Il mattone salvadanaio, di Clerici (Assoedilizia)

Fonte: Giornale Informazione Quotidiana.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) “Il mattone salvadanaio” QN, Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione ediz. 3 dicembre 2016 – Achille Colombo Clerici

Si osserva una serie continua di trasformazioni che riguardano il territorio, la societa’, l’economia e la finanza, nonche’ il quadro del potere. Alla base di tali trasformazioni, il processo di defamiliarizzazione.

Sul piano sociale, altri soggetti hanno assunto rilevanza nello svolgimento dei compiti tradizionalmente svolti dalla famiglia. Ricordiamo fra questi compiti il mutuo aiuto, l’ allevare, l’educare i figli e la loro formazione, il modulo di cooperazione lavorativa basilare; l’esser la famiglia la depositaria e la custode dei valori legati alla persona; la sede della memoria.

Sul piano economico, la famiglia, storicamente perno della organizzazione della societa’ e della economia, va perdendo gradatamente il suo ruolo. C’e’ la tendenza a spostare la gestione del risparmio dalla famiglia al gestore intermediario finanziario, la casa – che e’ sempre stata il baluardo della economia della famiglia – non ne e’ piu’ il salvadanaio.

Data la crisi di riferimenti, minare la casa come bene rifugio ( gravandola, secondo una precisa richiesta dell’ Europa e della comunita’ internazionale, di uno spropositato carico fiscale) ha significato minare la famiglia la cui economia si basava proprio sulla centralita’ della casa. Ha significato favorire la finanza, sacrificando l’ economia reale.

Ma ha significato soprattutto far diventare economica quella che da noi, sino ad allora, era stata una crisi finanziaria.

La conseguenza piu’ nefasta di questa deriva e’ rappresentata dalla perdita di fiducia nell’economia del nostro Paese che e’ ritenuta non essere in grado di garantire il mantenimento del valore degli immobili. E conseguentemente dal calo dei consumi e degli investimenti da parte delle famiglie stesse.

Cio’ che occorre, dunque, e’ riportare nelle famiglie la fiducia nella economia e nel mercato. E’ una semplice questione di psicologia di massa che purtroppo i maxieconomisti non comprendono. I grandi tecnici non sono mai dei grandi politici.

Torniamo dunque al primato della politica, iniziando tuttavia dalla sua rigenerazione sul piano etico.
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