Cultura, ambiente e legalià - Agroscociale in Campania: tra ecoitinerari e farmer market

I farmer market, conosciuti anche come mercatini del contadino, rappresentano la risposta alla cosiddetta “filiera lunga” e ridanno centralità ai territori, assegnando ai produttori un ruolo attivo nelle economie locali.
caseerta, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura)

 

 

 

Si è tenuto il 7 luglio, alle 12:30, al centro commerciale Jambo1, a Trentola Ducenta, l’evento inaugurale di “Cultura AgroSociale”, un progetto di ampio respiro che intende recuperare la funzione sociale che l’agricoltura aveva nelle società rurali, fondata sulla solidarietà, sull’integrazione e sulla valorizzazione della dimensione relazionale. Il progetto è promosso dai produttori uniti di Fattorie montane di Giovanni Esposito e sostenuto dalla Regione Campania e dall’assessorato alla Scuola, alle Politiche sociali e alle Politiche giovanili, retto da Lucia Fortini. Nel corso dell’inaugurazione sono stati presentati i due punti più qualificanti “Cultura AgroSociale”: gli ecoitinerari e i farmer market.

Gli ecoitinerari si articoleranno su due linee tematiche: la prima includerà gli “Ecoitinerari della cultura e della legalità”, curati dalle singole imprese agricole e dalle cooperative sociali, dedite ai servizi di ospitalità; la seconda riguarderà gli “Ecoitinerari dell’ambiente e della natura”, per vivere con un approccio globale e interdisciplinare l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, le fonti energetiche rinnovabili, la conservazione della biodiversità, la tutela dell’ambiente, in un’ottica di economia sociale e circolare; i servizi di ospitalità saranno sempre affidati ad aziende del partenariato. Poi, l’attenzione è stata rivolta ai farmermarket, il primo dei quali è stato allestito proprio al Jambo1, bene confiscato alla camorra e amministrato da Luigi Moscato. I farmer market, conosciuti anche come mercatini del contadino, rappresentano la risposta alla cosiddetta “filiera lunga” e ridanno centralità ai territori, assegnando ai produttori un ruolo attivo nelle economie locali. Tra i partner del progetto “Cultura AgroSociale” vi è l’agenzia Agrorinasce, che oggi amministra 150 beni confiscati, fonte di crescita sociale, civile ed economica.

A suggellare questo rapporto di collaborazione, “Cultura AgroSociale” ha organizzato una degustazione di prodotti lavorati sui beni confiscati con la presenza delle cooperative sociali. La degustazione è avvenuta dopo l’incontro-dibattito dal titolo “La storia di 25 anni di attività di Agrorinasce nella valorizzazione dei beni confiscati”, tenutosi nella sala convegni del Jambo1, e l’apertura della mostra antologica che rilegge i 25 anni di attività dell’agenzia, il cui Ad è Giovanni Allucci. Alla degustazione, reduci dal convegno e dall’inaugurazione della mostra, erano presenti, tra gli altri, oltre a Esposito, Moscato, e Allucci, il prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo, Mario Morcone, assessore regionale alla Sicurezza, Giuseppe Guerrini, responsabile unico del Piano per la valorizzazione dei beni confiscati esemplari del Mezzogiorno, Franco La Torre, saggista e attivista e figlio di Pio La Torre, Salvatore Ciardiello, presidente regionale del CopragriLe azioni del progetto “Cultura AgroSociale” riguarderanno i Comuni in cui opera Agrorinasce (San Cipriano d’Aversa, Casapesenna, San Marcellino, Santa Maria La Fossa e Villa Literno), le comunità montane dell’Alto Casertano (Matese, Monte Maggiore e Monte Santa Croce) e il borgo di Monteverde, in provincia di Avellino, dove, peraltro, sono state sperimentate tecnologie sulla mobilità assistita con la piattaforma “Able Up”, che hanno valso al borgo, nel 2019, il premio Access Award City della Commissione europea.

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