"L'ULTIMO VIAGGIO DI WERNER MÜDE", il romanzo epistolare di Andrea Rossetti

Un uomo di quarant'anni, condannato a morte da una diagnosi di Alzheimer precoce, intraprende il suo ultimo viaggio, risalendo l'Italia dei luoghi dei suoi ricordi. Un romanzo epistolare del XXI secolo, in cui le lettere su carta diventano mail e chat e la carta è lo schermo di un tablet. Un impossibile amore virtuale, quasi una reviviscenza stilnovistica, e poi l'amicizia, le confidenze, la critica sociale, l'accettazione della fine solo in forma di suicidio assistito.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)

È un romanzo epistolare, apertamente ispirato al "Werther" e all'"Ortis" fin dalla struttura che infatti riporta solo i messaggi del protagonista e mai le risposte degli interlocutori. Un romanzo che, pur perseguendo un'assoluta classicità formale, attinge per gli stilemi della narrazione a modi desunti dalla contemporaneità, giacché tutti i messaggi riportati, anche per rendere ragione alla loro frequenza, sono sempre inviati via e-mail o tramite chat.

È il racconto, scandito più da meditazioni che da eventi veri e propri, di un'amicizia reale, quella tra il protagonista, Werner Müde, e Guido Vallerani, colui che infine raccoglierà e ordinerà in un libro i messaggi ricevuti dall'amico, e di un grande amore virtuale, quello tra lo stesso Werner e Chiara, una ragazza conosciuta su internet, l'una e l'altro destinati a dare un senso profondo ai pochi mesi che gli restano da vivere. L'ultimo viaggio di Werner è infatti quello che, dopo la diagnosi di una forma precoce di morbo di Alzheimer, lo porterà dalla Sicilia, dov'è nato, attraverso l'Italia dei suoi ricordi e delle sue passioni, fino in Svizzera, a Zurigo, dove infine si sottoporrà a suicidio assistito.

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