LOMBARDI (FI):"Su unioni di fatto e “ius soli” molta propaganda e tanta confusione".

Ci sono due questioni che in questi giorni agitano giustamente gli elettori di Forza Italia che, è bene ricordare, da sempre comprende in maniera virtuosa sia le sensibilità laico-liberali che quelle cattolico-liberali dando ad entrambe dignità e rappresentanza. Le questioni sono le “unioni di fatto” e lo “ius soli” entrambe molto importanti, ma sulle quali a mio avviso la propaganda e l’enfasi mediatica fanno perdere di vista la realtà.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Ci sono due questioni che in questi giorni agitano giustamente gli elettori di Forza Italia che, è bene ricordare, da sempre comprende in maniera virtuosa sia le sensibilità laico-liberali che quelle cattolico-liberali dando ad entrambe dignità e rappresentanza. Le questioni sono le “unioni di fatto” e lo “ius soli” entrambe molto importanti, ma sulle quali a mio avviso la propaganda e l’enfasi mediatica fanno perdere di vista la realtà.

Sulle “unioni di fatto”, anche omosessuali, tutte le forze politiche, ma oserei dire tutti i cittadini (comprese le gerarchie ecclesiastiche) sono d’accordo sul fatto che vadano adeguatamente disciplinate con una legge. Ciò non toglie che ancora oggi nel nostro Paese vi sia una rilevantissima e trasversale maggioranza che ritiene come il modello a cui ispirarsi sia la famiglia tradizionale fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna.

L’apertura di Berlusconi, al di là dei folcloristici selfies con Luxuria, tutela questa diffusa sensibilità e quindi non prevede di giungere al riconoscimento del matrimonio, né tanto meno delle adozioni (salvo casi specifici assolutamente insignificanti dal punto di vista numerico che vengono citati solo per propaganda).

Sullo “ius soli” le strumentalizzazioni sono ancora più evidenti. La situazione attuale, prevede che uno straniero, dopo 10 anni di residenza in Italia possa ottenere la cittadinanza italiana. Per chi nasce in Italia la richiesta di cittadinanza può essere fatta al compimento del diciottesimo anno di età, quindi paradossalmente, con 18 anni di residenza. Prevedere per chi nasce in Italia la possibilità di acquisire la cittadinanza dopo un regolare ciclo scolastico significa riconoscergli il diritto almeno dopo gli 11 anni. Non mi pare una modifica destabilizzante.

Altro è, ma Berlusconi e Forza Italia sono assolutamente contrari, pensare, come ritiene una certa sinistra, di concedere la cittadinanza italiana immediatamente a tutti coloro che nascono in Italia. Significherebbe richiamare qui tutti i diseredati del mondo, farci invadere culturalmente e mettere in pericolo la nostra civile convivenza.
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