NO ALLA PICCOLA IRI DELLLE METROPOLITANE MILANESI USARE LE RISORSE PER MIGLIORARE IL SERVIZIO DI TRASPORTO

Sorprende che dove sono assicurate rendite di posizione ed extraprofitti il Comune cede le sue azioni nelle società controllate e quando c'è da sostenere un investimento oneroso le acquista dai privati.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - trasporti)

 

Sorprende che dove sono assicurate rendite di posizione ed extraprofitti il Comune cede le sue azioni nelle società controllate e quando c'è da sostenere un investimento oneroso le acquista dai privati. E' successo, con il 44% di Sea, oggi in mano al fondo F2i, e il 45% di A2A, nelle mani di fondi stranieri e di investitori istituzionali, rinunciando così a una parte consistente dei ricchi dividendi pagati dalle due società. Quando invece c'è da sostenere un investimento molto oneroso, il Comune rileva il 31%, costo 225 milioni, di quote dei privati sollevandoli così dall'onere di contribuire e scaricando tutto sulle spalle dei cittadini che pagano le tasse, come sta avvenendo con l'acquisto dai privati delle quote di minoranza di M4. Palazzo Marino intende costruire una piccola Iri delle metropolitane milanesi, avendo già le quote di M1,M2,M3. L'obiettivo dichiarato è di migliorare le condizioni di finanziamento delle opere pubbliche, ma di fatto si priva l'ATM di risorse preziose per aumentare gli stipendi dei tranvieri e arrestare l'emorragia di corse soppresse che sta interessando il trasporto pubblico milanese.

Dario Balotta responsabile trasporti Europa Verde

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