Temporary management per gli alberghi italiani: riflessioni in tempo di BIT

In occasione della BIT L'Impresa pubblica un articolo di Maurizio Quarta sui benefici che lo strumento del temporary management può portare alle strutture e ai piccoli gruppi alberghieri di matrice imprenditoriale e familiare
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - economia) I problemi del turismo italiano sono purtroppo ben noti, come evidenziato anche nei giorni scorsi in un approfondito commento apparso sul Corriere della Sera. Il mondo alberghiero in particolare deve fare i conti con la prevalenza di strutture ricettive molto piccole e con forti bisogni di natura gestionale e manageriale.
Il mondo della piccola e media imprenditoria italiana ha ormai da tempo scoperto i benefici ricavabili dall’utilizzo TM, come lo strumento ideale per portare in casa a costi accessibili competenze di alto livello, non altrimenti disponibili, per accrescere le competenze delle persone già operanti in azienda, che alla fine di un intervento saranno in grado di fare le stesse cose meglio di prima oppure di nuove. Per usare un’immagine spesso richiamata da Maurizio Quarta: : è come chiamare il conduttore di un treno che, oltre a guidare il treno che non si può fermare rispettando orari, stop, scambi, etc., mentre il treno va lo smonta e ne costruisce uno nuovo, allo stesso tempo insegnando ad un conduttore più junior a guidare il nuovo treno.

Il comparto alberghiero italiano, in buona parte costituito da piccole e medie strutture di matrice familiare e imprenditoriale, ha oggi più che mai bisogno di recuperare competitività in un contesto sempre più affollato ed esposto alla concorrenza.
Secondo EHMA, l'associazione che riunisce direttori di hotel tra i più prestigiosi in Italia e in Europa, è necessario un salto culturale di tutto il sistema, ma anche che questo salto richiederà non poco tempo, sulla falsariga di quanto è avvenuto nel mondo industriale.
Già da qualche tempo alcuni soci di EHMA e Temporary Management & Capital Advisors collaborano per aiutare le strutture alberghiere italiane a migliorare le proprie modalità di gestione attraverso l’utilizzo di manager a tempo di elevato profilo ed esperienza. “Abbiamo intercettato un’esigenza del mercato che oggi è ancora latente e inespressa - afferma Lorenzo Righi, manager alberghiero di grande esperienza, tra i promotori dell’iniziativa - mettendo al servizio degli albergatori delle professionalità consolidate per interventi mirati e circoscritti nel tempo”.
Come per le PMI più in generale, alla base del tema del recupero di competitività, esiste soprattutto un problema di capacità e competenze, che richiede l’iniezione di nuova managerialità capace di agire in qualità di facilitatore e acceleratore del processo di cambiamento e di introdurre stabilmente in azienda le capacità critiche richieste.

Si tratta però ancora di bisogni ancora latenti nella grande maggioranza dell’imprenditoria alberghiera, fatto che richiede un’intensa attività di informazione e di comunicazione rivolta, da una parte, alle aziende alberghiere per far conoscere lo strumento e le corrette modalità di utilizzo, dall’altra ai manager alberghieri per diffondere le corrette modalità di gestione di un progetto, specie in ambiti imprenditoriali e familiari.
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