Da mercoledì in edicola il numero di Novembre di A Tavola dedicato a Luigi Veronelli

Verona, 18/10/2010 (informazione.it - comunicati stampa - cibi e bevande) “Non ho mai conosciuto Luigi Veronelli – dice Mattea Guantieri, direttore di A Tavola - di lui ho letto articoli e recensioni. Così, quando ho deciso che questo numero doveva, in qualche modo, essergli dedicato per ricordare la sua scomparsa nel novembre del 2004, mi sono armata di buone intenzioni e ho letto, studiato, capito. Mi è piaciuta la sua generosità, quell’immediata amicizia che sapeva concedere anche a chi non lo frequentava o non lo conosceva bene, mi è piaciuto il suo prodigioso e instancabile inno alla vita, al piacere della terra e del suo senso. Perché con lui, anche quando non era propriamente così, che si fosse colti o meno, che si fosse filosofi o contadini, non si poteva che parlare di vita. E mi è piaciuta la sua anarchia, che non era banalmente critica del potere, ma voglia, lodevole e incrollabile, di essere rispettosi della libertà e di assumersi la responsabilità di ogni scelta, che questa fosse compresa fino in fondo o meno dagli altri.”
E’ intervenuto anche Gian Arturo Rota, uno dei più fidati collaboratori di Gino Veronelli: “Entrai la prima volta nel suo studio, inverno 1985; Gino Veronelli era da anni prestigiosa e popolare personalità, io un ventunenne con il futuro da inventare. Sapevo di lui da un paio di lustri, per i ricordi delle trasmissioni televisive, la circolazione in casa mia del mensile Vini e Liquori e, ancor più, le parole ammirate di mia madre (oh, i suoi occhi, quando le raccontai che lo avevo avuto di fronte a me, in carne e ossa: tanto luminosi che avrebbero rischiarato la più buia delle stanze).”
Questo e molto altro ancora nel numero di Novembre di A Tavola, in edicola questo mese.


Contatti Ufficio Stampa
045 584525
[email protected]