Rassegna Cinema d'Autore: "Inshallah a Boy" di Amjad Al Rasheed, al CINEPALACE di Riccione, Giovedì 18 Aprile 2024, ore 21

Una vedova finge di essere incinta di un maschio per salvare sua figlia e la sua casa da un parente che sfrutta le leggi patriarcali sull'eredità della Giordania.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 "Inshallah a Boy", opera prima di Amjad Al Rasheed, il film giordano pluripèremiato al Cinepalace di Riccione, Giovedì 18 Aprile 2024, ore 21, per la Rassegna Cinema d'Autore

Il lilm racconta la storia di una giovane donna nella Giordania di oggi, interpretata magnificamente da Mouna Hawa, che, ritrovatasi improvvisamente vedova, rischia, in assenza di un figlio maschio, di dover condividere la casa dove vive e cedere la custodia della figlia bambina alla famiglia del marito, in ottemperanza alla concezione della proprietà ispirata alla Sharia. Un film particolarmente significativo in un contesto mondiale di troppi diritti negati alle donne, e della rivolta delle donne iraniane.  

Come racconta il regista: «Inshallah a Boy è una storia di sopravvivenza, di emancipazione e di speranza. Con questo film ho voluto denunciare l'oppressione imposta da una società patriarcale e invitare il pubblico a riflettere». Il film ha la stessa forza di denuncia dei costumi patriarcali e delle leggi che ne sono espressione di un film del 2014, sempre presentato a Cannes, di cui si era parlato moltissimo, "Viviane" diretto da Ronit Elkabetz e Shlomi Elkabetz, interpretato dalla stessa Ronit. Il calvario kafkiano di una donna che non riesce a divorziare perchè in Israele il tribunale rabbinico è la sola autorità giudiziaria competente in tema di divorzio, ma non può costringere un uomo a divorziare dalla moglie che ne fa richiesta. Affinché il divorzio possa definirsi completo, occorre infatti il consenso totale e assoluto del marito.

«Non credo che il film riguardi soltanto la società giordana. Affronta le disuguaglianze e le violenze imposte alle donne in tutto il mondo. In Giordania affronto questa disposizione della Sharia, ma potrei fare un film in Europa e parlare del divario salariale. Su scala globale, ci sono molte regole e leggi che fanno sì che le donne si sentano inferiori, ed è questa l’ ingiustizia che ho voluto denunciare» continua Amjad Al Rasheed. 

 "Inshallah a Boy"

 Cinepalace Riccione - Rassegna Cinema d'Autore, Giiovedì 18 Aprile 2024, ore 21.

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