IL TOUR NAZIONALE DEL CENTRO STUDI ECONOMICI UNISES HA FATTO TAPPA A VARESE, MONZA E PAVIA. Oltre 600 i professionisti coinvolti

Prosegue il tour nazionale avviato dall'associazione Unises per presentare il Piano Nazionale Quadro “Italia obiettivo 2035 - Benchmark Macroeconomici per il paese Italia” e il “Piano nazionale di ammodernamento urbanistico - Effetti sullo sviluppo economico e sull’occupazione nel paese Italia”. Ai lavori hanno partecipato numerose le istituzioni, tra cui il Sindaco di Varese Attilio Fontana, il Sindaco di Monza Roberto Scanagatti e il Vice Presidente della Provincia di Pavia Milena D'Imperio.
Lombardia, (informazione.it - comunicati stampa - economia) Continua con ritmi progressivamente crescenti il tour nazionale del Centro Studi Economici Unises, avviato lo scorso 11 aprile da Perugia e che nelle giornate del 24, 25 e 26 settembre ha fatto tappa a Varese, Monza e Pavia, dove sono stati radunati complessivamente oltre 600 professionisti, appartenenti ad una pluralità di ordini e collegi professionali, che con Unises hanno co-promosso il convegno di presentazione del Piano Nazionale Quadro “Italia obiettivo 2035 - Benchmark Macroeconomici per il paese Italia” e del “Piano nazionale di ammodernamento urbanistico - Effetti sullo sviluppo economico e sull’occupazione nel paese Italia”.
Numerose le istituzioni che hanno deciso di dare il proprio contributo ai lavori nel corso dei tre eventi e sostenere così il progetto portato avanti da Unises, tra cui il Sindaco di Varese Attilio Fontana, il Sindaco di Monza Roberto Scanagatti, l'Assessore della Provincia di Monza Cristiano Crippa, il Vice Presidente della Provincia di Pavia Milena D'Imperio e l'Assessore al bilancio del Comune di Pavia Giuliano Ruffinazzi.
Entrando nel merito, Baldassini è partito dalle cause che stanno distruggendo il sistema economico-produttivo del Paese, rispetto alle quali sono fondamentali quattro macro riforme strutturali - per permettere all’Italia di uscire dall’irreversibile crisi economico-finanziaria:
1) un ammodernamento dell’assetto istituzionale, ormai obsoleto e con troppi centri di potere e burocrazia;
2) uno snellimento del quadro normativo con oltre 300.000 leggi, che rendono il paese Italia non competitivo rispetto ad altri player europei che operano con circa 10.000 norme;
3) l’istituzione di strumenti di pianificazione a medio lungo termine per stimolare l’economia reale (piani sistemici nazionali) su alcuni settori strategici tra i quali in primis: urbanistica, manifatturiero, agroalimentare, turismo e infrastrutture;
4) l’istituzione di fondi strutturali dedicati per porre fine al corrente blackout-finanziario sull’economia reale, ovvero, l’istituzione di una società di scopo sistemica quotata in borsa e partecipata dallo Stato, dalle Banche, in grado di emettere obbligazioni (Italy bond) con alto rating, in virtù dell’assetto societario sopra indicato, di una governance dualistica con un Consiglio di Sorveglianza (con esponenti di Banca d’Italia, Bce e Fmi) ed un Consiglio di Gestione, nonché, di una particolare garanzia di solvibilità a tutela degli investitori domestici e internazionali, rappresentata da un’imposta di tutela dei fondi strutturali quale strumento per regolare, anno per anno, le eventuali sofferenze sugli impieghi di ogni singolo fondo strutturale, stante la funzione di utilità sociale degli stessi.

Baldassini è quindi entrato nel merito del piano nazionale quadro “Italia Obiettivo 2035”, sottolineando l’esigenza di avviare 100 miliardi l’anno di stimoli per investimenti da parte di operatori economici e famiglie in “capitale fisso” ovvero in immobilizzazioni materiali e immateriali, indispensabili per potenziare e rigenerare tutta la struttura economico-produttiva del sistema Paese al fine di renderlo efficiente, competitivo e, quindi, in grado di mantenere e conquistare quote di mercato domestiche e transnazionali nella corrente sfida globale tra player mondiali. Di questi 100 miliardi, 67 sono sovrapposti a stimoli per l’ammodernamento urbanistico, 33 ad una pluralità di altri settori, ovvero, in primis: manifatturiero, agricolo, turistico e delle infrastrutture.

Gli effetti di tali stimoli sono stati illustrati sotto il profilo econometrico, rispetto al macro-ciclo economico che traguarda al 2035. In particolare sono stati riepilogati: gli effetti degli stimoli sul Pil ante e post moltiplicatore; l’occupazione stimolata dal Piano Nazionale Quadro; il piano di riduzione della pressione fiscale e i relativi effetti di stimolo sul PIL ed ancora di stimolo sull’occupazione; gli effetti del Piano Nazionale Quadro sul rapporto debito pubblico/PIL ai fini del conseguimento dell’obiettivo fissato dal fiscal compact nel 2035, ovvero, del relativo rapporto pari al 60%; la sostenibilità del Piano Nazionale Quadro rispetto al rapporto debito privato/PIL; il fabbisogno e la sostenibilità finanziaria del Piano Nazionale Quadro anche in ragione delle propensioni al risparmio stimolate, la crescita della spesa pubblica sanitaria e pensionistica rispetto all’evolutiva della gaussiane della popolazione residente stimata dall’Istat per il 2035.

Dopo la retrospettiva sul piano “Italia obbiettivo 2035”, Baldassini ha illustrato i contenuti del “Piano nazionale di ammodernamento urbanistico”, del quale sono stati illustrati i principali presupposti attuativi sotto il profilo normativo, ovvero:
- promulgare un nuovo Testo Unico Urbanistico che inverta gli indirizzi normativi che nel XX secolo hanno accompagnato i processi di espansione urbana a favore di nuovi indirizzi sovrapposti alla rigenerazione urbana, ovvero, riqualificazione dei centri storici, demolizione e riedificazione delle periferie;
- individuare nella rigenerazione urbana “carattere di utilità sociale” meritorio, come tale, di essere inserito nel contesto normativo come “obbligo” e non più come “diritto”.

Per centrare l’obiettivo ed aiutare l’Italia ad uscire dalla spirale negativa in cui è caduta da ormai diversi anni, Unises seguirà due diversi percorsi:
- il primo, sovrapposto all’art. 71, comma 1 della Costituzione, consisterà in un approccio continuativo di audizioni presso: Commissioni Consiliari Regionali, Conferenza Stato-Regioni, Anci Regionali e relativi Sindaci, Commissioni Parlamentari, Commissioni Ministeriali, Governo, Banca d’Italia, ABI;
- il secondo, sovrapposto all’art. 71, comma 2 della Costituzione, prevede invece la possibilità di presentare progetti di legge da parte dei principali stakeholder, operatori economici e cittadini, rispetto ai quali UNISES sta strutturando un progetto di cooperazione volontaria tra il proprio Centro Studi Tecnico-Economico-Giuridico e Ordini, Collegi professionali, Associazioni di categorie produttive e Associazioni sindacali.

UNISES continua il tour nazionale con le tappe programmate per il 29, 30 e 31 ottobre a Verona, Brescia e Bergamo.

Ogni più ampio approfondimento è disponibile sul canale unises.org.
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