LAVORO. DIPENDENTI CONSORZIO MILES: PREOCCUPATI PER NOSTRO FUTURO

Cala il fatturato in 3 anni. E un Consorzio romano rischia di chiudere
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - economia) LAVORO. DIPENDENTI CONSORZIO MILES: PREOCCUPATI PER NOSTRO FUTURO



Nubi sulla testa di circa cinquemila lavoratori. Sono quelli che ogni mattina, in tutta Italia, per conto del Consorzio Miles, puliscono treni, scuole e ospedali e garantiscono i servizi legati alle facilities. Se venissero confermate le voci che si rincorrono da mesi sulla presunta crisi di questo Consorzio, significherebbe assistere ad un altro duro colpo per le famiglie italiane. Come se di storie di questo tipo non ce ne fossero già abbastanza. I motivi? A sentire chi in questo Consorzio lavora, e che ci ha contattato per denunciare la situazione, sarebbero sempre gli stessi: ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e la stretta creditizia degli istituti bancari.

Un binomio, questo, davvero maledetto e che ha costretto alla chiusura e alle tribolazioni moltissime aziende italiane negli ultimi anni. Difficoltà su difficoltà. A via Rocca di Papa, sede romana del Consorzio, i volti dei dipendenti sono scuri e la voglia di parlare è pochissima:Inutile pure telefonare e chiedere di qualche dirigente per avere le giuste delucidazioni e chiarimenti del caso, quando ci abbiamo provato ci hanno attaccato il telefono in faccia. Segnali di un malessere diffuso o forte ritrosia a rispondere a qualche domanda? Non lo sappiamo. Magari se ci avessero risposto avremmo potuto chiedere se è vero, come ci è stato riferito dalla nostra fonte, che il Consorzio non riesca più ad aggiudicarsi un appalto da un paio d’anni.

Fatto sta che persone che lavorano per il Consorzio da parecchi anni descrivono una situazione che potrebbe sicuramente essere migliore considerati i ritardi nei pagamenti, l’incertezza diffusa, e lo “spettro” del Condordato che si aggirerebbe nei corridoi degli uffici. “Il Consorzio – spiega un lavoratore - fino a qualche anno fa non aveva mai dato segnali di problemi, eravamo leader indiscussi del mercato, tutto filava al meglio, ma poi immagino che qualcosa si sia inceppato e sono iniziati i primi problemi. Per quello che vediamo noi da dentro l’azienda ci appare allo sbando”.

Secondo le voci che turbano oramai i sonni dei dipendenti, il Consorzio avrebbe registrato un calo del fatturato di circa il 70% passando da circa 100 milioni di euro a 30. Cifre, queste, che sono figlie di indiscrezioni e voci, non confermate da documenti ufficiali, e che, proprio per questo motivo, sono da prendere con le pinze e le dovute cautele del caso. Qualcosa più di voci, invece, sono quelle che hanno visto alcuni uomini della Miles in Sicilia al centro di indagini antimafia effettuate dalla Polizia. Insomma, problemi su problemi. “Vogliamo lanciare un appello allo Stato e alle Banche – dicono altri lavoratori della Miles - Lo Stato deve rispettare le scadenze, smetterla di pagare con questi ritardi mostruosi e gli istituti di credito devono smorzare il credit crunch che rende deboli le imprese. Temo che se non ci saranno cambiamenti a breve saranno messi a rischio tanti posti di lavoro, a Roma come in tutto il territorio nazionale, e si potrebbe assistere ad un pericolosissimo effetto domino”.

Basta poi fare una veloce ricerca sul web per venire a conoscenza di alcuni malesseri dei lavoratori del Consorzio manifestati nei mesi scorsi. Il 15 novembre dello scorso anno, a Reggio Calabria, i lavoratori del Consorzio hanno incrociato le braccia. Il motivo? “per protestare contro i mancati pagamenti degli stipendi e contro la situazione di incertezza creatasi nella trattativa nazionale”, riportava l’“edicoladipinuccio.it” (portale che segue le dinamiche della Calabria). Quando gli stipendi non arrivano sempre puntuali, come nel caso di Reggio Calabria, i motivi per essere preoccupati ci sono tutti. E ora la preoccupazione è arrivata dentro al Raccordo Anulare.

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