Salvatore Settis al Ghislieri: “Serial Classic. Portable Classic”

Salvatore Settis e le due mostre di Fondazione Prada a Milano e Venezia: come l’arte classica diventa contemporanea
Pavia, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

29 maggio 2015 ore 18.00 – Aula Goldoniana Collegio Ghislieri

SERIAL CLASSIC, PORTABLE CLASSIC
Salvatore Settis e le due mostre di Fondazione Prada a Milano e Venezia: come l’arte classica diventa contemporanea

PAVIA, 21 maggio 2015 – Venerdì 29 maggio alle 18.00 al Collegio Ghislieri di Pavia incontro con Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, dal titolo “Serial Classic. Portable Classic” che unisce in un unico percorso argomentativo la sua esperienza di curatore delle due mostre attualmente allestite dalla Fondazione Prada a Milano (Serial Classic, nella nuova sede in Largo Isarco a Milano, ideata da Rem Koolhaas e dal suo studio Oma) e a Venezia (Portable Classic, Ca’ Corner della Regina).
La conferenza delle 18.00 arriva al termine di una giornata molto speciale, in cui il professore farà da guida alla mostra milanese per un gruppo di alunni del Ghislieri e poi assieme a loro giungerà in Collegio. A introdurre l’incontro, una panoramica delle opere presenti in tutte e due le esposizioni.
Alla base dell’incontro, una originale riflessione sulla contemporaneità dell’arte classica, declinata nel concetto di serialità: “Siamo abituati a considerare i capolavori della classicità come unicum” spiega il professore, Accademico dei Lincei e attualmente presidente del Consiglio Scientifico del Louvre “In realtà l’arte classica è un’arte seriale, come si vede nelle copie romane delle opere di scultori greci e nella realizzazione dei multipli. L’arte greca è un’arte corale, lo scultore agisce ispirato da cittadino e per i cittadini, la sua opera deve portare il suo messaggio alla comunità”.
Allo stesso modo, un carattere molto contemporaneo è anche la “portabilità” delle riproduzioni rinascimentali: “Si aveva un rapporto diverso con le opere d’arte. La loro bellezza era tale che i collezionisti, sia in antico che nel Rinascimento, desideravano avere copie in piccole dimensioni, da poter toccare, creando un rapporto immediato e intimo con gli oggetti da collezione”.

www.ghislieri.it
www.facebook.com/collegioghislieri
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa