Sclerosi Multipla: ruolo della vitamina D nella regolazione delle cellule staminali

I dati attuali favoriscono la progettazione di un nuovo intervento terapeutico per curare la SM.
Trieste, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) E' stato pubblicato sulla rivista scientifica European Review for Medical and Pharmacological Sciences uno studio intitolato "Role of vitamin D in regulating the neural stem cells of mouse model with multiple sclerosis" (Ruolo della vitamina D nella regolazione delle cellule staminali neurali di un modello di topo con sclerosi multipla).

Secondo alcuni ricercatori cinesi della Shandong University, la sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune che si traduce con una guaina mielinica danneggiata, di conseguenza, vi è un peggioramento nella conduzione dell'impulso nervoso. I farmaci per la SM sono in grado di ritardare la sua progressione, ma è impossibile il recupero completo. Recenti studi con le cellule staminali neurali hanno risultati promettenti nel trattamento e nel recupero dei nervi danneggiati, ma la ricerca sul modello in vivo è limitata sotto questo aspetto.

Gli autori sono stati in grado di creare con successo un modello di SM sui topi iniettando una proteina basica della mielina e hanno studiato la risposta delle cellule staminali neurali con un supplemento di vitamina D.

Attraverso l'istologia è stata fornita una forte evidenza che la patogenesi della SM è regredita in risposta alla vitamina D. E' stato anche dimostrato attraverso l'immunoistochimica e l'immunofissazione (western blotting) che la vitamina D è in grado di attivare le cellule staminali neurali, e in tal modo di aiutare nel recupero dalla SM. Inoltre, è stato anche dimostrato il ruolo nella prevenzione e nel ritardare lo sviluppo della SM. Il ruolo della vitamina D è anche un controprovato con l'aiuto del Tunel Assay.

Nel complesso, secondo gli autori, i loro risultati hanno concluso che le lesioni associate ai segnali apoptotici si sono ridotte somministrando la vitamina D. I dati attuali favoriscono la progettazione di un nuovo intervento terapeutico per curare la SM.
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