Si chiude oggi, domenica 24 Luglio, la 25-ma edizione del MittelFest di Cividale del Friuli con OISEAU DE FEU / THE WASTE LAND. Slovenska Filharmonjia, dirige Nir Kabaretti

Una riflessione sulla 25-ma edizione del MittelFest. L’Istituto di Norvegia in Roma (The Norvegian Institute in Rome) e gli studi sul tempietto longobardo di Cividale.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Si chiude oggi, domenica 24 Luglio, la 25-ma edizione del MittelFest di Cividale del Friuli, alle 22 in Piazza Duomo, con:
OISEAU DE FEU / THE WASTE LAND
Slovenska Filharmonija – Ljubljana.
Direttore Nir Kabaretti.
Solista Danusha Waskiewicz.
Musiche di Igor Stravinsky, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Manuel De Falla e Cristian Carrara.

(durata 90’).

PROGRAMMA DEL CONCERTO:
Pëtr Il’ič Čajkovskij, Romeo e Giulietta, ouverture (1870)
Cristian Carrara, The Waste Land (2016), per viola e orchestra, prima esecuzione assoluta
Manuel de Falla, Danza ritual del fuego, da El Amor Brujo (1915)
Igor Stravinsky, L’uccello di fuoco, suite (1919)

PRIMA ASSOLUTA.

L’evento speciale che conclude Mittelfest è un sontuoso concerto. Bianca e discreta, la mole del Duomo affiancherà l’Orchestra Filarmonica di Lubiana. Il programma è attento a soddisfare il desiderio del pubblico con pagine particolarmente amate: Čajkovskij, de Falla, Stravinsky. Ma ne sollecita anche la curiosità, con l’inedita partitura del compositore pordenonese Cristian Carrara, che su commissione di Mittelfest, ha ripreso il tema centrale del festival, The Waste Land.

Una prima riflessione sull'edizione 2016 del MittelFest.

MittelFest.2016: una edizione segnata da incontri, spettacoli, prime assolute di grande rilievo e che ha visto una partecipazione molto alta.
Su questo Festival del tutto originale nel panorama internazionale, aperto al confronto ormai non solo ai paesi della vicina Mittel Europa ma ormai all'intero Mediterraneo, ponte di dialogo oggi come mai necessario, andrà fatto un esame approfondito.
Sicuramente Cividale, terra del Friuli e "di fatto" Capitale Italiana della Cultura, si presenta oggi come "via dell'amicizia e del dialogo" culturale non solo con i paesi che si affacciano al Mediterraneo e con l'intera area dei Balcani, ma oltre, fino a paesi nordici come la Norvegia che mostra, come di seguito brevemente documentato, grande interesse da anni a questa area culturale ed archeologica, se non altro per ragioni storiche evidenti, e presenta in città come Alesund e Trondhiem interessanti analogie culturali ed architettoniche.
Il riferimento principale per questo dialogo è rappresentato oggi da l’Istituto di Norvegia in Roma (The Norvegian Institute in Rome), nato nel 1959, una risorsa importante per studiosi e studenti norvegesi ma anche per l'Italia e l'Europa.
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L’Istituto di Norvegia per l’ archeologia classica e la storia dell’arte fu creato dal Consiglio Accademico dell’Università di Oslo il 13 febbraio 1959 per costituire una base permanente per ricerca e studi della cultura dei paesi mediterranei. L’Istituto fu posto sotto l’amministrazione della facoltà di studi umanistici. Sostegno e donazioni da personaggi come gli armatori Nils Astrup e Thomas Fearnley resero possibile la sua creazione. L’Istituto iniziò la sua attività sotto la guida di Hans Peter L’Orange in un’appartamento in Corso Vittorio Emanuele 209, nel centro di Roma, e poi nel 1962 si stabilì in una villa di proprietà vicino al Gianicolo.
Gli studi dell'Istituto sono rivolti in particolare agli storici dell’arte, archeologi classici e studiosi della regione Mediterranea, ma ora anche a studenti ed insegnanti.
Tramite le offerte di studio, i progetti di ricerca e la biblioteca l’Istituto funziona come ponte tra la tradizione artistica e culturale dell’Italia e della regione mediterranea e gli ambienti accademici in Norvegia. I contatti principali sono con storici dell’arte e archeologi classici, ma l’Istituto tiene relazioni anche con studiosi appartenenti ad altri campi di ricerca.


Lo studio del Tempietto Longobardo di Cividale del Friuli, città Patrimonio UNESCO (foto all.).

La spinta alla creazione di un istituto norvegese in Italia venne dal lavoro pionieristico condotto a Cividale del Friuli al “tempietto longobardo”, chiesa dell’ottavo secolo, ornata con affreschi e rilievi.
A questo progetto collaborarono il professor Hans Peter L’Orange (Direttore dell'Istituto fino al 1973), l’archeologo danese Ejnar Dyggve e altri collaboratori e studenti, tra cui Hjalmar Torp, successivamente professore di storia dell’arte e direttore dell’Istituto.
In questo progetto i ricercatori norvegesi si concentrarono su un periodo poco studiato della storia dell’arte e ottennero un riconoscimento internazionale. L’interesse norvegese per il tempietto longobardo venne ampiamente presentato ai media italiani e Hans Peter L’Orange fu nominato cittadino onorario di Cividale; Hjalmar Torp ricevette questo onore nel 2006.
Da allora l'Istituto ha continuato le sue ricerche ed attività, rivolte a studiosi ed allievi, "sulle tracce di Hans Peter L’Orange", come ha dichiarato la Prof,ssa Siri Saude ( foto all.) nella conferenza pubblica di Giovedì 18 Giugno 2016, per il mese internazionale della cultura a Roma (in collaborazione con UNIONE Internazionale).
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