Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen,María Dueñas violino, a Bologna Festival -GRANDI INTERPRETI

Domenica 21 aprile ore 20.30, Teatro Auditorium Manzoni
Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

 

 Domenica 21 aprile, ore 20.30, Teatro Auditorium Manzoni, la rassegna Grandi Interpreti di Bologna Festival prosegue con il concerto della giovane violinista spagnola María Dueñas. Ventidue anni, stella nascente del violinismo internazionale, interprete dalla personalità vivace che affascina per la sua vulcanica energia, la purezza e la bellezza del suono, insieme a Deutsche Kammerphilharmonie Bremen e il direttore estone Paavo Järvi esegue Concerto n.1 in sol minore per violino e orchestra di Max Bruch. Il programma del concerto si completa con le prime due Sinfonie di Schubert, la n.1 in re maggiore e la n.2 in si bemolle maggiore, composte da Schubert nel giro di pochi mesi, tra i sedici e i diciassette anni d’età.

 

Max Bruch

(1838-1920), operoso e longevo “artigiano” musicale del romanticismo tedesco, ne espresse con coerenza la tendenza conservatrice. La sua fama resta ancor oggi affidata alle variazioni per violoncello e orchestra Kol Nidrei e al celeberrimo Concerto per violino in sol minore (1886-87). Nello stile sovrabbondante dell'epoca questo concerto è costruito con felicità melodica e notevole libertà di forma: il primo movimento si apre con un Vorspiel (Preludio) del violino punteggiato dall’orchestra; più che un regolare movimento sinfonico è una rapsodia o una cadenza che conduce ben presto ad un appassionato tema in ritmo puntato di sapore zigano, irto di doppie terze, seste e ottave, scalette e arpeggi. L’Adagio centrale subentra senza soluzione di continuità affidando al violino un canto spiegato. Nell’Allegro finale il tema principale è una scattante invenzione melodica dal carattere zigano che risponde alla moda etnica del sinfonismo coevo.

  

Domenica 21 aprile ore 20.30

Teatro Auditorium Manzoni

Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen

Paavo Järvi direttore

María Dueñas violino

 

Franz Schubert Sinfonia n.1 in re maggiore D.82

Max Bruch Concerto n.1 in sol minore op.26 per violino e orchestra

Franz Schubert Sinfonia n.2 in si bemolle maggiore D.125

 

Informazioni Bologna Festival 051 6493397

Biglietti online www.bolognafestival.it

 

Paavo Järvi

Nato a Tallin (Estonia) nel 1962, figlio del direttore Neeme Järvi, Paavo Järvi inizia gli studi in direzione e percussioni nel suo paese; nel 1980 si trasferisce negli Stati Uniti, dove frequenta il Curtis Institute of Music e studia con Leonard Bernstein al Los Angeles Philharmonic Institute. Tra i direttori oggi più ricercati a livello internazionale, nel corso di una carriera dedicata prevalentemente al repertorio sinfonico, ha stabilito strette collaborazioni con molte orchestre. È direttore artistico della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, l’unica orchestra tedesca con cui collabora ininterrottamente da vent’anni, oltre ad essere direttore artistico della Tonhalle-Orchester di Zurigo, fondatore e direttore artistico dell'Estonian Festival Orchestra e direttore onorario della NHK Symphony Orchestra. Come direttore ospite lavora abitualmente con orchestre come i Berliner Philharmoniker, la Royal Concertgebouworkest di Amsterdam, la Philharmonia Orchestra di Londra e la New York Philharmonic Orchestra; in passato ha assunto la direzione musicale dell’Orchestre de Paris e della hr-Sinfonieorchester Frankfurt. Con Deutsche Kammerphilharmonie Bremen ha registrato l’integrale delle Sinfonie di Beethoven, Schumann e Brahms. Di grande successo i cicli concertistici dedicati a Beethoven, Schumann e Brahms, compositore al centro di un approfondito lavoro con l’orchestra sin dal 2015; in questa stagione ha iniziato un percorso nelle Sinfonie di Schubert, oltre ad essere impegnato in un progetto incentrato sulle dodici Sinfonie “londinesi” di Haydn.

Nel 2011, in Estonia, ha fondato il Pärnu Music Festival dove torna ogni anno per dirigere l’orchestra residente, Estonian Festival Orchestra, e tenere masterclass in direzione orchestrale. Oltre a registrazioni e tournées europee con la EFO, in qualità di consulente musicale collabora abitualmente con l’Estonian National Symphony Orchestra per progetti dedicati ai maggiori compositori estoni contemporanei, eseguendo e registrando musiche di Arvo Pärt, Erkki-Sven Tüür, Lepo Sumera e Eduard Tubin. Numerosi i premi e i riconoscimenti ottenuti per la sua attività concertistica e discografica. Commandeur de L'Ordre des Arts et des Lettres nel 2015, nel 2019 viene insignito dell’Opus Klassik quale direttore dell’anno e del Rheingau Musik Preis per la sua attività con Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen; per il suo approfondito lavoro sulla musica di Sibelius riceve riconoscimenti dalla Sibelius Society of Finland e un Grammy Award per l’incisione delle Cantate di Sibelius con l'Orchestra Sinfonica Nazionale Estone.

 

María Dueñas

Nata a Granada nel 2002, María Dueñas è la nuova stella del violinismo internazionale. Un talento per la musica coltivato sin da bambina, studiando al Conservatorio di Granada e poi alla Scuola di Musica di Dresda, dove viene notata dal violinista Wolfgang Hentrich e dal direttore d'orchestra Marek Janowski. Debutta così, a soli sedici anni, con la San Francisco Symphony Orchestra suonando il Concerto per violino di Mendelssohn. Continua a studiare a Vienna con Boris Kuschnir. Vince una serie di concorsi, tra cui il “Vladimir Spivakov” nel 2018, il “Viktor Tretyakov” e lo “Yehudi Menuhin” nel 2021, spopolando in rete con la diretta streaming della sua prova di concorso. Seguitissima “rising star” sulla piattaforma The Violin Channel, scelta da BBC Radio3 per il suo programma “New Generation Artists”, María Dueñas moltiplica, inarrestabile, i suoi impegni concertistici, con elogi della critica che ne esalta le abilità tecniche e la maturità interpretativa e ampi consensi di pubblico, ogni volta affascinato dalla travolgente vitalità delle sue esecuzioni. Suona con importanti orchestre e direttori come Kent Nagano, Kazuki Yamada, Paavo Järvi, Daniel Harding, Manfred Honeck, Christoph Eschenbach, Yannick Nézet-Séguin, Mikko Franck, Stanislav Kochanovsky, Alan Gilbert, Andrés Orozco Estrada, Jukka-Pekka Saraste; collabora assiduamente con Gustavo Dudamel e la sua Los Angeles Philharmonic. Si dedica con passione anche alla musica da camera, suonando, tra gli altri, con Renaud Capuçon, Itamar Golan e il baritono Matthias Goerne. Nel 2023 è stata insignita del Premio Princesa de Girona de las Artes y las Letras. Incide in esclusiva per Deutsche Grammophon; per il suo album d’esordio ha scelto il Concerto per violino di Beethoven con cadenze di sua stessa composizione. María Dueñas suona un violino Nicolò Gagliano (17?4) su gentile concessione della Deutsche Stiftung Musikleben e lo Stradivari “Camposelice” (1710), concesso in prestito dalla Nippon Music Foundation.  

 

Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen

Diretta da Paavo Järvi sin dal 2004, Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen celebra quest’anno anche 20 anni di fruttuosa e stretta collaborazione con NDR Kultur (Norddeutscher Rundfunk Kultur). Tra le migliori formazioni sinfonico-cameristiche a livello internazionale, è apprezzata per la peculiarità di uno stile interpretativo che si fonda su un meticoloso lavoro di studio e di ricerca del suono per le opere e i compositori proposti di volta in volta nei suoi programmi. Con spirito innovativo, spaziando dal barocco al Novecento, sotto la guida Paavo Järvi l’orchestra legge i capisaldi del repertorio classico e romantico, focalizzandosi sulla produzione sinfonica di compositori quali Beethoven, Schumann, Brahms, Haydn e Schubert. L’integrale delle Sinfonie di Beethoven è stata più volte proposta in tournées internazionali, oltreché al Festival di Salisburgo, al Beethoven Festival di Bonn e al Musikfest di Brema; ugualmente l’incisione delle nove Sinfonie di Beethoven è considerata dalla critica un punto di riferimento nella storia dell’interpretazione beethoveniana. Per il film-documentario The Brahms-Code ha ottenuto il Deutschen Schallplattenkritik, mentre per l’incisione delle Sinfonie di Haydn nel 2023 è stata designata “Orchestra of the Year” dalla rivista Gramophone. Opus Klassik, Echo Klassik e Diapason d’or sono tra gli altri riconoscimenti ottenuti per l’attività discografica e per il valore del loro “Futur Lab”, elemento trainante nello sviluppo culturale di una società oggi divenuta globale. Orchestra residente dell'Elbphilharmonie di Amburgo e prima ancora della Kölner Philharmonie e del Festival di Rheingau, ha collaborato con celebrati solisti come Christian Tetzlaff, Maria João Pires, Janine Jansen, Igor Levit, Hilary Hahn e Martin Grubinger. Tarmo Peltokoski, finlandese, 24 anni, dal 2022 è direttore ospite principale dell’orchestra.

 

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