Un supporto per la vita da free lance. Intervista ad Angelo Simone
L'iniziativa Mentoring per freelancers è dedicata a offrire supporto e consigli a free lance con dubbi o difficoltà professionali. Ci racconta come Angelo Simone.
Roma,
(informazione.it - comunicati stampa - istruzione e formazione)
Mentoring per freelancers. Qual è il fine dell’iniziativa?
A causa degli scenari economici in costante cambiamento, della crescente digitalizzazione del lavoro, della crisi economica “perenne” in cui versa il Paese, ci troviamo davanti a un gran numero di professionisti che entrano nel mondo del lavoro con la Partita Iva. Si tratta di persone che non hanno mai fatto un’esperienza strutturata in azienda, con tutto il patrimonio di know how che questo comporta. Non hanno perciò maturato strumenti e competenze per relazionarsi al meglio con colleghi, clienti, fornitori, scadenze. A volte, neppure con il proprio commercialista.
Mentoring per freelancers vuole essere un supporto alle attività dei freelancers, alla loro crescita consapevole; una risposta unica per le tante domande che un libero professionista si pone durante l’attività. Il sito è particolarmente adatto per tutte quelle categorie difficili da etichettare, come i knowledge’s workers, o sul versante fiscale, per tutte le Partite IVA senza cassa, i cosiddetti “scassisti”. Ovviamente in qualunque momento della professione si può aver bisogno – se non proprio di un mentore, di qualcuno “che ci sia già passato”, che sappia di cosa si tratta, di qualcuno con cui operare un brain stormimg tecnico. Anche per questi “casi speciali” Mentoring per freelancers può essere interessante sia attraverso le differenti opzioni di consulenza, sia attraverso gli articoli del blog aziendale.
Esiste poi un target abbastanza vasto, quello dei NEET (l’acronimo inglese per definire Giovani che non studiano e non lavorano), come li definisce il professor Alessandro Rosina. Anche per loro il mentore può essere una figura importante, che aiuti a ritrovare la bussola “persa” o opacizzata da incontestabili situazioni sociali.
Per quali ragioni rivolgersi a Mentoring per freelancers?
Come detto sopra i motivi possono essere davvero i più vari. Provo a elencarne qualcuno:
il freelance non trova lavoro;
ha un lavoro, ma non trova nuovi clienti;
non riesce a farsi pagare quanto merita;
ha un problema di reputazione online;
non sa gestire la sua partita iva;
non sa gestire entrate e uscite;
ha dei conflitti sul lavoro;
il suo lavoro non gli piace e vorrebbe cambiare;
ha un blocco creativo;
ha bisogno di selezionare collaboratori.
Quanto dura una fase di mentoring?
Dipende dall’entità della domanda e da come mentore e persona riescono a integrarsi. In genere, si risolve il tutto in pochi incontri. Spesso comunque ci si ritrova per un “tagliando” periodico.
Mentoring per freelancers. Qual è il fine dell’iniziativa?
A causa degli scenari economici in costante cambiamento, della crescente digitalizzazione del lavoro, della crisi economica “perenne” in cui versa il Paese, ci troviamo davanti a un gran numero di professionisti che entrano nel mondo del lavoro con la Partita Iva. Si tratta di persone che non hanno mai fatto un’esperienza strutturata in azienda, con tutto il patrimonio di know how che questo comporta. Non hanno perciò maturato strumenti e competenze per relazionarsi al meglio con colleghi, clienti, fornitori, scadenze. A volte, neppure con il proprio commercialista.
Qual è il visitatore ideale di Mentoring per freelancers?
Mentoring per freelancers vuole essere un supporto alle attività dei freelancers, alla loro crescita consapevole; una risposta unica per le tante domande che un libero professionista si pone durante l’attività. Il sito è particolarmente adatto per tutte quelle categorie difficili da etichettare, come i knowledge’s workers, o sul versante fiscale, per tutte le Partite IVA senza cassa, i cosiddetti “scassisti”. Ovviamente in qualunque momento della professione si può aver bisogno – se non proprio di un mentore, di qualcuno “che ci sia già passato”, che sappia di cosa si tratta, di qualcuno con cui operare un brain stormimg tecnico. Anche per questi “casi speciali” Mentoring per freelancers può essere interessante sia attraverso le differenti opzioni di consulenza, sia attraverso gli articoli del blog aziendale.
Esiste poi un target abbastanza vasto, quello dei NEET (l’acronimo inglese per definire Giovani che non studiano e non lavorano), come li definisce il professor Alessandro Rosina. Anche per loro il mentore può essere una figura importante, che aiuti a ritrovare la bussola “persa” o opacizzata da incontestabili situazioni sociali.
Per quali ragioni rivolgersi a Mentoring per freelancers?
Come detto sopra i motivi possono essere davvero i più vari. Provo a elencarne qualcuno:
il freelance non trova lavoro;
ha un lavoro, ma non trova nuovi clienti;
non riesce a farsi pagare quanto merita;
ha un problema di reputazione online;
non sa gestire la sua partita iva;
non sa gestire entrate e uscite;
ha dei conflitti sul lavoro;
il suo lavoro non gli piace e vorrebbe cambiare;
ha un blocco creativo;
ha bisogno di selezionare collaboratori.
Quanto dura una fase di mentoring?
Dipende dall’entità della domanda e da come mentore e persona riescono a integrarsi. In genere, si risolve il tutto in pochi incontri. Spesso comunque ci si ritrova per un “tagliando” periodico.
Per maggiori informazioni
Sito Web
http://mentoringperfreelancers.it
Ufficio Stampa