La risata del cane vi seppellirà

I vizi, le strategie e le grottesche perfidie del miglior amico dell’uomo rilette in chiave sarcastica nel nuovo libro di Stefano Nicelli
Seveso, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media) C'e' un pericolo subdolo che si annida in molte delle nostre case. Non si tratta di veleni nascosti, o di insidie legate alla loro naturale funzione. Bensi' del cane. Si', proprio colui che, giustamente, siamo portati a considerare un amico, un alleato. In taluni casi perfino un confidente o il surrogato di un figlio mancato. Ed e' una minaccia che in pochi hanno il coraggio di evidenziare.
Lo fa invece Stefano Nicelli, giornalista cinofilo da piu' di vent'anni e presidente dell'Associazione di Promozione Sociale "Festa del Cane Meticcio", nel libro Il cane stavolta mi ha chiesto la macchina (pp.94, euro 14,90) appena pubblicato dal Gruppo Editoriale Castel Negrino.

Quella di Nicelli e' ovviamente una provocazione, iniziata cinque anni fa con la pubblicazione (presso lo stesso editore) del libro Il cane mi ha chiesto il motorino, e ribadita in questo nuovo titolo che rappresenta un'ideale prosecuzione del precedente. Lo si capisce dal sottotitolo ("Se pensate che sia il miglior amico dell'uomo, forse cambierete idea..."), e dall'introduzione dell'autore: "si puo' scherzare solo con le persone (o gli animali) a cui vuoi bene, perche' entrambi vengono posti in uno spazio-tempo senza regole, dove l’ironia e' solo fonte di gioco condiviso da entrambi. Anche per questo il libro che avete in mano, in fondo, e' un lungo atto d'amore per quel meraviglioso essere chiamato cane".

Il cane stavolta mi ha chiesto la macchina e' dunque un libro divertito e divertente, sarcastico, grottesco, talvolta persino cinico e spietato nel mettere in luce i difetti dei cinofili e le conseguenti strategie del cane per accaparrarsi sempre "un posto al sole". Nicelli la fa a modo suo: rileggendo episodi di cronaca accaduti nel mondo, ma anche fatti di vita quotidiana (molti dei quali personali) che solitamente non vengono raccontati o, nel caso, solo ad amici fidati dietro a una risata imbarazzata o divertita. Si va dalle ricerche su come i cani defecano in base all'asse terrestre, ai nuovi gadget high-tech o lo smalto da unghie per cani, fino a semplici momenti di vita quotidiana che chiunque abbia un cane ha certamente vissuto, ma nel pudore e la privacy delle mura domestiche.

L'analisi dell'autore resta comunque spietata: "Mi domando spesso se noi siamo piu' padroni o bamboccioni nei confronti dei nostri cani. Se cioe' siamo veramente capaci (e degni) di assurgere al ruolo di tutori di questi animali – con tutto cio' che questo ruolo comporta – oppure se tante volte abbassiamo la guardia, e ci rivolgiamo a loro come il bambino che frigna e cerca il sostegno del genitore". La risposta sta tutta nel lungo epilogo del libro, dove Nicelli immagina di essere messo sotto processo proprio dai cani per aver osato ridere di loro. A fronte delle accuse di uno spietato cane Akita e l'occhio sornione di un giudice Cane Corso, l'autore-imputato si difende concludendo il suo intervento con la richiesta significativa non di un atto di clemenza ma di ulteriore pazienza: “(...) Non vi chiedo l'assoluzione per me. E non la chiedo nemmeno per tutti noi umani. Semmai vi chiedo ancora uno sforzo: di continuare a stare al nostro fianco; di continuare a essere quello che siete, nonostante molti di noi facciano di tutto per cambiarvi e rendervi più simili a noi; di continuare ad amarci comunque, anche se spesso non ce lo meritiamo".

NOTA SULL'AUTORE

Stefano Nicelli e' nato a Ivrea (TO) e vive a Seveso (MB). E' giornalista pubblicista, specializzato in cinofilia, dal 1991. E' coautore, assieme a Valeria Rossi, del libro Cani Pericolosi (Mursia, 2003).
Con Edizioni Altea ha pubblicato Il cane spiegato ai bambini (2012).
Con Castel Negrino ha pubblicato: Il cane mi ha chiesto il motorino (2010); Comunicare e scrivere di animali (2011); Dimmi che cane hai e ti diro' chi sei (2011).


Stefano Nicelli
Il cane stavolta mi ha chiesto la macchina
pp. 94, euro 14,90
Gruppo Editoriale Castel Negrino, 2015


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