Ricchiuti -“Senza una sanatoria per le PMI non ci sarà nessuna ripresa”

Lo Stato italiano dovrebbe mettersi il cuore in pace e capire che se i soldi che pretende non ci sono , non si recuperano dalle centinaia di morti di Stato che si suicidano perché impossibilitati a pagare.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Faccio fatica - dichiara Lino Ricchiuti - ad ascoltare i progetti e le proposte che il governo sta tentando di adottare per rilanciare l’occupazione , è difficile rendersi conto che chi ha dato il 70% dell’occupazione in Italia è stata la PMI ? Noi piccoli imprenditori massacrati da questo stato di polizia fiscale abbiamo perso ogni fiducia e non basterà nessun incentivo per ripianare le ferite inferte , ognuno deve assumersi le proprie responsabilità . Quando viene a mancare la fiducia , anche le miglior proposte non vengono accettate , la paura è tanta , quando si è stati lasciati soli , colpiti dallo stesso Stato tramite Equitalia nel momento di maggior difficoltà . Ora abbiano il coraggio di chiedere scusa , e con un gesto riconciliatore che vien chiesto dal mondo delle piccole imprese si faccia un condono fiscale , sui debiti dichiarati , fiscali e contributivi . Solo mettendo un punto fermo al passato , si può tornare a pensare al futuro con maggior fiducia. La Piccola e Media Impresa, orgoglio del nostro paese è stata ingiustamente umiliata, schiacciata, abbandonata,criminalizzata. Pensiamo ai tanti imprenditori al nord e al sud che sono arrivati a togliersi la vita perché incapaci di pagare i propri dipendenti o di reggere allo tsunami della tassazione, o ancora perché le banche hanno chiuso loro i rubinetti e i clienti anche loro alle prese con la crisi non li pagano. Pensiamo ai commercianti, ai piccoli negozi, alle botteghe che garantivano qualità, spazzati via dalla grande distribuzione, da mega centri commerciali dove gli“spenditori”si dimenano come in un formicaio, nell’assurda speranza di placare desideri costruiti e modellati ad arte dalla pubblicità e dalla televisione. Pensiamo ancora all’artigianato, al pregio delle manifatture locali, la cui lavorazione veniva tramandata di generazione in generazione con passione e sapienza. Avete presente poi la genuinità delle produzioni agricole tipiche delle nostre regioni, la virtuosità di un allevamento all’aria aperta, nei pascoli? Il sapore di frutta e verdura, le proprietà dei nostri cereali, la caratteristiche del nostro latte, il profumo del pane artigianale? Ora pensate a quanti danni sono stati inferti a queste attività da una struttura europea che ha alterato gli equilibri e le caratteristiche produttive dei vari territori. Se le regole continuano a essere queste , saremo spazzati via , e quindi ho sentito il dovere di lanciarmi in questa difficile strada , quando la questione più importante per ora sembra essere la riforma del Senato , ma qualcuno doveva pur iniziare e metterci la faccia .
Ufficio Stampa
Vittorio Puccini
Lastampa.it
(Roma) Italia
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