"Focus Legge seminterrati" Regione Lombardia

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"Focus Legge seminterrati" Regione Lombardia - Seminario organizzato dal Cons. Regionale Fabio Altitonante nella sala Gaber del Palazzo Pirelli della Regione - 24 marzo 2017

A s s o e d i l i z i a
Associazione della Proprieta' Edilizia Milano

Il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici è intervenuto oggi a Palazzo Pirelli di Milano al focus Legge seminterrati: vantaggi e opportunità, organizzato dal consigliere Regione Lombardia Fabio Altitonante: questa la sintesi della relazione.


Considerazioni sul piano sociale ed economico e valutazioni politiche:

Apprezzo e sostengo questa legge ed al proposito ho parlato di saggezza amministrativa.

Essa mostra un impianto normativo equilibrato e ben bilanciato sulle logiche tanto socio
urbanistiche, quanto economiche ed interpreta in modo equilibrato gli interessi della comunita'.

Realizza un duplice obbiettivo virtuoso: recupera risorse urbanistiche ed economiche inutilizzate o sottoutilizzate e non comporta consumo di suolo.

Si discosta dai canoni della vetero-urbanistica

A quei tempi eravamo negli anni del boom economico. Ma soprattutto da allora e' cambiato il mondo e figuriamoci se non devono mutare le concezioni, i criteri dell' urbanistica.

C'erano risorse ( economiche, umane e territoriali ) e c'erano, oltre che valori di riferimento, ideologie. Oggi mancano le une e gli altri.

Allora in nome delle ideologie e di principi teorici e demagogici si sono consumate, anzi
sprecate, le risorse e si sono compromesse le citta' . Alcuni esempi:

- Cattiva edilizia in nome del principio per cui non bisognava privilegiare
la case cosiddette di lusso.

- Consumo di suolo perche' le citta' non dovevano crescere in altezza. Il
gattacielo era visto come un simbolo del capitalismo.

- Riuso, all'insegna della conservazione acritica, tanto del veccio tessuto urbano, quanto del vecchio manufatto edilizio.

Sul piano socio-urbanistico si riscontrava il predominoo di concetti quali, ad esempio:

- capacita' insediativa teorica valutata a priori nei dieci anni, ma fissata sine die.

- standards urbanistici determinati aprioristicamente con lo stesso criterio.

- limitazioni quantitative nella commisurazione delle slp ( androni - vani
scala - ): i regolamenti edilizi restrittivi.
Corollario ne erano la prevenzione verso il recupero dei sottotetti e dei seminterrati.

- conservazione dei manufatti edilizi anche civili ( di strutture e
attrezzature di servizio ), senza che presentassero caratteri di storicita'
o di monumentalita'

- diffusione della proprieta' condominiale generata dal disfavore verso la locazione privata ( 1,2milioni condom. - il
condominio e' il soggetto meno reattivo e meno sensibile alle esigenze di
rinnovamento edilizio ed urbano ): oggi vero ostacolo alla rigenerazione urbana.


Dobbiamo dunque prendere atto che,
sul piano economico, occorre in generale tornare alla concezione dello
Stato-famiglia.

Le logiche economiche dello Stato non sono dissimili e non devono essere dissimili da quelle della famiglia cioe' dell'ottica del buon padre di famiglia.

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A tal proposito va fatta qualche considerazione di base sul piano economico:

- Si e' ridotta la capacita' di nuovi investimenti pubblici: a causa della crisi economica e per la limitata disponibilita' di fondi finanziari che non possono piu' essere "a debito".

- Si e' di molto ridotto il rapporto tra nuovi investimenti e fondi per la
manutenzione: tanto che, mentre un tempo abbiamo avute le risorse per
costruire il Paese, oggi quasi non ne abbiamo per effettuare le
manutenzioni del costruito.

Oggi, con il prevalere dei criteri di economicita'. ( sostenibilita' - cioe' convenienza - ed autonomia, l'operazione urbanistica deve reggersi da sola ) nella determinazione delle
scelte politiche, finalmente si torna gradatamente alla concezione dello
stato-famiglia, finalmente parliamo di rigenerazione urbana: un concetto
che implica l'utilizzo funzionale di ogni risorsa.
Nella specie, territoriale, urbana, edilizia.

Corollario: ne discende la logica degli incentivi e non quella delle coercizioni/deterrenti.

Sta affermandosi sempre piu' ( e con cio' mi riferisco al concetto introdotto nelle linee guida che accompagnano il regolamento edilizio tipo
licenziato dalla Conferenza Stato-Regioni enti locali) l'obbiettivo della
prestazionalita' delle operazioni edilizio-urbanistiche.

Cio' significa maggior attenzione alla qualita' degli interventi nella logica di una maggior aderenza, da un lato alle continuamente mutevoli esigenze di vita dei cittadini, dall'altro alle offerte della tecnologia in costante evoluzione.
Con una duplice attenzione: al risultato ed agli strumenti.

Oggi nelle scelte amministrative debbono prevalere i criteri della
economicita' e della prestazionalita' ( attitudine ad assolvere a pieno alla
loro funzione - cioe' massimo della funzionalita' e dell'efficienza ) degli interventi, in ogni campo: da quello economico a
quello socio-urbanistico.

Sul piano politico deve imporsi una logica nuova.

Occorre uscire dalle logiche da vecchio Paese in decadenza che cerca di
sopravvivere, per entrare nelle logiche di paese moderno e dinamico che
cerca di competere.
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