Nola Al Museo Storico Archeologico il corso di aggiornamento su “Beni Culturali governance, valorizzazione e tutela” per i giornalisti iscritti all’Ordine. (Scritto da Antonio Castaldo)

Importanti ospiti hanno relazionato in merito nella bella location museale assai interessante e degna di una approfondita visita.
Nola NA, (informazione.it - comunicati stampa - istruzione e formazione) Promosso dall’Assostampa Campania valle del Sarno con l'Ordine Giornalisti Campania, presso il Museo Storico Archeologico di Nola, in Via Senatore Cocozza al n. 2 si è tenuto sabato 16 settembre il corso sul tema “Beni Culturali governance, valorizzazione e tutela” di aggiornamento per i giornalisti iscritti all’Ordine, nell’ambito delle tappe formative di aggiornamento obbligatorio. Il Presidente dell’Assostampa Campania Valle del Sarno, Salvatore Campitiello, ha espresso il suo augurio di buon lavoro ed ha portato il saluto del Presidente O.d.G. Campania, Ottavio Lucarelli e del Vice Presidente, Mimmo Falco.
Il Direttore della struttura ospitante, l’Architetto Giacomo Franzese, nel dare il benvenuto a tutti i partecipati ha ricordato il motivo della nascita del Museo a Nola “per tutelare il patrimonio locale e quello della zona e dei paesi limitrofi per la fruizione e la conoscenza della propria storia. Oggi siamo qui per avere un contributo importante da specialisti del settore. Ciascuno porta verità a chi spesso viene manovrato dalla politica o dall’economia. Noi prima di tutto valorizziamo e tuteliamo e poi commercializziamo”. A moderare l’incontro vi era la dott.ssa Ilenia Gradante, del Polo Museale della Campania, che ha sottolineato “la valenza simbolica e culturale del patrimonio culturale. L’ha capito il terrorismo, la mafia e l’Isis. Da effetto collaterale il patrimonio culturale diventa obiettivo. E’ una risorsa non rinnovabile (Convenzione di Faro 27 Ottobre 2005 in vigore dal ° Giugno 2011) e davanti a noi ci sono nuove sfide come le nuove tecnologie nella comunicazione e la crescita del pubblico fruitore non passivo ma fatto di cittadini attivi nel processo di valorizzazione”.
Il Prof. Angelo Chianese dell’Università “Federico II” di Napoli, Presidente del distretto DATABENC ha parlato delle applicazioni della “Nuove tecnologie per la fruizione dei musei” esordendo con queste parole: “I musei sono sistemi complessi, non semplici sistemi espositivi, sono espressione del territorio ne rappresentano storia e tradizione riportando testimonianze e sviluppando poli attrattori culturali e turistici. Sono attori delle attività di creazione, conservazione e diffusione della conoscenza”. L’incontro fra i musei e le tecnologie si basa su un rapporto complesso e dialettico con l’obiettivo della trasformazione da luogo di visita passiva da parte del pubblico a luogo dinamico di crescita e di produzione di conoscenza. “A partire dal Web 2.0 e dall’impiego dei social media si è allargata e diffusa la socializzazione dei saperi, la rete di macchine è diventata rete di persone e nel futuro prossimo con l’Internet delle cose (Internet of Things) diventerà rete di oggetti intelligenti, con tutti, persone e cose, che parlano tra loro”. Il professore Chianese ha citato infine la positiva esperienza della mostra “Il Bello o il Vero” allestita a Napoli nel Complesso di San Domenico Maggiore, dall’ottobre 2014 al giugno 2015. La mostra di 330 sculture della scuola napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento ha registrato più di 80.000 visitatori. Essi hanno potuto osservare ed “ascoltare” le sculture mediante l’installazione di 250 BeagleBone Black associati ad esse in rete tra loro. Attualmente questi tipi di installazioni si trovano al Museo Civico di Castelnuovo, al Museo Filangieri, al Museo diocesano, alla pinacoteca di Rivisondoli, al Circolo Artistico politecnico, alla Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo.
Il Dott. Claudio Gnessi, dell’Associazione Ecomuseo Casilino di Roma, ha testimoniato “L’Ecomuseo Casilino: da entità progettuale a istituzione della governance collaborativa urbana” . Patto, condivisione di obiettivi e strategie, comunità, cura, territorio, storia, cultura materiale e immateriale sono i nodi a sostegno della rete di questa nuova dimensione collettiva esistenziale e culturale: “L’Ecomuseo è un processo dinamico nel quale una comunità conserva, interpreta e valorizza i propri patrimoni in funzione di uno sviluppo condiviso sostenibile”.
L’Architetto Francesco Delizia, del Polo Museale della Campania, ha rappresentato la sua esperienza per la “Conservazione di memorie fragili: l’ex Campo di concentramento di Fossoli dopo il sisma del 2012”. Nato come Campo di prigionia per militari nemici e poi trasformato in campo di concentramento per il transito degli ebrei verso i Campi di sterminio in Germania, 1942-1944; diventato sede della comunità di Nomodelfia, fondata da Don Zeno Santini (Fossoli 1900-Grosseto 1981) con tutti i beni in comune, 1947-1954; trasformato in campo di Accoglienza dei profughi dell’esodo dei Giuliano-Dalmati, 1950-1970; disabitato e del tutto abbandonato dal 1970; terremotato nel 2012. L’intervento di messa in sicurezza, conservazione e fruizione sarà oggetto di pubblicazione a breve con il titolo “Strappati all’oblio”.
Capitano Gianpaolo Brasili del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri, ha trattato il tema “Individuare un’opera trafugata: la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”. Questa esperienza istituzionale dello Stato Italiano con l’Arma dei Carabinieri ha un riconosciuto primato mondiale in questo campo. La banca dati, prevista dall’art. 85 del D. Lgs 42/2004 Codice beni Culturali, gestita dall’Ufficio Comando Sezione Elaborazione Dati, strumento informativo unico, per facilità utilizzo e capacità di risposta operativa, elevato numero di dati trattati. Contiene dati riferiti a : furti di opere d’arte; verifiche fotografiche; dinieghi di esportazioni; accertamenti sulla legittimità del possesso di beni culturali; rilevamenti di scavi clandestini; sequestri di opere contraffatte: monitoraggio di siti archeologici e paesaggistici; controlli di beni pubblicati in cataloghi di case d’asta e sul web. In essa vi sono raccolti dati riferiti a 1.222.558 Opere da ricercare; 64.297 Immagini; 63.385 Furti denunciati; 6.186.928 Beni descritti. Su You Tube (Fonte SiComunicazione News) un recupero di una Pala d’Altare rubata nel 1992, https://www.youtube.com/watch?v=i8PiBvG7wTA . La giornata si è chiusa con il rinnovato invito a visitare il Museo Storico e Archeologico di Nola con un notevole repertorio di testimonianze e reperti del territorio dell’Agro Nolano.

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