DEFINITIVAMENTE SCONFITTO AL TAR IL COMUNE DI BOLOGNOLA: MONTE CASTEL MANARDO ORA E’ DAVVERO SALVO

Iniziativa Democratica per l'Ambiente annuncia con soddisfazione: "Scongiurato lo scempio di un pezzo importante del Parco Nazionale dei Monti Sibillini"
Ancona, (informazione.it - comunicati stampa - ambiente)

Con la sentenza n. 833/2023 il il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) delle Marche ha definitivamente respinto il ricorso promosso dal Comune di Bolognola per ottenere l’annullamento del parere con cui il Parco Nazionale dei Monti Sibillini aveva negato il nulla osta alla realizzazione della nuova seggiovia quadriposto “Castelmanardo Express”.

Dopo che la validità del parere dell’Ente Parco era stata già riconosciuta in sede cautelare (il Comune di Bolognola aveva già visto respingere la propria istanza sospensiva con ordinanza del luglio 2023), oggi la bontà e la correttezza dell’operato dei Tecnici del Parco Nazionale è è stata quindi confermata dal Giudice Amministrativo.

Per l’Associazione ambientalista Iniziativa Democratica per l’Europa e per l’Ambiente, intervenuta in giudizio insieme al WWF Italia a sostegno delle tesi del Parco, si tratta di un risultato straordinario e, per certi versi, storico. 

Abbiamo sempre sostenuto che la proposta del Comune di Bolognola, dietro la facciata della sostituzione di un vecchio impianto con uno nuovo, nascondeva in realtà - in tutto e per tutto - la realizzazione di una nuovo impianto (come tale vietato dalla legge), che avrebbe fatto scempio della Zona di Protezione Speciale (ZPS) della Gola del Fiastrone e del Monte Vettore e della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) appunto di Monte Castel Manardo, devastando così irreversibilmente un’area importante del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, di altissimo valore ambientale. 

Per questo importantissimo risultato giudiziario desideriamo rivolgere un profondo ringraziamento al nostro legale, l’avv. Andrea Filippini, che ancora una volta ha confermato le sue eccellenti qualità professionali e la sua spiccata sensibilità ambientalista. 

Un altro Appennino, basato non sullo sfruttamento della montagna, ma sulla sua valorizzazione e sulla preservazione è possibile: speriamo che da questa storica sentenza arrivi un messaggio chiaro alle tante, troppe Amministrazioni pubbliche che - nonostante l’opposizione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste - continuano invece a puntare su progetti che invece devastano la montagna e l’ambiente.

Infine, rivolgiamo un accorato appello alla Regione Marche affinché, invece di finanziare progetti che non fanno affatto bene ai nostri territori, investa sempre di più nella tutela idrogeologica che deve invece costituire la prima priorità, specie per le zone già interessate dal sisma. 

Ufficio Stampa
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