La Ferrovia dell’Avisio: la richiedono residenti e turisti.

Le fotoed i post di residenti e turisti delle valli di Fassa e di Fiemme
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - trasporti) La Ferrovia dell’Avisio: la richiedono residenti e turisti.

La ferrovia Ora- Predazzo, di grande utilità dagli inizi del ‘900 fino alla sua chiusura e smantellamento nel 1963 a causa dell’avvento dell’automobile, oggi provoca forti nostalgie alla gente della Val di Fiemme e della Val di Fassa ma non solo...
Dagli anni ’50 in poi le valli dolomitiche iniziarono ad essere frequentate dai turisti e il loro numero ad oggi è incrementato enormemente, specialmente in Val di Fassa, provenendo da molte regioni italiane e dall’estero
Il fatto che non esista un servizio di trasporto pubblico che parta da Trento e raggiunga la valle in un tempo minore di due ore e mezza non incentiva le persone a lasciare a casa l’automobile per raggiungere la meta con un mezzo alternativo. In certi periodi dell’anno, ad esempio le settimane adiacenti a Ferragosto e nel periodo natalizio, creano in Val di Fassa non indifferenti disagi allo spostamento su strada dei veicoli, creando code chilometriche da Moena a Canazei durante la mattina e in senso opposto durante la sera. Gli effetti causati da ciò sono appunto i disagi perchè un tratto di strada percorribile tranquillamente in 15 minuti si trasforma in un’agonia di quasi un’ora ed i tranquilli paesi di montagna si trasformano in delle metropoli caratterizzate da traffico e smog.
Ma è proprio questo quello che vogliono i turisti che frequentano queste zone e le persone che ci abitano?
Il giorno 19 Agosto 2016, nel gruppo Val di Fassa presente in Facebook, dove sono iscritte più di 9000 persone di cui la maggior parte sono turisti che frequentano la valle e in piccola parte anche residenti, non sono state postate solo fotografie di paesaggi incantevoli della valle ma sono state fatte delle proposte per cercare di risolvere il problema del traffico. L’idea nasce da alcuni turisti che scrivono: “Anni fa il treno arrivava fino a Predazzo. Non sarebbe bello che ci fosse ancora nelle nostre valli (fino a Penia)? E basta code e smog?”. E un altro: “Rivogliamo il trenino di Fiemme e Fassa”. Questi due post hanno totalizzato centinaia dei famosi mi piace, molte persone hanno condiviso nelle loro bacheche e molte altre hanno commentato. Interessanti i commenti poichè tutti favorevoli alla realizzazione dell’opera ferroviaria. Non mancano alcuni commenti che presentano delle perplessità, ma queste perplessità non sono motivate dal fatto che siano contrari alla ferrovia, ma al periodo di crisi in cui ci troviamo che potrebbe impedire la costruzione a causa della mancanza di soldi e risorse. Insomma, dall’analisi di tutti i commenti dei vari post risulta che tutti richiedono la costruzione della ferrovia.
Sempre in Val di Fassa è stato creato addirittura un sondaggio sempre riguardante quante persone sono favorevoli alla ferrovia fino in Val di Fassa. Anche qui, chi ha partecipato ha votato positivamente o con qualche perplessità relativamente alle possibilità di ricominciare il lavoro da capo. Nessun contrario!
La sera del 19 Agosto, la notizia è arrivata anche in un altro gruppo Facebook, Moena – La fata delle Dolomiti, dove è stato condiviso il post di Val di Fassa. Anche qui sono stati raggiunti quasi duecento mi piace e molti commenti positivi.
In conclusione, si può notare come anche il turismo oggigiorno richieda dei servizi diversi, anche nei riguardi della mobilità poichè è più sensibile all’ambiente, più rispettoso e voglioso di imparare qualcosa di nuovo.
A questi gruppi si aggiunge il sito di Transdolomites che nel proprio gruppo Facebook registra da tempo quotidianamente migliaia di visualizzazioni in costante crescita.
Quanto sta avvenendo anche al di fuori del contesto di Transdolomites è la dimostrazione che sta prendendo forma un importante movimento di opinione di liberi cittadini che sono fedeli alle Dolomiti ma che desidererebbero viverle in maniera più civile. Mia come questa estate il tema della mobilità ha occupato le pagine dei media e questo merito lo si deve anche alle forti campagne di sensibilizzazione promosse da settimane dai media. Ma ora dai dibattiti bisogna fare un deciso salto di qualità, bisogna passare all’azione ed alla progettazione delle infrastrutture ferroviarie dolomitiche ed avare il coraggio di fare propri gli obiettivi dei tanti ingegneri ferroviari italiani, svizzeri, austriaci che misero in evidenza con i loro progetti la necessità di mettere in rete con le ferrovie di vallata tutto il contesto delle Alpi centrali.
Dai cittadini si leva la voce degli obiettivi che si dovranno perseguire nei prossimi anni. L’auspicio è che ora , residenti, operatori economici , la politica sappia porsi in una posizione di ascolto e di azione.

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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