INSULTI (IRRICEVIBILI) PER LUCIO PRESTA

Solidarietà a Lucio Pressa
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media) (c. l.) Vorrei sommessamente ricordare a chi mi legge che Il Decoder è aperto a tutte le opinioni (indipendentemente dalle mie e dalla linea che questo sito vuole darsi), a condizione che non ci siano insulti, bestemmie, improperi, minacce… E non accetto anonimi. Chi voglia restare anonimo, può specificarlo (firmandosi in modo chiaro) e gli interventi saranno siglati con la tradizionale formula “lettera firmata”.
Il primo caso è esploso subito. Un attore, che si firma, sta imperversando sul web con accuse e minacce nei confronti di Lucio Presta, un personaggio dello star-system molto amato e molto odiato, come succede puntualmente a tutti gli uomini dotati di una forte personalità. Avere carattere significa quasi sempre avere un brutto carattere. Un paio di visitatori mi hanno chiesto perché non abbiamo dato spazio a questo inconsueto (per la gravità delle espressioni) attacco personale a Presta. Rispondo e chiarisco: non c’è anonimato, ma i contenuti sono assolutamente irricevibili. Addirittura, oltre ad accuse di crudeltà non meglio specificate verso Lucio, ci sono auspici, maledizioni di morte. Accetto critiche e obiezioni verso chiunque, ma il dibattito deva mantenersi entro confini di civiltà. Ho chiesto a Presta se volesse dire qualcosa, mi ha risposto di no e mi ha detto che è in procinto di avanzare una denuncia. Fine.
Colgo questa occasione per chiarire che considero Lucio Presta un amico leale e sincero. Siamo calabresi tutti e due, nati a Cosenza a cento metri di distanza: alcuni suoi difetti sono i miei, perciò credo di capirlo bene e alcuni anni fa, per responsabilità mia, c’è stata una frattura dolorosa, diedi a “Sette” un’intervista con espressioni eccessive nei riguardi del mio amico. E Lucio ha reagito da par suo. Poi due anni fa, era Natale, com’era giusto feci la prima mossa e ci siamo rivisti, con un abbraccio che di colpo annullò tutto. Le fratture si ricompongono, se esistono sentimenti reali. Ed ecco il chiarimento: se mi arrivano lettere critiche, anche serie, ma educate, nei confronti di Presta, le pubblicheremo come faremo per ogni analoga situazione, per qualsiasi vicenda e qualsiasi personaggio. Ma se si tratta di invettive al limite del codice penale, no. Chiunque sia nel mirino. Nel caso di Lucio, poi, non riconosco nell’invettiva un uomo che ho la presunzione di conoscere bene, perciò gli esprimo pubblicamente la mia solidarietà. E Il Decoder dev’essere uno spazio per confronti intelligenti e rispettosi della dignità altrui, non certo un campo minato da violenze verbali.
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