IN RICORDO DI MAZZINI E DEI PATRIOTI DEL 1848 PER UN ITALIA LIBERA, LAICA E TOLLERANTE

Crediamo che, nonostante tutto, esista ancora un Italia sana, che crede e si vuole battere – come i giovani patrioti del 1848 - per una Nazione libera, laica, tollerante e RISPETTOSA delle regole. Non pretendiamo di essere una maggioranza, ma rivendichiamo il diritto di batterci per la difesa delle grandi conquiste del risorgimento nazionale
, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Due ricorrenze in questo mese dovrebbero far riflettere, almeno per un istante gli italiani, ed è su queste due storiche date che cerchiamo di porre l’attenzione dei lodigiani. Ci riferiamo al 138° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini – avvenuta il 10 Marzo 1872 – ed al 162° anniversario delle “Cinque Giornate di Milano”.
Due date, due eventi, che ci permettono di ricordare e onorare la memoria di coloro che con il “pensiero e l’azione” hanno voluto costruire questo Paese , dandogli libertà, unità ed indipendenza.
Per il raggiungimento di questi ideali, intere generazioni si sono battute e hanno lottato. Sotto le insegne del tricolore e rispondendo agli’appelli del grande genovese, intere generazioni, provenienti non solo da tutte le regioni d’Italia ma, è bene ricordarlo, da tutta Europa accorsero a Roma nel 1849 in difesa della Repubblica Romana e dei principi di Libertà, Eguaglianza e Fratellanza minacciati dalle forze più reazionarie dell’epoca.
Di tutto questo slancio ideale e civile in questa nostra Italia, in questo nostro lodigiano cosa è rimasto? Che fine a fatto la passione civile che spinse i giovani lodigiani ad accorre in aiuto di Milano insorta nel 1848? La risposta è amara e triste, di quella passione civile, democratica e liberale, che sperava e sognava un Italia nuova in un Europa nuova non è rimasto nulla o solo qualche sperduto cultura di patrie memorie.
Il nostro Paese – ed anche il lodigiano non è immune da tutto questo – non è più la Nazione ammirata dai popoli europei che si batte per la propria libertà ma è tristemente la Nazione dove la cultura dell’essere, dell’apparire nel quale l’istruzione e il valore della cultura sono soppiantati dal “velismo”.
La politica del dialogo e del confronto è stata sostituita da quella delle urla e della sopraffazione. La vecchia e sana lezione liberale e repubblicana della tolleranza , del dialogo e della laicità è stata sostituita da un ottusa e ripugnante caccia al “diverso”, dove la differenza tra chi rispetta le regole e chi no, viene annullata in nome di una non meglio precisata riaffermazione di una identità o di una tradizione culturale o confessionale che dovrebbe prevalere su di un'altra.
Questo è un triste bilancio, quasi un ammissione di sconfitta, ma noi, che ci siamo assunti il compito di riprendere anche nel lodigiano, la grande missione affidata da Giuseppe Mazzini, non ci sentiamo degli sconfitti. Crediamo che, nonostante tutto, esista ancora un Italia sana, che crede e si vuole battere – come i giovani patrioti del 1848 - per una Nazione libera, laica, tollerante e RISPETTOSA delle regole.
Non pretendiamo di essere una maggioranza, ma rivendichiamo il diritto di batterci per la difesa delle grandi conquiste del risorgimento nazionale.
Ufficio Stampa
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