“I centri genetici delle piante coltivate. L'origine delle culture e il futuro dell’umanità” ora in libreria

E’ uscito in questi giorni in libreria, edito da Edizioni Altravista, il nuovo libro del prof. Brunetto Chiarelli dal titolo I centri genetici delle piante coltivate. L'origine delle culture e il futuro dell’umanità.
Lungavilla, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media) Come ha influito lo sviluppo dei centri genetici delle piante coltivate allo sviluppo delle diverse culture che caratterizzano l’attuale popolamento umano sul Globo Terrestre?
Dallo studio delle variazioni climatiche e geologiche all’analisi dei centri genetici delle piante coltivate, dalla domesticazione animale alla sedentarizzazione umana il volume offre un’affascinante analisi dei fattori che hanno contribuito alla sopravvivenza, all’evoluzione e alla differenziazione umana.
Brunetto Chiarelli dal 1962 al 1979 insegna Antropologia, Primatologia ed Ecologia Umana all’Università di Torino. Dal 1969 è professore ordinario di Antropologia all’Università di Torino e dal 1979 si trasferisce a Firenze. Ha tenuto corsi di Antropologia nelle Università di Palermo, Catania e Messina, ed Etnologia nelle Università di Torino e Firenze. Dal 1970 al 1975 è Visiting Professor al Dipartimento di Antropologia dell’Università di Toronto (Canada) dove tiene un corso di Evoluzione Umana e partecipa al progetto di ricerca l’Int. Biol. Program-Human Adaptability, occupandosi della popolazione eschimese di Igloolik. Ha tenuto seminari e svolto attività di ricerca in vari paesi europei, in USA, ex Unione Sovietica, Giappone, Cina, Australia, Canada, Messico, Santo Domingo, Venezuela, Brasile, India, Kenia, Sudafrica. È autore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche su problemi di genetica ed evoluzione dei Primati, biologia di popolazione umane (attuali e antiche) e di bioetica. Nel 1972 ha fondato e diretto fino al 1986, il Journal of Human Evolution. Ha poi fondato e dirige Human Evolution, l’International Journal of Anthropology (organo ufficiale della European Anthropological Association) e, in collaborazione con R. Van Potter, Global Bioethics, che affronta problemi di impatto delle nuove biotecnologie sull’Uomo e sull’Ambiente. È socio e membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, come l’American Association of Advances of Sciences, la New York Academy of Sciences, l’Accademia delle Scienze di Torino; è stato presidente della European Anthropological Association e dell’Unione Antropologica Italiana. Attualmente è presidente dell’Associazione Antropologica Italiana, della European Association of Global Bioethics, dell’Intr. Institute for the Study of Man e vicepresidente dell’International Union of Anthropological and Ethnological Sciences. Per il 2001 e il 2002 è stato incluso dal Who’s Who in the World fra le “500 Minds of Early 21st century”.
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