40 anni di Arte Fiera, a BolognaFiere, fino a Lunedì 1 Febbraio 2016

Forlì, 30/01/2016 (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) 40 anni di Arte Fiera, a BolognaFiere dal 29 gennaio al primo febbraio 2016, grazie alla collaborazione fra il Salone internazionale dell’arte moderna e contemporanea e della Fondazione Teatro Comunale di Bologna.
In contemporanea la quarta edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, che dal 29 al
31 gennaio 2016 affianca la quarantesima edizione di Arte Fiera con un calendario ancora più ricco di oltre 50 appuntamenti, all'insegna di una contaminazione interdisciplinare sempre più avanzata tra le diverse espressioni artistiche.


In questa ottica si colloca la proiezione di" River of Fundament" che, dopo i successi di Londra, Monaco, Los Angeles e New York, è stato proiettato in assoluta esclusiva italiana venerdì 29 gennaio al Teatro Comunale di Bologna.
L'opera, come presentata da Duccio Campagnoli, Direttore di BolognaFiere, e da Nicola Sani, Sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, è un evento unico di arte internazionale. che unisce cinema, musica, perfomances e teatro.

Il lungometraggio (quasi sei ore) che attraversa più tappe “nei luoghi centrali delle avanguardie” in tutto il mondo, quali Bayerische Staatsoper di Monaco, Ruhrtriennale a Essen, Center for the Art of Performance di Los Angeles, English National Opera di Londra e IFC Center di New York, rappresenta una originalissima opera d'arte di stampo classico.
Il film è scritto e diretto da Matthew Barney, musicato da Jonathan Bepler e prodotto da Matthew Barney e Laurenz Foundation. River of Fundament fa parte di un più vasto progetto che comprende anche una mostra di 85 sculture di Mattew Barney esposte a Los Angeles. e viene presentato in tutto il mondo, per conto degli artisti, dal Manchester International Festival.


Il film

A partire da diverse sperimentazioni ispirate al romanzo Ancient Evenings di Norman Mailer, Matthew Barney e Jonathan Bepler hanno dato origine al progetto di film in sette parti intitolato River of Fundament, combinando strumenti narrativi tradizionali del cinema con elementi di live performance, scultura e opera, in modo da poter presentare il lavoro nei teatri d’opera e nelle sale con proscenio in una serata divisa in due parti. Ambientata nell’Egitto pre-cristiano, la trama di Mailer descrive in dettaglio sette stati dell’anima dalla morte fino alla rinascita secondo la mitologia egizia. Le riprese comprendono la partecipazione di un’ampia gamma di ospiti, sia reali – tratti dall’ambiente intellettuale statunitense vicino a Mailer – sia immaginari, come alcuni che derivano dal mondo di Cremaster, e sono state effettuate in occasione di rappresentazioni “site specific”tenutesi nel corso degli anni in importanti città statunitensi come Los Angeles, Detroit e New York. Ne risulta un affresco al tempo stesso violento, erotico, intriso di cupo umorismo, profondamente radicato nell’immaginario americano moderno.