“Diario sotto le bombe”, un libro su cinque anni di guerra di un adolescente

Ritrovato il diario di un adolescente che ripercorre i tragici avvenimenti avvenuti a Milano e Novara tra il 1940 e il 1945
Milano , (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)

È uscito in questi giorni "Diario sotto le bombe – Cinque anni di guerra di un adolescente" (Segni e Parole), un libro che ripercorre i tragici anni dal 1940 al 1945 raccontati da un punto di vista particolare: quello di un ragazzino che all'epoca aveva solo 10-15 anni.

Paolo Grassi tenne infatti un diario nel quale annotò le sue vicende personali intrecciandole con i momenti che sconvolsero il mondo, che ora viene pubblicato postumo.

Diario sotto le bombe ripercorre i cinque anni più tragici della storia italiana - dallo scoppio della guerra alla caduta del fascismo, dalla sanguinosa occupazione nazista fino alla Liberazione - visti con gli occhi di un ragazzino costretto dagli eventi a crescere troppo in fretta. Pur tra violenze di ogni tipo, dalle pagine emerge il desiderio di vivere, il mantenimento dei valori, la ricerca – per quanto possibile – di una “normalità” adolescenziale, che fa però presto spazio alla consapevolezza, all'indignazione per gli orrori quotidiani. Diario sotto le bombe è un libro appassionato e appassionante dal quale emergono storie lontane, da non dimenticare mai.

Il diario è ambientato prima a Milano e successivamente a Lumellogno, alle porte di Novara, dove l’autore fu costretto a sfollare dai nonni dopo che la sua casa milanese venne distrutta dai bombardamenti.

“Sono molto felice che il libro esca proprio in questi giorni così carichi di significato – dichiara il figlio dell’autore e curatore del libro Davide Grassi - Consiglio la lettura del Diario sotto le bombe soprattutto ai giovani. Aiuta infatti a comprendere la storia in modo semplice e immediato perché raccontata da chi all’epoca aveva più o meno la loro età. Coltivare la memoria e conoscere il passato è fondamentale per costruire il futuro senza ripetere gli stessi errori. Questo libro lo considero un testimone che ho ricevuto da mio padre e voglio trasmettere alle nuove generazioni”.