Petite Messe Solennelle alla Basilica di S. Eugenio alle Belle Arti a Roma, il 4 ottobre 2014

Rossini, celeberrimo compositore pesarese, scrisse quest'opera poco prima della sua morte. Ne esistono due versioni, questa è quella per soli, coro, due pianoforti e harmonium.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Sabato 4 ottobre 2014, alle ore 20.30, presso la Basilica di S. Eugenio alle Belle Arti (viale delle Belle Arti, 10 – Roma) verrà eseguita la ”Petite Messe Solennelle” (per Soli, Coro, 2 Pianoforti e Harmonium) di G. Rossini.

Questi gli interpreti: il Coro dell’Aventino, i solisti: Cristina Piperno – soprano, Isabella Palermo – mezzosoprano, Anselmo Fabiani – tenore, Domenico Laviola – basso. Ai pianoforti: Mirco Roverelli e Monaldo Braconi. Harmonium: Grimoaldo Macchia. Direttore: Fabio Avolio.

INGRESSO LIBERO

Per ulteriori informazioni si può contattare la segreteria dell’Ass.ne al n° 329/3835989.
http://www.romaincanto.com

Rossini abbandonò la composizione di opere liriche dopo il successo ottenuto con la sua ultima composizione per il teatro, il Guglielmo Tell (1829). Da allora, quando aveva trentasette anni, si dedicò alla composizione di musica da camera e sacra, senza pubblicare alcun lavoro eppur lasciando capolavori specialmente in ambito sacro.
Di questi, due sono considerati tra i migliori capolavori della musica del XIX secolo: lo Stabat Mater, composto nel 1841, e la Petite messe solennelle, composta nel 1863, cinque anni prima della sua morte ed ultimo “peccato di vecchiaia”, come il compositore amava definire i suoi lavori di età senile.
La Petite messe solennelle fu scritta inizialmente per dodici cantanti, di cui quattro solisti, due pianoforti e un armonium ed è questa versione che verrà eseguita. Ne esiste anche un’altra, orchestrata da Rossini nel 1867, scritta sia perché spinto da più parti ma, soprattutto, perché ritenne che se l’orchestrazione fosse stata fatta da qualche altro musicista dopo la sua morte, l’opera non avrebbe più avuto quella caratteristica per cui egli la compose.

Al riguardo, dopo che il lavoro fu terminato, sulla partitura tenne a scrivere: “Ecco qui terminata, Buon Dio, questa povera Petite Messe. Sarà della musica sacra quella che ho appena creato o della musica dannata? Sono nato per l´Opera Buffa, lo sai bene! Poco sapere e un pò di cuore, ecco tutto. Sii dunque benigno, e accordami il Paradiso”.
Ecco dunque che la Petite messe può essere considerata il testamento spirituale di Rossini, forse già presagio della sua prossima morte.

Non perdetevi quest’omaggio al grande musicista pesarese!
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