Dal 23 aprile al 18 giugno il ciclo di incontri Memorie dal sottosuolo per Santarcangelo festival - Anno Solare

Il teatro raccontato da spettatori speciali: Fausto Malcovati, Laura Mariani, Antonio Attisani, Renata Molinari
Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Il teatro che cambia la vita
Dal 23 aprile al 18 giugno quattro incontri a cura del Festival di Santarcangelo per riaccendere le memorie della scena.

Si apre lunedì 23 aprile per concludersi il 18 giugno il ciclo di incontri Memorie dal sottosuolo. Il teatro raccontato da spettatori speciali, terzo segmento di Anno Solare – programmazione teatrale a cura della direzione artistica del Festival di Santarcangelo. Protagonisti dei quattro incontri saranno altrettanti teorici del teatro – e precisamente Fausto Malcovati, Laura Mariani, Antonio Attisani, Renata Molinari – ai quali è stato chiesto non già di tenere una lezione, bensì di raccontare la propria personale esperienza di spettatori di fronte alla rivoluzione che l’incontro col teatro ha provocato in loro.

Memorie dal sottosuolo. Il teatro raccontato da spettatori speciali nasce da una domanda essenziale che la direzione artistica del festival ha rivolto a queste particolari figure della scena nazionale: quale spettacolo ti ha cambiato la vita da spettatore? L’invito è stato quello di individuare liberamente un momento fondamentale nella loro esperienza in platea per rievocarlo attraverso il ricordo, lo sguardo e i documenti, creando un’occasione in cui la biografia anche personale si intrecci con un’opera o con un artista che ha “scritto” la storia del teatro. Il fine è quello di mostrare, anche rispetto al presente, che tipo di lezione certi spettacoli e certi artisti siano ancora in grado di darci, proponendo la memoria come valore attivo.
Si tratterà di incontri serali di un’ora e mezza circa – tutti di lunedì alle 20.30 al Lavatoio – che non avranno il taglio di una tesi, ma di una testimonianza. Ad aprire questo primo ciclo sarà il più importante studioso italiano di teatro russo Fausto Malcovati, il 23: docente all’Università di Milano, Malcovati ha appena pubblicato V. E. Mejerchol’d. L'ultimo atto. Interventi, processo e fucilazione (La casa Usher, 2012); seguiranno Laura Mariani, docente all’Università di Bologna e storica delle attrici, il 7 maggio; Antonio Attisani, ex direttore del festival, cui si devono edizioni storiche, ora docente all’Università di Torino, il 4 giugno; e la dramaturg e docente di drammaturgia alla Scuola Civica “Paolo Grassi” di Milano Renata Molinari, il 18 giugno. Il progetto proseguirà poi all’interno del festival in luglio.

Quello con Fausto Malcovati – alle 20.30 di lunedì 23 aprile al Lavatoio – si preannuncia come un incontro molto vivace e divertente, dato il carattere caustico e l’intelligenza dinamica dello studioso, che – declinando la propria risposta verso quella è stata la sua avventura di ricercatore prima che di spettatore – racconterà il proprio cammino nel mondo sovietico alla ricerca di materiali “parlanti” in barba alla censura del regime: "Il mio sottosuolo? Sono i grandi maestri della regia russa dell'inizio del XX secolo. Li ho scoperti prima qui, in Italia, quando ero ragazzo con le poche traduzioni dei testi di Stanislavskij e di Mejerchol'd. Poi è cominciata la mia grande avventura moscovita: all'inizio degli anni Sessanta il nome di Mejerchol'd era ancora tabù, di Stanislavskij si parlava nel modo più noioso, tradizionale, aberrante. Bisognava allora rintracciare i testimoni degli anni Venti e Trenta, che avevano visto e conosciuto i Maestri, li avevano amati ed erano stati costretti dai poliziotti staliniani a ignorarli, rinnegarli: ma conservavano gelosamente documenti, ricordi, fotografie, vecchie carte, stenogrammi. Un tesoro inestimabile che cominciò ad affiorare nel 1968 con una raccolta di articoli e discorsi di Mejerchol'd, curata da Aleksandr Fevral'skij, che con lui aveva lavorato e di lui sapeva tutto. Egli aveva taciuto per quasi trent'anni per poi indicare a noi, giovani studiosi che nei loro paesi potevano dire tutto, tradurre tutto, quali testi erano più importanti, più significativi, più censurati. E con lui Konstantin Rudnickij, e gli ultimi allievi di Vachtangov, che, a loro volta, raccontavano le omissioni imposte dai redattori sovietici ai testi del Maestro”. Personaggi straordinari, scoperte emozionanti sullo sfondo della cupa, grigia atmosfera brezneviana.
Memorie dal sottosuolo rappresenta un’ulteriore tappa di avvicinamento al festival a cura della nuova direzione artistica triennale di “Santarcangelo •12•13•14 Festival Internazionale del Teatro in Piazza” composta da Silvia Bottiroli con la codirezione di Rodolfo Sacchettini e Cristina Ventrucci. L’incontro è a ingresso gratuito. Informazioni presso Santarcangelo dei Teatri: 0541 626185 [email protected] dal lunedì al venerdì 10-13 e 15-17 e sul sito del festival www.santarcangelofestival.com

Anno Solare segnala anche la prima parte del laboratorio di drammaturgia condotto da Paola Vannoni e Roberto Scappin, ovvero Quotidiana.com, dal titolo Santa pazienza. Aspettare sentire dire: incontri di scrittura verbale che si terrà dal 19 al 22 aprile a L’arboreto-Teatro Dimora di Mondaino.
Il laboratorio – che si completerà una seconda sessione dal 17 al 20 maggio – è rivolto a chi ha già intrapreso un percorso nella scena contemporanea. Si parte dalla pratica scenica in uno spazio vuoto, dove la parola nasce dal silenzio esausto: solo in un secondo momento interviene la scrittura. Al termine del laboratorio è prevista una prova aperta al pubblico. A cura di L’arboreto-Teatro Dimora e Santarcangelo •12 •13 •14 (informazioni e iscrizioni: Associazione culturale L’arboreto tel. 0541 25777 [email protected]).
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Giancarlo Garoia
RETERICERCA
Italia
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