CONCERTO SINFONICO NEL CARCERE DI ROSSANO

Musica dal vivo nello scenario del teatro dell’Istituto di Rossano offerto dalla Banda Musicale di Cariati
Rossano, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) La musica dal vivo entra nel teatro dell’Istituto di Rossano e da lì, attraverso il fiato, le percussioni e la passione di un gruppo multi generazionale di persone ben assortito e diretto dal Maestro Antonio CIRIGLIANI, si diffonderà spaziando liberamente fino a disperdersi oltre qualunque tipo di ostacolo, oltre le mura e le grate. Infatti, nel corso della mattinata del 29 p.v. la banda musicale “CITTA’ DI CARIATI” si cimenterà in un concerto sinfonico dedicato ai detenuti. Il gruppo musicale, composto da ben 50 (cinquanta) elementi, ha espresso alla Direzione del penitenziario il desiderio di poter offrire uno spettacolo gratuito in occasione delle festività natalizie al fine di allietare, anche per i detenuti, un periodo particolare e significativo. La proposta è stata naturalmente accolta dal Direttore del carcere Dr. Giuseppe Carrà che attraverso l’iniziativa coglie un’ulteriore conferma dell’azione perseguita dalla Direzione del carcere finalizzata a favorire l’integrazione della comunità detenuta con il territorio.
A tal proposito dichiara” L’iniziativa proposta dalla Banda Musicale Città di Cariati è, da un certo punto di vista, motivo di soddisfazione per lo sforzo continuo prodotto dall’Amministrazione Penitenziaria, in tutte le sue articolazioni, per far concepire il carcere una struttura necessaria ed utile alla comunità e non un fattore di degrado. Infatti, al pari dei nosocomi, che hanno il compito di curare il corpo dei cittadini, il penitenziario ha sì la funzione di luogo deputato all’espiazione della pena ma, contestualmente, ha anche quello di recuperare il cittadino per renderlo alla società conformato alle regole della civile convivenza ed è questo secondo obiettivo, il più difficile ma al tempo stesso il più esaltante, che si persegue di realizzare durante il tempo della pena con l’apporto, indispensabile, della comunità esterna. L’esclusione sociale serve a poco, se vogliamo è controproducente. Non è con la segregazione fisica che si risolve il problema della devianza. Investire nel carcere conviene ed è doveroso farlo se si considera che le persone detenute prima o poi dal carcere sono destinate ad uscire per ritornare alla comunità ed allora è auspicabile che siano persone diverse, nuove, rigenerate nei valori. Sento dover ringraziare quanti, volontariato, associazioni, componenti sociali ed imprenditoriali oltre a quelli Istituzionali si prodigano insieme agli operatori penitenziari affinchè si possa costruire una vita alternativa a quanti hanno conosciuto solo quella delinquenziale. Mi sia qui concesso di evidenziare come la comunità esterna, in questo caso la Banda Musicale Città di Cariati, dimostra di aver compreso e come, ancora una volta, spontaneamente, chiede di partecipare al processo di ricostruzione dell’uomo che passa anche attraverso momenti di cultura come questo e di ristoro dello spirito come è stata la recente visita di S.E. Santo MARCIANO’ che nella circostanza ha dato tangibile segno di come, con la Parola, è possibile ristabilire vincoli di fratellanza e di condivisione con soggetti appartenenti a culture e credo religioso diverso da quello Cristiano Cattolico e percorsi di vita criminale, per potere uscire da quello che Sua Ecc. il Vescovo ha definito il carcere “reale” da cui è possibile uscire ricostruiti a differenza del carcere “morale” i cui limiti sono molto più difficili da superare.
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