Banca IFIS S.p.A. : Risultati di eccellenza nei primi 9 mesi sospinti dalla qualità del credito

Soddisfazione per i coefficienti patrimoniali (14,9%) L'AD Giovanni Bossi: "Miglioramento recepito in tutte le categorie del credito deteriorato". I primi nove mesi 2014 1 gennaio-30 settembre ·    Margine di intermediazione a 210,8 milioni (+8,6%) ·    Utile netto a 74,2 milioni (+10,5%) ·    Risultato netto della gestione finanziaria a 181,1 milioni di euro (+13,5%) ·    Sofferenze nette/impieghi settore Crediti Commerciali in diminuzione: 1,5% a settembre 2014 dal 2,6% a...
New York, (informazione.it - comunicati stampa - servizi) Soddisfazione per i coefficienti patrimoniali (14,9%)
L'AD Giovanni Bossi: "Miglioramento recepito in tutte le categorie del credito deteriorato".

I primi nove mesi 2014
1 gennaio-30 settembre

·    Margine di intermediazione a 210,8 milioni (+8,6%)
·    Utile netto a 74,2 milioni (+10,5%)
·    Risultato netto della gestione finanziaria a 181,1 milioni di euro (+13,5%)
·    Sofferenze nette/impieghi settore Crediti Commerciali in diminuzione: 1,5% a settembre 2014 dal 2,6% a dicembre 2013
·    NPL coverage ratio: 86,6% a settembre 2014 dal 78,4% a dicembre 2013
·    Costo della qualità creditizia a 189 bp (333 bp al 30 settembre 2013)
·    Assunzioni in crescita: oltre 89 nuove risorse inserite nel Gruppo
·    Ratio totale fondi propri ancora in miglioramento: 14,9%


3° trimestre 2014
30 giugno-30 settembre
   
·    Margine di intermediazione a 67,8 milioni di euro (+8,6%)
·    Risultato netto della gestione finanziaria a 59,3 milioni (+9,5%)
·    Utile netto a 24,1 milioni di euro (+4,6%)

Mestre, 28 ottobre 2014 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS, riunitosi oggi sotto la presidenza di Sebastien von Furstenberg, ha approvato i risultati dei primi nove mesi del 2014.
"Una qualità creditizia che raggiunge livelli di eccellenza è l'elemento che caratterizza il trimestre appena concluso - commenta l'Amministratore Delegato Giovanni Bossi - con l'ulteriore considerazione dell'aver conseguito questo risultato in un contesto di riferimento ancora non buono. Il miglioramento non è solo sulle sofferenze, che hanno raggiunto dimensioni sostanzialmente non più significative, ma in generale su tutte le categorie del credito deteriorato. Questo rappresenta una conferma della bontà di un modello di business che riesce a dare supporto alle PMI senza lasciare scoperto il fianco sul fronte della qualità del credito. I risultati - continua Bossi - sono di soddisfazione in termini reddituali, di consistenza patrimoniale e di disponibilità in termini di liquidità. La Banca continuerà quindi nei prossimi trimestri a fare la sua parte a supporto dell'economia reale del Paese, continuando a generare ritorni positivi a beneficio degli azionisti e delle prospettive di sviluppo dell'Istituto".

Andamento della gestione

Dinamiche economiche del consolidato
Il margine di intermediazione aumenta dell'8,6% a 210,8 milioni (194,1 milioni nei primi nove mesi dell'anno precedente) grazie all'apporto in costante crescita sia del maggior margine di interesse, sia delle commissioni a fronte dei servizi di gestione e garanzia offerti dal Gruppo verso le imprese.
Risulta molto rilevante il contributo al margine di intermediazione consolidato derivante dal settore Crediti Commerciali, pari al 55,0% del totale (46,7% al 30 settembre 2013) con crescita del 27,9%.
L'apporto degli altri settori risulta così composto: settore DRL (Distressed Retail Loans) 9,5% (10,0% nei primi nove mesi del 2013), Crediti Fiscali 3,9% (3,9% al 30 settembre 2013), Governance e Servizi 31,6% (39,4% al 30 settembre 2013).

La crescita registrata nel margine di intermediazione del settore Crediti Commerciali, +27,9% (116,0 milioni di euro rispetto ai 90,7 milioni nel corrispondente periodo del 2013) si è realizzata a fronte di un incremento da un lato del numero delle imprese finanziate (+14,2% per oltre 4.100 PMI), con un turnover del settore pari a 5,8 miliardi di euro rispetto ai 3,9 miliardi nei primi nove mesi del 2013 (+48,6%); dall'altro dei maggiori interessi di mora riferibili all'area di business Pharma (14,8 milioni di euro rispetto a 4,3 milioni di euro del corrispondente periodo del 2013). In particolare l'area di business Pharma ha realizzato, nel corso dei primi nove mesi del 2014, incassi e turnover in crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; nel dettaglio, gli incassi sono incrementati del 10,0%.
Il settore DRL, attivo nell'acquisto e nella gestione di portafogli di crediti non performing originati nel credito al consumo, registra un margine pari a 20,0 milioni di euro rispetto ai 19,4 milioni nel corrispondente periodo del 2013 (+3,3%). Opportuno evidenziare che l'andamento del margine di intermediazione non è rappresentativo delle dinamiche del settore DRL in quanto, relativamente ai crediti DRL in sofferenza, esclude, ai fini contabili, gli effetti economici conseguenti alle variazioni dei flussi di cassa attesi, che vengono registrati nella voce rettifiche/riprese di valore su crediti secondo l'attuale interpretazione data dalla Banca ai principi contabili IAS/IFRS. Dal punto di vista gestionale, invece, la redditività del settore DRL va rilevata tenendo conto anche di tale voce.
Il settore dei Crediti Fiscali si attesta a 8,1 milioni di euro (7,6 milioni di euro nei primi nove mesi del 2013, +7,2%). Il dato al 30 settembre 2013 includeva il duplice effetto derivante dalla revisione contemporanea dei flussi di cassa attesi, maggiori del previsto, e dei tempi di incasso, più brevi del previsto, con un effetto non ricorrente sul margine di intermediazione pari a 3,5 milioni di euro. Anche nei primi nove mesi del 2014 si è realizzata una componente straordinaria pari a 1,2 milioni di euro costituita dal recupero di un credito completamente svalutato dalla ex-Fast Finance. Al netto di tali componenti non ricorrenti il margine di intermediazione dei primi nove mesi  passa da 4,1 milioni di euro del 2013 a 6,9 milioni di euro nel 2014, con un incremento del 68,3%.
Il settore Governance e Servizi si attesta a 66,6 milioni di euro rispetto ai 76,5 milioni al 30 settembre 2013. La dinamica della redditività di questo settore è condizionata dalla minor marginalità del portafoglio titoli (82,6 milioni di euro rispetto ai 95,2 nel corrispondente periodo del 2013), in conseguenza della riduzione dei rendimenti medi, nonchè dal costo della raccolta retail eccedente gli impieghi core, detenuta al fine di assicurare un livello di liquidità adeguato in caso di particolari stress del contesto economico.
Nel terzo trimestre il margine di intermediazione si attesta a 67,8 milioni di euro verso i 62,4 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2013 (+8,6%). I Crediti Commerciali hanno contribuito per 37,4 milioni di euro (+12,3% verso 33,3 milioni), il settore DRL per 7,1 milioni (+55,7% verso 4,5 milioni) i Crediti Fiscali per 3,8 milioni (+82,1% verso 2,1 milioni); il settore Governance e Servizi per 19,5 milioni di euro rispetto ai 22,5 dello stesso periodo del 2013 (-13,1%). 

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti sono risultate pari a 29,7 milioni di euro, rispetto ai 34,5 milioni al 30 settembre 2013 (-14,1%). Il trend è in parte conseguenza di una politica molto rigorosa negli accantonamenti adottata dalla Banca con l'obiettivo di migliorare la qualità degli attivi, accompagnata dalla contrazione nei flussi dei nuovi crediti deteriorati, grazie all'adeguatezza degli standard adottati dalla Banca nei precedenti quarter in sede di assunzione del rischio di credito.
Il decremento nel trend delle rettifiche di valore si traduce in un netto miglioramento del costo del rischio di credito calcolato negli ultimi 12 mesi rispetto all'impiego medio sui crediti totali, che si attesta a 189 bp (333 bp al 30 settembre 2013). Il rapporto sofferenze/impieghi nel settore crediti commerciali scende all'1,5% a settembre 2014 rispetto al 2,6% del 31 dicembre 2013. Il coverage ratio dei Non Performing Loans si attesta a 86,6% a settembre dal 78,4% di dicembre 2013.

Il risultato netto della gestione finanziaria del Gruppo è pari a 181,1 milioni di euro contro 159,6 milioni di euro al 30 settembre 2013, con un incremento del 13,5%.
Il risultato netto della gestione finanziaria del settore Crediti Commerciali cresce del 58,8% a 86,0 milioni di euro contro 54,2 milioni del 30 settembre 2013, per effetto dell'incremento del margine di intermediazione e della riduzione delle rettifiche sui crediti; quello del settore DRL è pari a 20,3 milioni contro 21,0 milioni al 30 settembre 2013 (-3,4%); quello dell'area Crediti Fiscali si attesta a 8,3 milioni di euro rispetto agli 8,0 milioni del 30 settembre 2013, con un incremento del 3,2%; il settore Governance e Servizi registra un calo del 12,9%, attestandosi a 66,6 milioni di euro contro i 76,4 milioni dei primi nove mesi del 2013.
La performance del periodo del settore DRL è stata influenzata dalla nuova modalità di recupero del credito che prevede un maggior ricorso alla sottoscrizione di piani di rientro (manifestazioni di volontà) rispetto alla raccolta cambiaria. Si evidenzia che la raccolta totale degli strumenti finanziari sopra delineati, nel corso dei primi nove mesi del 2014, ammonta a 106,6 milioni di euro mentre nei nove mesi del 2013 la raccolta cambiaria, unico strumento rateale a disposizione, ammontava a 59,0 milioni di euro. Gli incassi ottenuti nei nove mesi del 2014 ammontano a 25,6 milioni a fronte di 20,8 milioni nello stesso periodo dell'anno precedente. In particolare la sottoscrizione di piani di rientro volontari da parte dei debitori (che comporta un incrementato numero di adesioni da parte del debitore), spiega i suoi effetti economici con circa un trimestre di ritardo rispetto alla data di sottoscrizione, per effetto del prudente approccio adottato dalla Banca. Il passaggio a costo ammortizzato avviene infatti solo quando il cliente ha pagato un importo pari ad almeno tre rate mensili.
Nel terzo trimestre il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 59,3 milioni di euro (54,1 milioni nel terzo trimestre del 2013, +9,5%). I crediti commerciali hanno contribuito per 29,8 milioni di euro (24,3 milioni al terzo trimestre 2013, +22,7%), il settore DRL per 6,0 milioni (5,3 milioni nello stesso periodo del 2013, +13,4%); i crediti fiscali per 4,0 milioni (2,1 milioni nel secondo trimestre del 2013, +89,1%); il settore Governance e Servizi per 19,5 milioni contro 22,5 milioni al 30 settembre 2013 (-13,1%).

Al 30 settembre 2014 i costi operativi, pari a 69,7 milioni di euro contro 55,0 milioni nei primi nove mesi del 2013, aumentano del 26,8%, incremento dovuto all'obiettivo di strutturare maggiormente alcune aree e servizi a supporto del business e del contesto in cui il Gruppo è chiamato ad operare. Numerose le nuove assunzioni avvenute: sono oltre 89 le risorse inserite nel Gruppo nei soli primi nove mesi del 2014.

Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione), si attesta, al 30 settembre 2014, al 33,1% contro il 28,3% dello stesso periodo del 2013. L'incremento è ascrivibile in particolare all'accantonamento, non ricorrente, della quota di intervento richiesta dal FITD per 1,5 milioni di euro, al netto del quale il cost/income ratio risulta pari al 32,3%. L'aumento di tale indice è altresì riferibile ai costi per l'imposta di bollo proporzionale (cosiddetta "mini patrimoniale") relativi alla raccolta retail che si incrementano di circa 1,0 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2013 a seguito dell'aumento dell'aliquota a valere dal 2014 e che, per politica commerciale, non vengono riaddebitati alla clientela. Le spese per il personale, pari a 31,5 milioni di euro contro 27,2 milioni, risultano in aumento del 15,8% rispetto al 30 settembre 2013; tale effetto è dovuto sostanzialmente all'aumento del numero dei dipendenti del Gruppo che sale a fine periodo a 602 (contro i 536 del 30 settembre 2013). I costi aumentano oltre che per i costi per l'imposta di bollo relativi alla raccolta retail già commentati, anche per le spese per il reengineering dei processi di business e del sistema dei controlli interni (richiesto dagli adeguamenti alle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche in materia di sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa). Si incrementano infine i costi legati ai marchi Credi Impresa Futuro e CrediFamiglia. Fra le altre spese amministrative sono ricompresi i compensi riconosciuti agli agenti e alle società per il recupero crediti del settore DRL, che passano da 3,9 milioni di euro al 30 settembre 2013 a 3,8 milioni di euro al 30 settembre 2014.

L'utile lordo del periodo si attesta a 111,4 milioni di euro contro 104,6 milioni, in aumento del 6,5% rispetto al 30 settembre 2013.
Le imposte sul reddito ammontano a 37,2 milioni di euro, in diminuzione dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2013 (37,5 milioni di euro). Il tax rate di Gruppo passa dal 35,9% del 30 settembre 2013 al 33,4% del 30 settembre 2014, in larga parte a seguito dell'introduzione della deducibilità delle rettifiche di valore su crediti dall'imponibile IRAP.
L'utile netto d'esercizio totalizza 74,2 milioni di euro, rispetto ai 67,1 milioni di euro del 30 settembre 2013 (+10,5%).
Nel terzo trimestre l'utile lordo è pari a 36,2 milioni di euro (36,2 milioni nello stesso periodo del 2013) mentre l'utile netto si attesta a 24,1 milioni di euro contro i 23,1 milioni del secondo trimestre 2013 (+4,6%).
Dinamiche patrimoniali del consolidato
L'attivo della Banca è rappresentato fondamentalmente da crediti verso la clientela e da titoli in portafoglio.
Il totale dei crediti verso la clientela ha raggiunto a fine periodo i 2.588,0 milioni di euro, in aumento del 12,7%, +291,4 milioni, rispetto ai 2.296,9 milioni di euro a fine del 2013. Nel dettaglio, i crediti commerciali aumentano di 204,9 milioni di euro rispetto alla chiusura dell'esercizio 2013 (+10,6%). La forte crescita degli impieghi è stata realizzata nonostante la presenza di importanti flussi di incassi per le esposizioni nei confronti della Pubblica Amministrazione. L'incidenza delle esposizioni creditizie verso la PA al 30 settembre 2014 è pari al 24,3% del totale dei crediti del settore contro il 27,0% al 31 dicembre 2013 mentre l'incidenza delle esposizioni verso il settore privato è pari al 75,7% (contro il 73,0% al 31 dicembre 2013). I crediti DRL aumentano di 38,9 milioni di euro (+30,4%) e i crediti fiscali aumentano di 24,1 milioni di euro (+26,7%). Per quanto riguarda il settore Governance e Servizi, risulta in aumento il saldo della marginazione legata alle operazioni di pronti contro termine passivi in Titoli di Stato sulla piattaforma MTS per un importo pari a 77,5 milioni di euro (+96,8%). La scadenza di pronti contro termine attivi con controparte Cassa di Compensazione e Garanzia in essere a fine esercizio 2013 genera al contrario una diminuzione di 52,7 milioni di euro.
Per quanto attiene l'attività a favore delle PMI, la durata dei finanziamenti si conferma a breve termine, in linea con la strategia di supporto al capitale circolante che rappresenta l'attività centrale dell'Istituto.

Il totale delle attività deteriorate nette ammonta a 291,5 milioni di euro contro 291,1 milioni a fine 2013     (+0,1%). Per i Crediti Commerciali, la cui dinamica è la sola di effettivo interesse ai fini della considerazione della qualità del credito della Banca, il totale delle attività deteriorate si attesta a 124,6 milioni di euro da 162,6 a fine 2013, con un calo del 23,4%.
In netto miglioramento il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi del settore Crediti Commerciali che passa dal 2,6% a fine 2013 all'1,5%.

Nel dettaglio le attività deteriorate del Gruppo nel solo settore dei crediti commerciali sono così composte:
Il totale delle sofferenze nette verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attesta al 30 settembre 2014 a 33,0 milioni di euro contro 50,8 milioni di euro a dicembre 2013, con un decremento del 35,1%. Tale diminuzione è dovuta: alla contrazione nel flusso di nuovi ingressi; al positivo realizzo di alcune posizioni già classificate a sofferenza risalenti ad esercizi trascorsi; alle rettifiche di valore operate nel periodo.
Al 30 settembre 2014 il totale degli incagli ammonta a 45,9 milioni di euro, rispetto ai 61,8 milioni a dicembre 2013 (-25,7%).
Le esposizioni scadute ammontano a 29,5 milioni di euro contro i 41,7 milioni a dicembre 2013 (-29,1%). Le esposizioni scadute nette si riferiscono per 8,7 milioni di euro (6,0 a fine 2013) a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell'ambito dell'attività di finanziamento.
L'andamento virtuoso dei crediti deteriorati, pur in un contesto economico difficile, è anche il risultato della corretta calibrazione del modello di assunzione del rischio di credito e della attenta gestione delle esposizioni verso la clientela. Su tutti questi aspetti la Banca continuerà a profondere il massimo impegno con l'obiettivo di continuare ad assicurare una eccellente qualità creditizia degli impeghi.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) includono titoli di debito e titoli di capitale e si attestano al 30 settembre 2014 a 414,8 milioni di euro, in diminuzione dell'83,6% rispetto ai 2.529,2 milioni di euro a fine 2013. La relativa riserva da valutazione al netto dell'effetto fiscale è pari a 7,3 milioni di euro al 30 settembre 2014 (-8,6 milioni di euro rispetto alla fine 2013). La variazione nella dimensione del portafoglio rispetto alla fine dell'esercizio precedente costituisce la ragione principale della contrazione del fair value dei titoli classificati tra gli AFS; questa, ancorché priva di impatti in termini economici, nonché l'avvenuto rimborso di una parte di essi, ha determinato una variazione negativa del valore del Patrimonio Netto del Gruppo pari a 8,6 milioni di euro.
Il portafoglio attività finanziarie detenute sino alla scadenza (HTM) ammonta al 30 settembre 2014 a 5.095,0 milioni di euro, in diminuzione del 12,4% rispetto alla fine dell'esercizio 2013 ed è costituito da titoli di Stato italiani con scadenza residua al momento dell'acquisto superiore ad un anno. Il portafoglio HTM presenta alla data di riferimento plusvalenze nette non contabilizzate per un importo pari a 168,0 milioni di euro, al lordo del relativo effetto fiscale. Queste plusvalenze non sono state rilevate in ottemperanza al criterio del costo ammortizzato applicabile al portafoglio in analisi.

Il totale dei crediti verso banche al 30 settembre 2014 è pari a 294,8 milioni di euro, rispetto ai 415,8 milioni al 31 dicembre 2013 (-29,1%). Questa voce comprende alcuni titoli non quotati in un mercato attivo con controparti bancarie, per un ammontare di 11,0 milioni di euro (-54,1% rispetto al 31 dicembre 2013) ed impieghi di tesoreria presso altri istituti di credito per 283,8 milioni di euro (-27,6% rispetto al 31 dicembre 2013), connessi essenzialmente al mantenimento di disponibilità eccedenti sul sistema.

Nelle tre voci precedenti viene compreso l'intero portafoglio titoli di debito in essere a fine settembre 2014 dettagliato per scadenza come segue:
Il portafoglio dei titoli di debito al 30 settembre 2014 è pari a 5.507,9 milioni di euro, in diminuzione del 34,1% rispetto al 31 dicembre 2013, a seguito del rimborso di titoli giunti a scadenza nel periodo per 3.118,0 milioni di euro. La Banca non effettua alcuna azione di trading sul portafoglio titoli. A seconda delle caratteristiche intrinseche dei titoli e in conformità a quanto previsto dallo IAS 39, essi sono stati classificati fra le attività finanziarie disponibili per la vendita, le attività finanziarie detenute fino a scadenza o fra i crediti verso banche. Il 7,8% dei titoli presenti in portafoglio a fine periodo ha scadenza a dicembre 2014, il 40,4% scade entro dicembre 2015, il 13,8% entro dicembre 2016 e il 38,0% entro la fine del 2018.
Questa importante dotazione ha consentito a Banca IFIS di attingere a provvista a costi contenuti attraverso operazioni di pronti contro termine sulla piattaforma MTS o di rifinanziamento sull'Eurosistema.

Il totale della raccolta, che al 30 settembre 2014 risulta pari a 7.950,1 milioni di euro con un decremento del 26,7% rispetto al 31 dicembre 2013, è rappresentata per il 92,0% da Debiti verso la clientela (38,5% al 31 dicembre 2013) e per l'8,0% da Debiti verso banche (61,5% al 31 dicembre 2013).
La dinamica della raccolta, al netto del conto deposito rendimax e del conto corrente contomax, va analizzata in modo integrato in funzione dell'andamento del mercato ed è costituita da raccolta wholesale mediante pronti contro termine (classificati tra i debiti verso la clientela in quanto effettuati con controparte formalmente non bancaria), da operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema, nonché da operazioni di breve termine messe in atto dalla tesoreria verso altri istituti bancari.

Il considerevole decremento dell'ammontare dei Debiti verso banche rispetto alla fine del precedente esercizio è conseguenza del minor ricorso al rifinanziamento sull'Eurosistema rispetto all'utilizzo della piattaforma MTS e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia (classificata tra i debiti verso la clientela). L'utilizzo della fonte BCE o della piattaforma MTS trova ragione esclusiva in valutazioni di convenienza economica. Le tensioni sul mercato della liquidità registrate nella parte terminale dell'esercizio 2013, che avevano portato ad un marginale innalzamento dei tassi di interesse sulla piattaforma MTS rendendo più conveniente rivolgersi all'Eurosistema, sono gradualmente rientrate nel corso del 2014. La Banca ha quindi ripreso ad utilizzare quasi esclusivamente la piattaforma MTS.

I Debiti verso la clientela ammontano al 30 settembre 2014 a 7.317,6 milioni di euro, (+75,1% rispetto al 31 dicembre 2013). Il considerevole aumento è dovuto principalmente al maggior utilizzo di pronti contro termine con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia che a fine periodo si attesta a 3.607,0 milioni di euro (contro 263,7 milioni di euro a fine 2013). Nonostante la diminuzione dei tassi, effettuata per allineare il rendimento ai livelli di mercato e con un conseguente effetto benefico sul conto economico della Banca, la raccolta retail, composta dal conto deposito rendimax e dal conto corrente contomax, al 30 settembre 2014 è pari al 3.636,9 milioni verso 3.868,1 a dicembre 2013 (-6,0%). La Banca continua a farsi carico dell'imposta di bollo proporzionale su rendimax e contomax, pari allo 0,20%.

I Debiti verso banche, che ammontano a 652,6 milioni di euro (rispetto ai 6.665,8 milioni a dicembre 2013), risultano composti principalmente da raccolta derivante da operazioni di rifinanziamento su Eurosistema per 507,2 milioni di euro rispetto ai 6.656,5 milioni al 31 dicembre 2013. Tali valori includono operazioni di LTRO per 500,0 milioni di euro ad un costo pari al tasso BCE (oggi 0,05%) con scadenza 26 febbraio 2015. La raccolta sull'Eurosistema è effettuata mediante l'utilizzo sia dei titoli di debito in portafoglio, sia delle obbligazioni emesse e riacquistate sulle quali è stata ottenuta la garanzia del Governo italiano per un periodo triennale per un valore pari a 138,0 milioni di euro e per un periodo quinquennale per 69,0 milioni di euro, ad un costo commissionale dell'1,03%.
La rimanente parte dei debiti verso banche è rappresentata da depositi interbancari per 125,4 milioni di euro, di cui 103,0 milioni su piattaforma E-Mid.

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 settembre 2014 a 418,3 milioni di euro, contro i 380,3 milioni al 31 dicembre 2013 (+10,0%). La variazione è frutto principalmente, da un lato, dell'utile del periodo; dall'altro, della diminuzione della riserva da valutazione su titoli AFS per 8,6 milioni di euro, oltre che per i dividendi distribuiti.
   
I coefficienti patrimoniali sono stati calcolati secondo la normativa di Basilea 3 che prevede l'inclusione della società che controlla la maggioranza del capitale della Banca, La Scogliera S.p.A., nel perimetro di consolidamento. Core Tier 1 e Solvency sono dunque classificati secondo i ratio del capitale primario di classe 1 e ratio totale dei fondi propri, che registrano rispettivamente un valore pari a 14,6% e 14,9%. Gli stessi indici calcolati sulla base della previgente normativa si attestano rispettivamente a 14,7% (ratio capitale primario di classe 1) e 14,5% (ratio totale fondi propri).
 
Evoluzione prevedibile della gestione

Le attese per la conclusione del 2014 restano saldamente positive per il Gruppo, anche in un contesto macroeconomico, all'interno del quale la Banca è chiamata ad operare, la cui crescita è nuovamente affidata all'anno a venire. 

Sul fronte economico, le attese sono ancora decisamente negative. La crescita del Pil è rinviata almeno al 2015; l'inflazione prevista è largamente al di sotto delle attese e dei target della Banca Centrale Europea; la disoccupazione, soprattutto tra i giovani, continua a mostrare allarmanti segnali di tensione.
Per quanto concerne la politica monetaria europea, dopo i recenti interventi vòlti a ridurre il costo del denaro per le banche dell'Eurosistema, la BCE interverrà in modo più attivo sui mercati, con effetti da valutare sia sulla disponibilità di denaro per l'economia reale, sia sui costi/rendimenti del debito e degli attivi. Permangono all'interno dell'area Euro squilibri che richiederebbero più forti dinamiche evolutive nei prezzi, in particolare nei Paesi del Nord. Elementi politici portano a non ritenere probabile questo scenario, con conseguente necessità di più forti ristrutturazioni per i Paesi del Sud Europa. Tuttavia, la maturazione congiunturale porta a ritenere che politiche concentrate sull'offerta potrebbero rivelarsi insufficienti, se non accompagnate da azioni sul lato della domanda. In Europa, inoltre, la politica comune non sembra lasciare grandi spazi a soluzioni sistematiche positive.

La Banca può contare su una marginalità sostenibile grazie alla validità e flessibilità del business model adottato.
L'operatività a favore delle imprese potrebbe ancora essere positivamente condizionata dalle opportunità di acquisire nuova clientela e nuovi impieghi. Elemento centrale è ancora il perdurare della modesta disponibilità di credito sul mercato per le imprese. Ciò sia a causa dell'utilizzo prevalente di strumenti creditizi tradizionali da parte delle banche generaliste nel supporto finanziario alle aziende, sia a seguito della volontà da parte del sistema creditizio di migliorare gli indicatori patrimoniali, vòlti a contenere i rischi, o quantomeno gli assorbimenti patrimoniali, degli impieghi degli operatori meno dotati di merito creditizio. L'andamento resterà in ogni caso condizionato dalla dinamica della qualità creditizia, variabile chiave per il mercato bancario in anni di congiuntura complessa. Qualora gli ottimi segnali registrati dalla Banca su questo fronte dovessero essere confermati nel tempo, l'azione del Gruppo sul mercato del credito alle PMI ne risulterà avvantaggiata, con positivi riflessi sia sulla disponibilità della Banca a rafforzare ulteriormente il proprio impegno, sia sulla redditività degli interventi al netto del costo del credito.

Nel settore dei Crediti Non Performing, dopo l'avvenuto perfezionamento di operazioni dimensionate registrato nel terzo trimestre, continuerà l'attenzione verso i numerosi portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli orginators destineranno al mercato. L'esito delle gare sarà condizionato anche dall'attenzione che operatori internazionali riserveranno alle offerte e ai prezzi che si formeranno.
L'azione di sviluppo della Banca nei confronti delle cedenti, per l'acquisto di portafogli, resterà comunque assidua e la presenza sarà confermata in ogni comparto, anche continuando gli approcci innovativi diretti ad anticipare gli interventi rispetto ai tempi tradizionali.
Sul fronte della gestione dei portafogli, l'attenzione alla sostenibilità del debito e la possibilità di dilazionare i pagamenti ai debitori rappresenteranno con ogni probabilità la variabile chiave per incrementare l'incasso e la profittabilità del comparto, che opera in un ambiente sociale particolarmente colpito dalla congiuntura. Nel settore, l'attivazione di nuovi strumenti di gestione e incasso delle posizioni, assieme alla necessaria prudenza nella rilevazione dei flussi di cassa attesi, ha influenzato temporaneamente la dinamica dei risultati dell'area di business nella prima parte dell'anno. L'accelerazione attesa resta condizionata, oltre che dal perdurare della congiuntura avversa, anche dalla complessità dell'implementazione delle nuove tecniche di recupero, spesso idonee a migliorare sensibilmente la qualità dei portafogli di proprietà della Banca con impatti contabili di forte diluizione temporale, a seguito di policy di rilevazione della marginalità particolarmente stringenti.

L'operatività sui Crediti Fiscali, molto dipendente dai tempi di rimborso da parte dell'Erario, vede la Banca particolarmente attiva in acquisizioni di crediti anche di dimensione significativa, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti.

Continuerà lo sviluppo dei due marchi del Gruppo Credi Impresa Futuro e CrediFamiglia, realtà dedicate rispettivamente al finanziamento alle imprese che operano nel mercato domestico e alla risoluzione dei debiti finanziari delle famiglie. Entrambi i marchi vedranno un'ulteriore crescita generata dalla sempre più matura presenza sul web e, in particolare per Credi Impresa Futuro, dalle veloci modalità di contatto sviluppate per il dialogo con la clientela.

Sul fronte della raccolta, la contrazione dei tassi attivi riconosciuti alla clientela per effetto delle variazioni sul mercato ha condotto, e continuerà a condurre nel quarto trimestre, ad una ulteriore significativa contrazione nel costo medio del funding, anche per effetto della scadenza di depositi vincolati contratti a tassi di interesse più elevati. Il valore assoluto della raccolta è in lieve e controllata contrazione rispetto a livelli molto elevati di partenza e non è opportuno concentrare azioni nell'incremento del funding retail, a pena di squilibri economici valutati non necessari nell'attuale scenario.

Le attuali dinamiche dei tassi di mercato hanno reso non più opportuna per la Banca la continuazione della politica di acquisto di titoli governativi cessata a fine 2013. Il portafoglio continuerà a contrarsi nel tempo per effetto della raggiunta maturità delle scadenze.

É dunque ragionevole prevedere per il Gruppo un andamento positivo della redditività nel prossimo futuro.


Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

Annullamento obbligazioni garantite dallo Stato
In data 15 ottobre 2014 Banca IFIS, ottenute le necessarie autorizzazioni, ha annullato integralmente le proprie obbligazioni assistite dalla garanzia della Repubblica Italiana. Tali passività, emesse nel mese di gennaio 2012 per totali 207,0 milioni di euro, erano state interamente riacquistate dalla Banca stessa all'emissione e non sono mai state collocate sul mercato.

Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Carlo Sirombo, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della società.
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