MACERATA OPERA FESTIVAL 2014- Sferisterio. Esercizi di memoria: Macerata, l’opera, l’estate.

17 luglio – 15 agosto 2014 (Martedì – Domenica 10 -13 / 16 -19).
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

MACERATA OPERA FESTIVAL 2014- Sferisterio.

Esercizi di memoria: Macerata, l’opera, l’estate.

17 luglio – 15 agosto 2014
(Martedì – Domenica 10 -13 / 16 -19).
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PIAZZA VITTORIO VENETO

Galleria Galeotti
L’esordio:
l’Aida del 1921 nelle foto Balelli
Biblioteca Comunale
Il racconto:
le stagioni liriche 1967-2013
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PIAZZA DELLA LIBERTÀ

L’Accademia apre
i magazzini dello Sferisterio
Teatro Lauro Rossi
I costumi
Auditorium San Paolo
La scena
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VIA DON MINZONI

Palazzo Buonaccorsi
Le persone:
foto e interviste
al di là della ribalta

L’esordio:
l’Aida del 1921 nelle foto Balelli.
Le immagini – che documentano l’allestimento dell’Aida del ’21 allo Sferisterio – provengono dallo storico Studio Fotografico Balelli, già fornitore della Real Casa e memoria della vita marchigiana fin dall’Ottocento. Il conte Pier Alberto Conti, presidente dell’Impresa Cittadina per il Pubblico Divertimento, ebbe la felice intuizione di trasformare l’Arena da luogo per partite di palla al bracciale, tauromachie, ascensioni aerobatiche, in un teatro all’aperto. L’enorme sforzo organizzativo ed economico per mettere in scena l’Aida fu ripagato da uno straordinario successo. Il soprano Francisca Solari (Aida) – ma Cupido non fu da meno – giocò un “ruolo” determinante nella realizzazione di questo sogno.
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Il racconto:
le stagioni liriche 1967-2013
La Biblioteca Mozzi-Borgetti, già Collegio dei Gesuiti, dove il giovane Matteo Ricci iniziò i suoi studi, ospita preziose testimonianze delle stagioni liriche allo Sferisterio dal 1967, anno della ripresa, ad oggi. Dall’enorme mole di materiale documentario originale, sempre consultabile su richiesta, si è ricavata una memoria quanto più vicina alla realtà ricostruendo i cast in locandine sintetiche. Nella Sala Castiglioni è possibile apprezzare una selezione di video musicali amatoriali e professionali delle opere rappresentate.
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I costumi
Questa sezione offre allo sguardo i costumi reali dei personaggi di alcune opere rappresentate allo Sferisterio. Una teoria di manichini grandi e piccoli che indossano costumi ricreati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti, sulla scorta di foto d’epoca e ordinati in senso decrescente, dal più grande al più piccolo, fino all’Aida del ’21. Una “miniaturizzazione”,
capace di evocare e far rivivere il tempo nella dimensione simbolica dello spazio.
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La scena
La chiesa di San Paolo, auditorium dell’Università, accoglie in quest’occasione un nuovo rito: il dialogo tra frammenti di scena, simulacri di nuova identità. Come da una “soffitta della nonna” gli studenti dell’Accademia di Belle Arti hanno ripescato elementi scenici provenienti da spettacoli fra loro estranei. Senza artifici o incantesimi né “impastando” figurine rituali, hanno evocato apparizioni illusorie, immagini, fantasmi: eco e riflesso di uno specchio. Forse in questa manualità e ritualità sacrale dell’artista, come piccoli “vasai degli dei”, hanno plasmato materia per un inconfessabile progetto: un libretto d’opera dei nostri giorni.
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Le persone:
foto e interviste al di là della ribalta
A Palazzo Buonaccorsi si gioca con la memoria in un esercizio che coinvolge la città e grandi star della lirica grazie a un progetto ideato dal Rotary Club ‘Matteo Ricci’. Qui, nel museo da poco restituito ai maceratesi, ognuno è chiamato a riconoscersi o a riconoscere i propri amici nelle foto che ritraggono comparse, maschere e sorveglianti di sala dal 1967, anno della riapertura, ai nostri giorni. L’ultimo esercizio di memoria, quindi, non è più affidato allo sforzo dei curatori rivolto a raccontare cast artistici e ‘battesimi’ di nuove stelle, ma a tutti i maceratesi che così guadagnano di nuovo la scena come quando, giovanissimi, salirono per la prima volta sul palco dell’Arena. Tra reale e virtuale, il gioco “ce l’ho, mi manca”, permette di taggare ogni fotografia sia nelle sale al piano terra di Palazzo Buonaccorsi sia sul web. Che cos’è un tag? Un tag è un valore, in questo caso un nome. Per gli amici di facebook basterà andare su cinquanta.sferisterio.it, sfogliare le foto, taggare i propri amici nelle pose dell’epoca e condividere le foto. Per i visitatori della mostra, tanti post-it colorati sono in attesa di essere appiccicati sulle foto al fine di dare un nome a più di mille volti. Poi, tre grandi video permetteranno di seguire il filo del racconto ‘lirico’ attraverso i ricordi di chi era al di qua e al di là della scena: da artisti quali Raina Kabaivanska, Pier Luigi Pizzi, Daniela Dessì ai molti maceratesi che conservano viva la memoria di tante mitiche Stagioni.

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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