RICCIONE, Spazio Tondelli: SABRINA IMPACCIATORE E VALTER MALOSTI in "VENERE IN PELLICCIA"

Domenica 10 Aprile, ore 21.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) RICCIONE, Spazio Tondelli: SABRINA IMPACCIATORE E VALTER MALOSTI in "VENERE IN PELLICCIA".
Domenica 10 Aprile, ore 21,00.

A pochi giorni dal debutto in prima nazionale al Teatro della Fortuna di Fano che aveva ospitato la compagnia di Venere in pelliccia capitanata da Sabrina Impacciatore e Valter Malosti anche per la residenza di allestimento, La Bella Stagione riccionese porta lo spettacolo allo Spazio Tondelli (già Teatro del Mare) di Riccione (RN).


Da questa pièce teatrale di David Ives, acclamata e pluripremiata a Broadway e in tutto il mondo, sorta di sexy dark comedy, il regista Roman Polanski nel 2013 ne trasse l'omonimo film.
Ora per la prima volta è sui palcoscenici italiani nell’allestimento prodotto da Pierfrancesco Pisani, Parmaconcerti e Teatro di Dioniso, in collaborazione con Infinito srl, Fondazione Teatro della Fortuna di Fano e AMAT.

Thomas Novachek è regista e autore di una nuova commedia ed è alla disperata ricerca di una protagonista per il suo adattamento del romanzo Venere in pelliccia (Venus im Pelz, 1870) dell'austriaco Leopold Von Sacher-Masoch. Alla fine di una giornata di inutili audizioni Novachek al telefono si lamenta della inadeguatezza delle attrici: nessuna di loro possiede lo stile necessario per il ruolo da protagonista. Improvvisamente, fuori tempo massimo arriva come un uragano Wanda Jordan. Su tacchi altissimi, vestita in modo volgare, apparentemente inadeguata e fuori parte, costringe il regista a farle un'audizione. Si scatenerà di fronte a Thomas un vortice di energia, sfrontatezza e ambizione, Wanda è disposta a pagare qualsiasi pegno e a compiere qualsiasi metamorfosi pur di venire ingaggiata per la parte della sua quasi omonima (Wanda von Dunajew) nella pièce di Sacher-Masoch/Novachek. E non si fermerà di fronte a nulla pur di ottenerla. Tra regista e attrice, vittima e carnefice, inizia un vertiginoso scambio di ruoli, un gioco elettrizzante di seduzione, potere e sesso tra due pure belve del palco, un duello teatrale in cui si sfumano i confini tra realtà e finzione. Le forze in campo si ribaltano rivelando in Wanda una vera dominatrice, lasciando Thomas, e gli spettatori, ostaggio di un finale enigmatico e misterioso; sospesi in una atmosfera a metà tra la brutalità tragicomica di certe tragedie antiche e David Lynch.

La traduzione del testo è di Masolino D’Amico, le scene e il disegno luci di Nicolas Bovey, il progetto sonoro di G.U.P. Alcaro e i costumi di Massimo Cantini Parrini. Malosti ne cura anche a regia.


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