiche; poi, da circa un decennio, ci sono le prime applicazioni al mondo aziendale per il problema del burn out e per una leadership consapevole; nel contesto scolastico, gli interventi spaziano dai disturbi dell’apprendimento, al fine di aumentare la capacità di concentrazione, alla prevenzione, per insegnare agli adolescenti la gestione delle emozioni.
Si stanno muovendo i primi passi anche in realtà istituzionali, ad esempio le carceri, o particolari contesti di disagio sociale, piuttosto che al mondo dello sport agonistico. Sono convinta che a breve, anche grazie ai sempre più numerosi studi sulle evidenze scientifiche, potremo cogliere e capire sempre meglio tutte le possibili ed innumerevoli implicazioni ed i risvolti concreti di questa integrazione.
Nel settore clinico, i corsi proposti dall’Associazione riguardano: l’MBSR (mindfulness based stress reduction), programma elaborato da Jon Kabat Zinn per la riduzione dello stress, validato come sostegno efficace in tutte quelle situazioni difficili di vita che possono creare risposte disfunzionali e maladattive; l’MBCT (mindfulness based cognitive therapy) inizialmente utilizzato per la riduzione delle ricadute depressive, successivamente proposto anche in altri disturbi dell’umore e nei disturbi ossessivo compulsivi; Protocolli specifici per problematiche inerenti ai disturbi alimentari, alle dipendenze, alla coltivazione di un attitudini mentali e relazionali particolarmente efficaci per i professionisti delle relazioni di aiuto e per la prevenzione del burn out; Protocolli Mindfulness Based sia per ragazzi con disturbo ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) che per i genitori; Programmi Mindfulness Based per problematiche dell’area sessuale.

Nel campo della formazione, il CISM ha proposto il primo Mindfulness Professional Training per formare “Insegnanti Mindfulness e protocolli MBSR”. Siamo quest’anno all’VIII edizione. Inoltre, insieme all’Università di Roma La Sapienza”, dal 2013 offriamo anche un Master di secondo livello in “Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze”.

Quando è entrata in contatto per la prima volta con la Mindfulness e cosa l'ha entusiasmata di questo approccio?
Bella domanda, mi permette di riflettere sul valore della Mindfulness.
Certo, è entusiasmante scoprire che esiste una pratica (che ci è stata tramandata da 2600 anni) che in ogni momento possiamo utilizzare per “abbassare il volume” del caos che spesso nostro malgrado siamo costretti ad affrontare, dentro e fuori di noi; una pratica che ci dà la possibilità di migliorare la nostra capacità attentiva, di non agire in modo compulsivo, di fare ciò che riteniamo giusto fare e non, come capita spesso, di ritrovarci a fare qualcosa di cui poi ci pentiamo, di coltivare attivamente attitudini mentali quali gentilezza, accettazione, capacità di discriminare realisticamente, equanimità, capacità di entrare in intimità con il nostro mondo interno e con l’ambiente circostante con una mente fresca libera da pregiudizi e preconcetti.
Questo effettivamente può sembrare qualcosa di miracoloso prima di comprendere che è la naturale qualità della nostra mente una volta ripulita da tutti i continui “se solo” “ma” “però” “mi piace” “non mi piace”.
Entusiasmo è la parola giusta, ma un particolare tipo di entusiasmo, non eccitato, non euforico, semmai lucido, gentile, tranquillo, un pieno e pacifico entusiasmo, direi. Forse possiamo chiamarla gioia. Ciò che mi ha dato la mindfulness è di riconoscermi vita che fluisce momento per momento e di sperimentare questo con gioia e curiosità, non che non ci sia spesso dolore, noia o difficoltà, ma esiste un diverso modo di incontrare l’eventuale sofferenza. Spesso diciamo “la mia vita non va bene, vorrei un’altra vita e così via” percependoci come altro rispetto ad essa. In realtà in quei momenti non stiamo parlando ovviamente della vita, ma di come ce la rappresentiamo con la mente, e quindi dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, sensazioni o delle nostre azioni più o meno automatiche. Quando i nostri desideri (pensieri) non coincidono con ciò che è in quel momento ci identifichiamo piuttosto con essi che con la realtà che sta sorgendo in quel momento.

La Mindfulness mi ha aiutata a spostare la prospettiva, a scoprire me nella vita, piuttosto che incontrare la vita attraverso i miei desideri. Il Dalai Lama ci ricorda da sempre che l’essere umano, che ne sia consapevole o meno, tende spontaneamente a cercare la felicità: magari fraintende, magari la cerca nel posto sbagliato, ma inevitabilmente la cerca. La pratica di Mindfulness ci aiuta a modificare quello schema abituale che ci spinge a cercare e a inseguire sempre qualcosa, convinti come siamo che la direzione da prendere per essere felici sia necessariamente quella, e nessun’altra. Praticando la consapevolezza, impariamo a comprendere, a sentire, che la felicità esiste già, ed è proprio qui dove ci troviamo, in questo momento. Noi siamo quello che siamo: non dobbiamo muoverci di qui, non dobbiamo cercare qualcosa da un’altra parte.


Quali consigli per chi voglia avvicinarsi alla mindfulness?
È possibile iniziare leggendo per esempio il libro “Ovunque tu vada, ci sei già” di Jon Kabat Zinn, utile per “avvicinare” alla pratica, ma non per “sapere” cosa è la mindfulness. La mindfulness non è una teoria, ma una esperienza mentale, dunque per conoscerla è necessario “sedersi e praticare”. E’ utile però, soprattutto all’inizio, non farlo da soli, ma per esempio frequentare un percorso MBSR con un insegnante qualificato. Noi a Roma proponiamo sia percorsi strutturati che, per chi vuole un assaggio prima di decidere di fare proprio il percorso, incontri settimanali di pratica di mindfulness.
Altri nostri soci in altre città, istruttori mindfulness abilitati nei nostri Training, fanno altrettanto. Sul nostro sito (www.centromindfuness.net) è possibile trovare vari nominativi in molte città italiane.

La mindfulness è davvero per tutti?
Assolutamente sì. La consapevolezza è uno stato naturale della mente che appartiene dunque a tutti. La possibilità di essere pienamente nel momento presente, di portare, come dice Kabat Zinn, l’attenzione, in modo intenzionale e senza giudizio, ai fenomeni interni ed esterni che sorgono momento per momento - è la capacità evolutivamente più elevata della mente umana. Naturalmente l’insegnamento della pratica di mindfulness deve tenere conto delle diversità di età, di salute, di contesti esistenziali delle diverse persone.

Mindfulness e i bambini: è applicabile e, in questo caso, si possono utilizzare le stesse linee guida degli adulti?
Non solo è applicabile ma l’augurio sarebbe quello che diventasse una offerta formativa che partendo dall’asilo accompagni gli studenti fino alla laurea. Il CISM ha particolarmente a cuore l’età evolutiva, considerando i ragazzi di oggi come i futuri abitanti del nostro pianeta, che svilupperanno (solo se educati in maniera più armonica, consapevole e compassionevole ) nuovi modelli di civiltà basati più sull’essere che non l’avere, sul senso della vita, sul rispetto delle diversità tra gli uomini, sulla necessità di rispettare i ritmi della natura e prendersene cura e preservarla piuttosto che sfruttarne brutalmente le risorse. Nel settore scolastico, quindi, il Centro realizza percorsi di mindfulness come punto di partenza per un vivere consapevole attraverso la possibilità di avvicinarsi all’esperienza con mente aperta e non condizionata. I protocolli mindfulness e le pratiche, sono ritagliati naturalmente tenendo conto delle età e dei bisogni specifici dei ragazzi che verranno coinvolti. Le linee guida utilizzate sono quindi specifiche,

La mindfulness ha molti vantaggi, quindi. Esistono possibili svantaggi?
No. Ma esistono modalità diverse per offrirla che tengano conto anche delle eventuali difficoltà soprattutto in campo clinico, e mi riferisco psichiatrico. Sui benefici della mindfulness vi sono molte evidenze scientifiche, anche in situazioni particolari, a volte però se frutto di un “fai da te”, o se gli istruttori non sono veramente qualificati sia a proporla che a “leggere” i bisogni e le difficoltà fisiche e mentali della persona a cui la propongono potrebbero nascere situazioni spiacevoli, dovute non alla pratica di mindfulness, ma al modo con il quale viene insegnata.

Ci sonoo differenze di approccio tra uomini e donne nei confronti della mindfulness?
No, certo che no.

Sul sito del Centro si trovano approcci molto interessanti come il Mindfulness Based Pet Training e il Mindfulness Yoga: ci saranno nuove applicazioni nel futuro prossimo venturo?
Gli animali possono essere di grande aiuto e sostegno nella vita degli esseri umani. La loro naturale attitudine all'amore incondizionato e non giudicante, la loro innata capacità di connessione relazionale oltre le parole, produce notevoli e dimostrati effetti benefici sul nostro corpo e la nostra mente, spesso sono gli uomini a non essere pronti ad incontrarli con rispetto e consapevolezza. Il progetto ha avuto inizio e attualmente sono dieci i cani che sono stati fatti uscire dal canile e messi in un rifugio in cui sono curati, educati ed amati come è loro diritto. Gli “ospiti” del centro ritenuti più adatti verranno coinvolti in programmi Mindfulness Based Pet Training, per la riduzione dello stress e per supporto a persone in difficoltà, mediante il lavoro congiunto di educatori cinofili formati da ThinkDog e di istruttori di protocolli Mindfulness-Based del Centro Italiano Studi Mindfulness.
Il nostro non è un progetto di semplice assistenza, è un progetto di interconnessione, di supporto reciproco, di cooperazione tra specie, fondato sul principio di base che nessuna categoria vivente sia superiore alle altre e che solo la collaborazione fondata sull'amore e sul rispetto possa restituire al mondo un'armonia che sembra dimenticata.
Il Mindful yoga invece fa parte integrante dei protocolli dall’MBSR agli altri che via via nel corso del tempo sono stati elaborati per i più diversi contesti. Si tratta di praticare la consapevolezza del corpo in movimento, dove l’attenzione non è tanto sulla perfezione delle asana, sulla “performance” quanto sulle sensazioni (fisiche e mentali) che momento per momento sorgono e accompagnano il gesto che il corpo compie, nel riconoscimento e rispetto dei limiti del corpo.
Saranno a breve pronti nuovi protocolli:
MBHP (Mindfulness Based Helping Profession), ha come obiettivo quello di aiutare gli operatori delle professioni di aiuto a coltivare una mente aperta e accogliente, una più accurata capacità attentiva, una maggiore sintonizzazione empatica, una maggiore apertura all’esperienza, attitudini quali la fiducia nel processo, il lasciar essere, il non attaccamento e la pazienza: qualità specifiche essenziali in una relazione d’aiuto.Il percorso si articolerà su tre focus: mindfulness e attitudini mentali che “curano”; la consapevolezza nella relazione di aiuto e la mindfulness e la prevenzione del burn out così frequente in questi contesti lavorativi;

E per le aziende stiamo elaborando uno specifico Mindfulness Programm. Un programma di riduzione dello stress e promozione del benessere organizzativo come leva per un miglioramento delle condizioni generali dell'azienda, compreso il profitto.
In America già da moltissimo tempo la mindfulness è entrata in questo contesto, in Italia stiamo cominciando ora ad accorgerci di quanto sia, correlato all’eccellenza nel lavoro, uno strumento prezioso, grazie alla riduzione della componente di stress, individuale e relazionale e al potenziamento di competenze emotive essenziali nella vita lavorativa, E’ una pratica in grado di promuovere le più importanti competenze richieste ad una azienda di successo (capacità di focalizzazione, efficacia nelle relazioni, capacità di ispirare altre persone) favorendo inoltre la libertà di trovare soluzioni nuove e migliorative, lasciando andare alcune trappole della mente che costringono a percorrere solo strade conosciute.

I prossimi appuntamenti di Settembre/Ottobre del Centro Italiano Studi Mindfulness?

Il primo appuntamento di settembre sarà l’apertura del centro. Un “incontro di pratica e dialogo” durante il quale sarà presentata la mindfulness e i protocolli e verrà offerta una pratica guidata. Ottimo spazio dunque per tutti coloro che si avvicinano a questa disciplina e ne vogliono sapere di più. Chiuderà il pomeriggio un piccolo rinfresco.

Ad ottobre inizieranno le attività, dunque partiranno dei corsi MBSR - Mindfulness Based Stress Reduction, MBCT per la prevenzione delle ricadute depressive – Mindful Eating per i disturbi alimentari e il percorso mindfulness per le professioni di aiuto. Inoltre dal 19 al 21 settembre faremo in un bellissimo posto in Umbria, vicino Umbertide” un week end di pratica di mindfulness, ottimo per i principianti, ma anche per tutti coloro che desiderano due giorni di pace e di benessere. Ci sarà anche un insegnante di mindfulness, cantante e musicista che guiderà una pratica di consapevolezza con la voce.

Centro Italiano Studi Mindfulness
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