Grande successo per la mostra dedicata a Giacomo Manzù e a Marino Marini nella Villa della Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo (PR)
MANZÙ / MARINO. Gli ultimi moderni. Dal 13 settembre al 8 dicembre 2014
Bologa,
(informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)
Prosegue con grande successo la mostra dedicata a Giacomo Manzù e a Marino Marini nella Villa dei Capolavori sede della Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, presso Parma.
La Fondazione, che già ospita nella collezione permanente capolavori marmorei dei più grandi scultori italiani dellOttocento, Antonio Canova e Lorenzo Bartolini, espone ora per la prima volta la grande scultura del Novecento, rappresentata appunto da Manzù e Marino, che negli anni cinquanta e sessanta, dopo i riconoscimenti nazionali, diventano anche i campioni dellarte italiana allestero. Offrendo uninterpretazione della scultura figurativa classica in una chiave stilistica del tutto personale, dagli esiti affascinanti e sorprendenti, dimostrano come essa fosse ben lontana dallobsolescenza e dalla chiusura alla storia, bensì perfettamente in grado di esprimere il dramma e il senso delluomo dopo le dissoluzioni del conflitto mondiale. Le loro opere entrano così a far parte dei maggiori musei di tutto il mondo e i due artisti conquistano lattenzione del collezionismo e del pubblico.
A cura di Laura DAngelo e Stefano Roffi, la mostra, aperta fino all8 dicembre 2014, si propone di individuare gli elementi che favorirono il grande successo di Manzù e di Marino attraverso una selezione di circa novanta fra sculture, anche gigantesche, e splendidi dipinti realizzati dai due artisti negli anni tra il 1945 e il 1970, per documentare la loro fiduciosa apertura verso le molteplici lingue della modernità e la capacità dimostrata nellincontrare il gusto di un colto e sofisticato mercato internazionale.
La vita e loriginale percorso artistico di Manzù e Marino sembrano a tratti rincorrersi e scorrere paralleli. Marino Marini (Pistoia 1901 Viareggio 1980) si iscrive nel 1917 allAccademia di Belle Arti di Firenze, dove frequenta i corsi di pittura e di scultura. Giacomo Manzù (Bergamo 1908 Ardea 1991), al contrario, non può vantare uneducazione accademica; figlio di un calzolaio, egli si forma allinterno delle botteghe bergamasche specializzate nellintaglio e nella doratura.
Tra la fine degli anni venti e linizio dei trenta Marino e Manzù si trasferiscono a Milano, dove ha inizio una stagione di riflessione e di ricerca che condurrà entrambi, nel giro di pochi anni, a imporsi nel contesto artistico nazionale. Nel 1935 Marino si aggiudica il premio di scultura alla II Quadriennale dArte Nazionale di Roma; alledizione successiva dellesposizione, nel 1939, il premio di scultura è assegnato a Manzù. La carriera dei due artisti prosegue con intensità lungo gli anni quaranta e alle mostre si succedono nuovi riconoscimenti. Nel 1948 Manzù allestisce una sala personale alla Biennale di Venezia e si aggiudica il Premio Internazionale per la scultura, ex aequo con Henry Moore; nel 1952 il medesimo premio è assegnato a Marino.
È allindomani di questi riconoscimenti che per i due scultori si inaugura la fase di maggior impegno sul fronte internazionale: le loro opere figurano nelle più importanti esposizioni allestite in Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti e, mentre dagli anni cinquanta lattività di Marino si sposta principalmente allestero, Manzù inizia a lavorare alla realizzazione della Porta della Morte per la Basilica di San Pietro, la cui inaugurazione, nel 1964, segna il punto di massima popolarità raggiunto dallartista.
La mostra presso la Fondazione Magnani Rocca riunisce opere altamente significative di Marino e di Manzù e si propone di rileggere lattività di questi due scultori proprio in relazione agli stimoli derivanti dal dibattito critico nazionale, alle novità avanzate dalle Biennali di Venezia e alla conoscenza dei contesti artistici internazionali.
La collaborazione da parte della Fondazione Marino Marini di Pistoia, del Museo Marino Marini di Firenze, della Fondazione Giacomo Manzù e del Museo Manzù di Ardea, di altri musei e di importanti collezioni private, ha consentito lo spostamento di opere viste raramente al di fuori dei singoli contesti museali o di dimore riservate, permettendo un confronto diretto - visivo e critico - tra Marino e Manzù che rappresenta la decisiva novità dellesposizione.
Il ricco catalogo della mostra riunisce contributi di Barbara Cinelli, Marcella Cossu, Laura DAngelo, Flavio Fergonzi, Inge Manzù, Teresa Meucci, Stefano Roffi, Maria Teresa Tosi.
MANZÙ / MARINO. Gli ultimi moderni.
Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 13 settembre al 8 dicembre 2014. Aperto anche tutti i festivi. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto lunedì 8 dicembre.
Ingresso: € 9,00 valido anche per le raccolte permanenti - € 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337 [email protected] www.magnanirocca.it Il martedì ore 15.30 e la domenica ore 16, visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria; costo € 12,00 (ingresso e guida).
Ristorante nella corte del museo tel. 0521 848135.
Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Laura DAngelo e Stefano Roffi.
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Stefania Bertelli [email protected] tel. 049 663499
La mostra è realizzata grazie a: FONDAZIONE CARIPARMA, CARIPARMA CRÉDIT AGRICOLE.
Sponsor tecnici: Angeli Cornici, Aon Artscope Fine Art Insurance Brokers, Butterfly Transport,
Gazzetta di Parma, Kreativehouse, Hotel Palace Maria Luigia, SINA Fine Italian Hotels,
La Fondazione, che già ospita nella collezione permanente capolavori marmorei dei più grandi scultori italiani dellOttocento, Antonio Canova e Lorenzo Bartolini, espone ora per la prima volta la grande scultura del Novecento, rappresentata appunto da Manzù e Marino, che negli anni cinquanta e sessanta, dopo i riconoscimenti nazionali, diventano anche i campioni dellarte italiana allestero. Offrendo uninterpretazione della scultura figurativa classica in una chiave stilistica del tutto personale, dagli esiti affascinanti e sorprendenti, dimostrano come essa fosse ben lontana dallobsolescenza e dalla chiusura alla storia, bensì perfettamente in grado di esprimere il dramma e il senso delluomo dopo le dissoluzioni del conflitto mondiale. Le loro opere entrano così a far parte dei maggiori musei di tutto il mondo e i due artisti conquistano lattenzione del collezionismo e del pubblico.
A cura di Laura DAngelo e Stefano Roffi, la mostra, aperta fino all8 dicembre 2014, si propone di individuare gli elementi che favorirono il grande successo di Manzù e di Marino attraverso una selezione di circa novanta fra sculture, anche gigantesche, e splendidi dipinti realizzati dai due artisti negli anni tra il 1945 e il 1970, per documentare la loro fiduciosa apertura verso le molteplici lingue della modernità e la capacità dimostrata nellincontrare il gusto di un colto e sofisticato mercato internazionale.
In una successione che tiene conto dei temi maggiormente praticati da entrambi nei decenni presi in esame, oltre al tema della danza che li accomuna, oltre ai celeberrimi Cardinali di Manzù presentati accanto ai lavori preparatori per la Porta della Morte per la Basilica di San Pietro in Vaticano - e ai Cavalli con Cavaliere di Marino in una parabola che si apre con un gruppo equestre del 1945 e si conclude col Grido del 1962 - una speciale attenzione viene dedicata ai ritratti; non soltanto per sottolineare linteresse che essi nutrirono nei confronti di questo genere artistico, ma anche per fornire una chiave di lettura della loro personalità attraverso i nomi degli artisti, dei galleristi, dei collezionisti e delle personalità che ne sostennero e accompagnarono lattività lungo gli anni cinquanta e sessanta, fra i quali papa Giovanni XXIII, il compositore Igor Stravinskij, gli artisti Marc Chagall, Oskar Kokoschka e Jean Arp, larchitetto Ludwig Mies van der Rohe, il regista John Huston, il cardiochirurgo Christiaan Barnard, oltre alle mogli amatissime, Inge Manzù e Marina Marini.
La vita e loriginale percorso artistico di Manzù e Marino sembrano a tratti rincorrersi e scorrere paralleli. Marino Marini (Pistoia 1901 Viareggio 1980) si iscrive nel 1917 allAccademia di Belle Arti di Firenze, dove frequenta i corsi di pittura e di scultura. Giacomo Manzù (Bergamo 1908 Ardea 1991), al contrario, non può vantare uneducazione accademica; figlio di un calzolaio, egli si forma allinterno delle botteghe bergamasche specializzate nellintaglio e nella doratura.
Tra la fine degli anni venti e linizio dei trenta Marino e Manzù si trasferiscono a Milano, dove ha inizio una stagione di riflessione e di ricerca che condurrà entrambi, nel giro di pochi anni, a imporsi nel contesto artistico nazionale. Nel 1935 Marino si aggiudica il premio di scultura alla II Quadriennale dArte Nazionale di Roma; alledizione successiva dellesposizione, nel 1939, il premio di scultura è assegnato a Manzù. La carriera dei due artisti prosegue con intensità lungo gli anni quaranta e alle mostre si succedono nuovi riconoscimenti. Nel 1948 Manzù allestisce una sala personale alla Biennale di Venezia e si aggiudica il Premio Internazionale per la scultura, ex aequo con Henry Moore; nel 1952 il medesimo premio è assegnato a Marino.
È allindomani di questi riconoscimenti che per i due scultori si inaugura la fase di maggior impegno sul fronte internazionale: le loro opere figurano nelle più importanti esposizioni allestite in Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti e, mentre dagli anni cinquanta lattività di Marino si sposta principalmente allestero, Manzù inizia a lavorare alla realizzazione della Porta della Morte per la Basilica di San Pietro, la cui inaugurazione, nel 1964, segna il punto di massima popolarità raggiunto dallartista.
La mostra presso la Fondazione Magnani Rocca riunisce opere altamente significative di Marino e di Manzù e si propone di rileggere lattività di questi due scultori proprio in relazione agli stimoli derivanti dal dibattito critico nazionale, alle novità avanzate dalle Biennali di Venezia e alla conoscenza dei contesti artistici internazionali.
La collaborazione da parte della Fondazione Marino Marini di Pistoia, del Museo Marino Marini di Firenze, della Fondazione Giacomo Manzù e del Museo Manzù di Ardea, di altri musei e di importanti collezioni private, ha consentito lo spostamento di opere viste raramente al di fuori dei singoli contesti museali o di dimore riservate, permettendo un confronto diretto - visivo e critico - tra Marino e Manzù che rappresenta la decisiva novità dellesposizione.
Il ricco catalogo della mostra riunisce contributi di Barbara Cinelli, Marcella Cossu, Laura DAngelo, Flavio Fergonzi, Inge Manzù, Teresa Meucci, Stefano Roffi, Maria Teresa Tosi.
MANZÙ / MARINO. Gli ultimi moderni.
Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 13 settembre al 8 dicembre 2014. Aperto anche tutti i festivi. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto lunedì 8 dicembre.
Ingresso: € 9,00 valido anche per le raccolte permanenti - € 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337 [email protected] www.magnanirocca.it Il martedì ore 15.30 e la domenica ore 16, visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria; costo € 12,00 (ingresso e guida).
Ristorante nella corte del museo tel. 0521 848135.
Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Laura DAngelo e Stefano Roffi.
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Stefania Bertelli [email protected] tel. 049 663499
La mostra è realizzata grazie a: FONDAZIONE CARIPARMA, CARIPARMA CRÉDIT AGRICOLE.
Sponsor tecnici: Angeli Cornici, Aon Artscope Fine Art Insurance Brokers, Butterfly Transport,
Gazzetta di Parma, Kreativehouse, Hotel Palace Maria Luigia, SINA Fine Italian Hotels,
TEP, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico
Ufficio Stampa